sabato, Maggio 4

LA BELLA VITA… IL PIATTO DI LENTICCHIE, DELL’UTILE “SEGRETARIO”

L’unico segretario che ha rivelato, stando alla guida del P.C.I., una scarsissima intelligenza

di Andrea Montella

Il 28 novembre 1989 alle ore 23,08 scrivevo questo testo per il dibattito interno alla mia Sezione P.C.I. la “Eugenio Curiel” del Corriere della Sera. Rileggendolo, dopo tanto tempo, mi è sembrato che avesse ancora una validità politica in quanto i problemi sollevati nel testo sono ancora tutti davanti a noi e che il far finta di niente di tutti questi anni non ha certamente migliorato la nostra situazione politica e sociale… anzi.

Milano 28 novembre 1989

La dichiarazione di Occhetto, definita dai media “il P.C.I. cambia nome”, ha fatto scoppiare nel nostro partito una vera e propria battaglia politica, che l’attuale segretario sostiene essere frutto di una vera democrazia interna, in cui tutti hanno avuto ed hanno la possibilità di esprimere le loro opinioni.

Ma cosa appare evidente, sempre se non usiamo lenti deformate, all’interno del nostro partito oggi convivono posizioni antitetiche, anzi per essere esplicito posizioni comuniste e posizioni borghesi.

Nel partito si manifesta con chiarezza la lotta di classe e in essa vediamo come tutte le altre contraddizioni siano passate in secondo piano, da quella ambientale a quella femminile ecc.. La spaccatura è verticale. Quando le classi lottano per il potere, anche in un partito come il nostro, solo questa lotta può manifestarsi e null’altro.

La proposta di Occhetto ha diviso tutto quello che anni di lotta del proletariato aveva unificato.

Il nostro attuale segretario sostiene che dalla caduta del Muro di Berlino e dal fallimento politico dei Paesi dell’Est europeo si deve giungere rapidamente alla trasformazione della politica delle forze di sinistra e democratiche per dar vita ad una nuova formazione, dove i comunisti apportando il loro patrimonio concorrono allo sblocco della politica italiana, resa stagnante dall’impossibilità di ogni alternativa.

Non aveva scritto poco tempo prima in un’altra relazione che le ragioni delle difficoltà dell’alternativa politica in Italia erano dovute alla presenza di forze occulte che avevano intorpidito la vita politica impedendo lo sviluppo della democrazia politica.

Quindi non era il nome del nostro partito che causava questo impedimento.

Ma la cosa importante oggi è che le regole del gioco diventano chiare ed è proprio grazie alla mancanza di alternanza politica in questo Paese che si scopre che qui la democrazia è bloccata, termine raffinato per dire che non esiste. E questo è un Paese occidentale, quindi racchiude al proprio interno le regole di tutte le altre realtà politiche di questo blocco, pur avendo una sua peculiarità il suo inserimento nel Mediterraneo lo rende una portaerei naturale rivolta verso zone ricche di materie prime, come il petrolio ad esempio.

Compagni, in Occidente è possibile l’alternanza solo ad una condizione che ogni partito che sieda nei governi sia fondamentalmente speculare all’altro ossia identico nella sostanza. Quindi poniamoci due domande. La prima: c’è differenza tra governo e potere? La seconda: in nome di quali interessi si fanno leggi qui da noi?

Achille Occhetto e il massone Giorgio Napolitano della loggia Three eyes a Washington maggio 1989

Se andassimo al governo con le attuali idee politiche chi credete che comanderà nelle fabbriche, nei quartieri, come credete che funzionerà la magistratura, le banche, l’esercito, ecc. e come mai tutto funzionerà nella sostanza come prima? Quindi il potere è un’altra cosa. Ed è a questo che va rapportata la parola comunismo che non è certo solo buona amministrazione dell’esistente per fare ciò basta anche un democristiano onesto, non sono le cooperative e non è neanche il nome di un partito che oggi nella società opulenta e mercificatrice lo si riduce a mero oggetto da mettere sul sacro altare del mercato.

Mi sembra che Occhetto abbia ragione a dire che in Italia agiscono forze occulte ma poi si ferma non prosegue nella definizione precisa di queste forze. Forze che hanno a quanto pare molto più potere di quanto ne abbiano i governi o i partiti il cui nome è massoneria, la più potente organizzazione anticomunista esistente. Diciamolo che qui da noi come in America, in Germania, in Francia, in Inghilterra e in altri Paesi esiste questo partito che è sovrannazionale e nazionale nello stesso tempo e che è l’unico artefice della politica dei partiti borghesi ed esso non cambia nome da più di duecento anni.

Provate a domandarvi per quale ragione tutti i principali partiti hanno al proprio interno uomini di questa formazione occulta in posti chiave? Questa è la vera ragione dell’impossibilità del cambiamento. Questi uomini sono i veri gestori del POTERE essi uniformano le decisioni delle varie segreterie dei partiti. Questi individui ad esempio impediscono che le indagini di magistrati coraggiosi possano proseguire quando un loro affiliato, vedi il caso Gelli, è scoperto con le mani nel sacco e il caso di Bologna (indagine sulla strage e il rapporto con la loggia De Rolandis) è emblematico, ma lo è anche quello di Palermo e Catania dove agiscono varie logge (Scontrino e Iside 2). Poi come potrebbero proseguire le indagini con a capo del ministero della Giustizia, Giuliano Vassalli, iscritto alla loggia Carlo Cattaneo di Milano.

I complottisti…

Ed ora osservate la lista di nomi esposti in queste fotocopie tratte dal libro di Roberto Fabiani “I MASSONI IN ITALIA” I libri de l’Espresso, novembre 1978 e le loro rispettive appartenenze politiche e poi ditemi se ho torto.

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