giovedì, Settembre 21

IL TIRRENO, CRONACA DI SAN GIULIANO TERME: è tornato il Minculpop

di La redazione de il Linchetto – Organo di informazione popolare bagnaiolal

Riceviamo e pubblichiamo

Un articolo, non firmato, dai toni trionfalistici uscito sulla versione on line del Tirreno, e crediamo anche in cartaceo, titola: San Giuliano “Bagninluce” torna ad illuminare la voglia di divertirsi.
Nel testo si elencano le varie attrattive che caratterizzeranno la festa di San Bartolomeo, patrono (poco sentito) del paese, da una dozzina d’anni rilanciata in forma di mini luminara paesana.

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Sicuramente non una priorità per un’amministrazione comunale che una quindicina d’anni or sono, a causa di una pessima gestione delle finanze comunali, si trovò sull’orlo del default e lo evitò uscendo dal patto di stabilità e aumentando tutte le tasse e le tariffe ai massimi consentiti e apportando tagli verticali a quasi tutti i capitoli di spesa: dal verde pubblico all’assistenza sociale, dalla pulizia strade alla cultura, dal personale (poi riaumentato) all’esternalizzazione dei servizi comunali con la creazione di Geste, ecc.
Un disastro evitato solo grazie ai sacrifici e ai disservizi imposti ai cittadini e ai lavoratori dirottati dal Comune a Geste.

L’articolo, dopo la dettagliata enunciazione delle varie attrattive, nel finale riporta un: vi aspettiamo giovedì dalle 18 in poi in una San Giuliano che riassapora il fascino di una notte magica.
A parte il vi aspettiamo non virgolettato che conferma la fedele riproduzione della velina dell’amministrazione comunale, ma il Tirreno subito dopo riporta una dichiarazione della vicesindaca la cui perla è senz’altro la chiosa sui fuochi d’artificio silenziosi per non arrecare danno ai nostri amici animali.

Il dubbio che all’amministrazione comunale stiano più a cuore gli amici animali che i concittadini/sudditi era già insorto da tempo in paese, visto la possibilità che è stata loro riservata di defecare liberamente per strade, piazze, parchi e viali, soprattutto Boboli.
I cittadini/sudditi invece subiscono da una decina d’anni il degrado commerciale, culturale, sociale e urbanistico del Paese nell’indifferenza dell’amministrazione: strade sporche, mucchi di foglie, cestini pieni, marciapiedi con mattonelle divelte, esercizi commerciali che chiudono uno dietro l’altro, paese sempre meno vissuto, luoghi una volta salotti verdi del paese ora abbandonati (Parterre e Boboli), turisti stupiti dall’incuria generale ecc.

Nella foto a corredo dell’articolo è rappresentata una balaustra del ponte di piazza con le luci della luminara, proprio quella balaestra lacerata da una profonda crepa sottostante che ha causato l’inclinazione della stessa verso l’esterno, tant’è che, a rischio di crollo, è da alcuni anni transennata.
L’amministrazione comunale è stata accorta nella scelta della foto tant’è che ne ha selezionata una datata di qualche anno nell’intento di mettere la polvere sotto il tappeto, tanto i cittadini/sudditi mica si accorgono, abituati come sono a prendere per buono tutto ciò che gli viene propinato.

Mentre gli operai installavano le luci per la luminava sulla balaustra pericolantie, i bagnaioli che assistevano perplessi all’operazione si chiedevano: “ma invece di spendere soldi per una festa di un giorno che riempie il paese di forestieri e il giorno dopo tutto ritorna una desolazione, non era meglio mettere in sicurezza la balaustra prima che cada nel fosso e si frantumi?”.

Domanda legittima e di assoluto buon senso alla quale ci permettiamo di aggiungerne un’altra alla redazione de il Tirreno: il ruolo della stampa non dovrebbe essere di controllo dei poteri pubblici, andando a indagare e approfondire le varie questioni, cercando di portare alla luce disservizi, abusi e irregolarità?
Nessuno chiede al Tirreno il giornalismo d’inchiesta di Biagi, Zavoli ecc. ma a questi livelli è stampa di regime che non si degna nemmeno di rielaborare le veline in forma di pseudo articolo, si limita a pubblicarle direttamente.

La domanda del cittadino/suddito sorge spontanea: nell’interesse di chi?

La redazione de il Linchetto

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