giovedì, Maggio 2

ANDREA PURGATORI – L’AMICO MARCO TULLIO GIORDANA RACCONTA: ERAVAMO SEGUITI

di Redazione

Il regista Marco Tullio Giordana racconta a la Repubblica che con Andrea Purgatori stava lavorando a un comune progetto sulle origini della mafia e che durante la lavorazione ci sono state alcune “stranezze”, i due amici erano attenzionati dall'”aggirarsi di figure strane” anche all’interno di ristoranti scelti all’ultimo minuto. Giordana racconta che erano sottoposti a una “impalpabile sorveglianza”.

Siamo all’ennesima prova che siamo immersi in una vera dittatura. Una dittatura che non viene percepita a causa dello stordimento mediatico a cui la nostra popolazione è sottoposta 24 ore su 24 da un incessante bombardamento che dura da decenni, dalle bombe e dagli omicidi di Falcone e Borsellino, di Ciaccio Montalto e dell’attentato a Carlo Palermo, che è sopravvissuto.

Le masse popolari avendo perso, grazie al golpe di Occhetto-Napolitano-Cossutta-D’Alema e Veltroni, la forza del Partito Comunista sul territorio nazionale e internazionale, sono state lasciate in balia dei masocapitalisti e dei media privati e “pubblici”, invasi da veri gladiatori dell’informazione che svolgono il ruolo di cani da guardia nei confronti dei pochi giornalisti ancora liberi, come era Purgatori.

Dalla RAI è stato epurato anche Corrado Augias… Se hanno paura di Augias questa destra è molto debole, ma è contemporaneamente forte a causa di una “sinistra” che non sa proporre nulla di realmente alternativo. A questa fantomatica “sinistra” manca la progettualità e il coraggio di Marx ed Engels.

Per ritornare a una informazione libera serve un vero Partito Comunista di massa che abbia nel suo progetto la costruzione di un sistema mediatico totalmente pubblico e autogestito da chi opera nell’informazione.

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