sabato, Maggio 18

PERICOLO SCAMPATO IN CILE


di Rodrigo Rivas

La potenza della paura

Immaginate che un vostro conoscente, zelante membro del comitato d’ordine del quartiere, vi metta in guardia: “in una votazione preliminare, i vostri cari vicini hanno deciso di sgozzarvi”.
Immaginate che, dopo esservi nascosti per tre giorni, un poliziotto – che naturalmente vi ha rintracciato senza soverchie difficoltà – vi consegna in una busta del Comune la sentenza ufficiale: “siete stati condannati solo a perdere lavoro e casa”.
So che lo ringrazierete commossi.
Siete molto sollevati, e con ragione.
Salvo la morte, tutto può risolversi.

Alla proposta di Costituzione respinta domenica in Cile la sola cosa che interessava era il profitto.
Presumo che verrà presto tradotta per essere insegnata alla Bocconi, alla Luiss e in altre facoltà di economia frequentate da gente meno facoltosa.

Non avete soldi per curarvi? Dio provvederà.
Vi ha violentato il branco? La vita umana è sacra. Comunque, Dio provvederà.
Vi piace il mare? Potete guardarlo, ma da lontano. È stato messo all’asta. Con abbondanti piogge, Dio provvederà.
Avete sete? L’acqua, essendo un bene prezioso, appartiene a chi ne ha acquisito i diritti. Confidate nella pioggia (e in Dio).
Il vostro orticello muore di sete. Peccato. Hanno messo all’asta anche fiumi e ruscelli. Speriamo piova (confidate in…).
Vostro figlio vuole studiare? Basta pagare. Difficilmente i figli degli operai diventano dottori (fidatevi).
L’aria per respirare è gratis. Per ora. Ma la Provvidenza provvederà.

La nuova Costituzione era una proposta del tipo “esistono solo gli individui. La società? C’è sempre quella anonima. E gode di ottima salute”.
Il modello è stato respinto con oltre il 55% dei voti.
Ovvero, per dirlo in un altro modo, è stato approvato “solo” dal 44,5% dei cileni.

Quindi, il 55% dei cileni, quelli vincenti, ha votato per tenersi la Costituzione di Pinochet.
“Disoccupazione e pignoramenti”, virtuali ma abbondanti, campeggiano.
All’inferno si festeggia. Esuberante, Kissinger balla “Il Danubio blu”; triste, come al solito, Videla balla “La cumparsita”; incazzato, e con gli occhiali da sole (“sintomatico mistero”), Pinochet segue le cadenze del limbo-rock…

Vado a festeggiare anch’io.
Quando si riesce a fermare i cavernicoli, bisogna sempre festeggiare.
Al resto, ci penseremo dopo.
Salvo la morte, tutto può essere risolto.

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