
di Redazione
Il 27 ottobre 1962, sessantuno anni fa, l’aereo che riportava dalla Sicilia a Milano Enrico Mattei, esplode in volo e cade nei pressi di Bascapè, in provincia di Pavia. L’episodio fu archiviato inizialmente come incidente. Ma il PM Vincenzo Calia, titolare dell’inchiesta avviata nel 1994 e conclusa nel 2003 arrivò alle conclusioni che non si trattò di un “tragico incidente”, ma di “un omicidio deliberato”.
Il fondatore dell’Eni, Enrico Mattei, si era fatto molti nemici con la sua politica energetica che perseguiva autonomamente gli interessi italiani: aveva pestato i piedi alla Francia, sostenendo l’Algeria durante la sua lotta per l’indipendenza. Essendo entrato nell’area mediorientale, considerata dalla Gran Bretagna il proprio giardino di casa, per i servizi della Corona era fastidioso come una verruca. Aveva stretto accordi con l’Egitto di Nasser e con l’Unione Sovietica, ricordando sempre di essere un funzionario dello Stato italiano. Una figura molto diversa da quella del suo successore Eugenio Cefis, che inaugura la stagione dei boiardi al servizio di molti padroni, anche internazionali.
il bel documentario coprodotto da France Télévision e dalla casa di produzione Mareterraniu con sede in Corsica, in forma sintetica delinea il quadro delle sue alleanze e dei suoi nemici. Rendendo penoso il confronto con l’attuale classe politica e imprenditoriale. Il documentario è basato su interviste in italiano. I testi in francese sono tradotti qui sotto, con il minutaggio di riferimento.
Buona visione!
L’affaire Mattei, du pétrole, du pouvoir et du sang (Il caso Mattei, una vicenda di petrolio, potere e sangue). Serie Aux Frontieres, una produzione France Télévision e Mareterraniu, scritto e diretto da Edoardo Malvenuti.
00:10 – 01:23 Vicino al piccolo borgo agricolo di Bascapè, a qualche minuto di volo dall’aeroporto di Milano-Linate, si erge un memoriale austero. Qui la sera del 27 ottobre 1962 un lampo di luce squarcia le nubi. Nello spazio di qualche secondo un aereo si schianta al suolo. Su questo terreno fangoso, sotto i platani – Enrico Mattei – il presidente dell’Eni, la società nazionale degli idrocarburi, trova la morte. La morte di Enrico Mattei è un mistero italiano che resta da chiarire. Un affaire in cui le “false piste” si moltiplicano, si intrecciano e si perdono nel dedalo delle relazioni internazionali, dei danni del colonialismo e dell’emancipazione dei paesi emergenti. La sua storia è quella di un cavaliere del capitalismo di Stato, un visionario che si concentra sulla stessa scommessa dell’oro nero delle grandi imprese multinazionali.
03:04 – 03:15 E’ in questa Italia da ricostruire che il giovane e ambizioso Enrico Mattei, impegnato nella Resistenza durante la guerra, comincia a farsi strada.
05:24 – 05:50 Enrico Mattei, 47 anni, uomo dalla schiena diritta, dai gesti trattenuti, di poche parole, maneggia miliardi, ma vive con sua moglie in tre stanze d’albergo. Lascia il suo stipendio a un orfanotrofio e vive frugalmente. E’ un semplice funzionario, inventore di una nuova forma di capitalismo: il capitalismo di Stato all’italiana.
05:57 – 07:06 Forte dei suoi primi successi ottenuti a livello nazionale, Mattei si interessa ora al mercato petrolifero del Medio Oriente. L’occasione di penetrare nella riserva di caccia delle grandi multinazionali petrolifere si presenta nel 1956, in Egitto. E’ là che Gamal Abd el-Nasser, dirigente rivoluzionario, tenta di cambiare le carte della geopolitica regionale. “Nel nome della Nazione, io dichiaro, in quanto presidente della Repubblica, la nazionalizzazione della Compagnia internazionale del Canale di Suez”.
6,46 Il Rais egiziano mette alla porta le forze armate britanniche di stanza lungo il Canale di Suez. Sullo sfondo della Guerra fredda si apre una grave crisi che oppone una coalizione inglese, francese e israeliana all’esercito egiziano, che si risolve grazie a una vittoria diplomatica dell’Egitto, in cui Mattei è coinvolto.
08:12 – 08:24 La filosofia di Enrico Mattei trova la sua concretizzazione in un riequilibrio economico rivoluzionario che, Mattei, applica per la prima volta in Egitto: un vero colpo di scena nel mercato mondiale del petrolio.
09:51 – Posando le basi di un nuovo tipo di relazioni con i paesi produttori di petrolio, Mattei si attira i fulmini di un grande nemico, la lega delle “sette sorelle”. Un cartello che riuniva le sette più grandi compagnie petrolifere del mondo, di cui cinque statunitensi, che detenevano da sole dell’ottanta per cento delle riserve mondiali dell’oro nero. Questo colosso industriale impone prezzi e regole al mercato, esercitando un potere politico ed economico fino a quel momento incontrastato.
15:07 – 15:30 Dopo l’Egitto e l’Iran, l’Eni è diventato uno dei grandi attori del mercato petrolifero internazionale. Mattei, che si è imposto come l’uomo inevitabile della politica estera italiana, ha l’intuizione di connettere un altro paese produttore di petrolio: l’Algeria, in piena guerra di indipendenza.
17:02 – 17:30 L’attivismo di Mattei nei confronti dell’Algeria, non irrita solo le autorità francesi. Il fondatore dell’Eni si trova rapidamente nel mirino dell’OAS, l’Organisation de l’armée secrète, le cui azioni terroristiche colpiscono al cuore la stessa Algeri. Questa frangia di colonialisti fanatici dell’Algeria francese, indirizzano al capo dell’industria italiana una serie di minacce dirette.
19:10 – 19:35 A cavallo degli anni Sessanta, questo fedele servitore dello Stato italiano decide di far cadere una nuova frontiera: quella dell’Unione Sovietica. Ormai niente e nessuno può fermare la corsa di Enrico Mattei. Ma commerciando con il nemico degli occidentali in piena guerra fredda, Mattei non riesce a liberarsi dello stigma.
22:01 – 22:44 La sera del 27 ottobre 1962, Mattei deve rientrare da un viaggio in Sicilia. Il suo aereo personale, un Morane – Saulnier, staziona all’aeroporto di Catania, destinazione Milano, la città dove tutto ha avuto inizio. In Lombardia il cielo è nero. La pista d’atterraggio dell’aeroporto di Milano-Linate è ricoperta dalla spessa nebbia padana. Ultima autorizzazione della torre di controllo, poi l’aereo può rilasciare il suo piano di atterraggio. E’ in quel momento che una forte detonazione scuote la notte. L’aereo scompare dai radar.
25:22 – 25:46 Durante la presidenza di Mattei numerosi paesi hanno recuperato la loro indipendenza, beneficiando del sostegno economico dell’Eni. Ancora oggi non si conoscono i mandanti del suo assassinio. Si impone però una certezza: la visione del mondo di questo idealista intransigente non poteva trovare spazio tra quelle delle grandi potenze del suo tempo.