
di Redazione
Tra il 1923 e il 1924 moltissimi Comuni italiani fecero a gara per concedere la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, per segnare fattivamente l’adesione all’appena insediato fascismo. Finita la guerra e diventati una Repubblica i primi Comuni a liberarsi dello scomodo cittadino furono Napoli e Matera nel 1944, Arezzo nel marzo 1945. Poi dell’ingombrante onorificenza si dimenticano quasi tutti, come se non fosse necessario chiudere con quel capitolo della nostra storia e come se non fosse, invece, necessario alimentare gli anticorpi della democrazia.
A quasi 100 anni di distanza in molti Comuni il riconoscimento non è stato ancora revocato e anzi quando ne viene proposta la discussione si sollevano polverone inbarazzanti e in molti casi non si arriva alla revoca. Come nel caso di Bologna, con Merola come sindaco che, in un’intervista del 2021 ha dichiarato: Nel 2014 ero per la revoca, ma il Consiglio comunale non ha proceduto. Visto quello che sta succedendo nel mondo, dove si cancellano statue od opere, credo sarà molto più educativo ricordare i giorni in cui Bologna prese una scelta del genere. A Bologna abbiano via Stalingrado, viale Lenin, oggi faremmo diversamente, ma si tratta di scelte che appartengono alla storia». E Merola così con una colpo solo ha anche equiparato il comunismo al fascismo, cavalcando allegramente il revisionismo che è alla base dello smantellamento della nostra Costituzione e chiarendo ancora una volta che il Pd con la storia del Partito comunista italiano non c’entra proprio niente.
Grazi al lavoro dell’ANPI molti consigli comunali hanno fatto uscire Mussolini dall’albo dei cittadini onorari, mentre ancora esiste a Locorotondo, Brescia e i suoi comuni di Ghedi e Collio, tiene duro a Salò, Oristano, Anzio, Codogno, Finale Ligure, Ravenna, solo per citarne alcuni.
Non scontato quindi l’atto che oggi 26 ottobre, alle ore 18.00 il consiglio comunale di San Giuliano Terme, 30mila abitanti alle porte di Pisa, compirà revocando la cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini nel maggio 1924 dall’allora commissario prefettizio.
Stefano Pecori, presidente della Sezione ANPI ha dichiarato: «Giunge così a termine il percorso promosso da ANPI San Giuliano Terme attraverso la realizzazione del Parco del partigiano, il conferimento della cittadinanza onoraria alla brigata Nevilio Casarosa e appunto la revoca della medesima a Mussolini. Considerati i tempi bui che stiamo vivendo invito le compagne e i compagni a essere presenti alla seduta perché essa rappresenta un significativo atto politico che dobbiamo condividere con l’amministrazione comunale che in questi anni ci è stata sempre vicina condividendo i nostri progetti. Resistere, Resistere, Resistere».
I Comuni in Italia sono 7904. Chissà in quanti Mussolini è ancora nella lista dei benemeriti.