mercoledì, Dicembre 6

SIETE SICURI CHE ISRAELE NON SIA UNO STATO ETNO-TEOCRATICO E TERRORISTA? (seconda parte)

Sabra e Chatila: foto del massacro israelo-libenese del 1982

di Redazione

Care compagne e compagni riprendiamo il discorso sul Israele e il terrorismo che abbiamo iniziato pochi giorni fa.

Oggi pubblichiamo la storia della strage di Sabra e Chatila avvenuta nel settembre del 1982 in Libano soprattutto utilizzando le immagini di quella strage, compiuta dai cristiano falangisti libanesi, ma commissionata dagli israeliani.

I combattenti palestinesi, rifugiati nei distretti occidentali di Beirut a causa della guerra civile in corso, hanno deciso di lasciare il paese. Due giorni dopo, il 14 settembre, il nuovo presidente libanese Bashir Gemayel, leader della destra cristiana, cade vittima di un attentato mortale nel quartier generale del suo partito. All’alba del 15 settembre, l’esercito israeliano, guidato dal generale Sharon, irrompe nella capitale e in serata accerchia i campi profughi palestinesi di Sabra e Chatila nella vicina periferia.

Il 16 settembre, dei falangisti armati con divise di varie milizie cristiane libanesi penetrano all’interno dei campi, con l’avallo delle forze israeliane, per effettuare una “pulizia dei terroristi”. Invasati per la morte del loro “leader”, Bashir Gemayel, si abbandonano per due giorni e tre notti a un massacro che non risparmia né bambini, né donne, né anziani, senza alcun intervento o preavviso da parte dei soldati israeliani, che stazionano in cima al loro edificio alle porte del campo profughi per sorvegliarli. Impossibile determinare il numero esatto delle vittime, ma oscilla tra le 1.500 e le 5.000 persone.

Le vittime del massacro verranno sepolte in fretta e furia dagli israeliani che tenteranno di far sparire le tracce di quel crimine contro l’umanità scavando velocemente enormi fosse comuni.

Questi massacri sono il prodotto di una lucida e criminale strategia israeliana che all’epoca era tesa ad eliminare la parte laica e comunista delle formazioni palestinesi per indurre questo popolo ad aderire alle sirene politiche dell’estremismo religioso della nascente Hamas, che ricordiamo venne appoggiata dagli israeliani e dal loro Mossad.

Oggi eliminare i palestinesi dalla striscia di Gaza serve a Israele, priva di risorse energetiche, per avere il controllo di tutta quella parte del Mediterraneo che partendo da Haifa giunge fino a Gaza, dove c’è un importante giacimento di gas denominato Leviathan. Questo giacimento confina con quello egiziano denominato Zhor. Capite che è fondamentale per i sionisti metterci le mani sopra. Le riserve stimate sono di circa 600 miliardi di metri cubi, i guadagni sono quindi stratosferici per chi li controlla, favoriti anche della chiusura in Europa dei gasdotti provenienti dalla Russia.

Il controllo sul gas è la vera ragione dell’attacco ai palestinesi di Gaza. Hamas è lo strumento della provocazione necessaria agli israeliani per mettere le mani su quella parte della Palestina.

(continua)

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