
La casa editrice Kappa Vu esprime solidarietà ad Angelo Floramo per la censura subita nei giorni scorsi, e sostiene la sua scelta di non proseguire la collaborazione con una testata giornalistica che evidentemente ha preferito privarsi di una autorevole e prestigiosa firma che sollevare questioni che avrebbero potuto offendere i “padroni del vapore”. L’episodio conferma la pericolosa tendenza verso l’intolleranza delle idee e della ricerca, cosa che la nostra Casa editrice ben conosce subendola da anni. Crediamo che gli intellettuali e tutti coloro che si riconoscono nei valori della libertà di espressione e di ricerca in Friuli debbano emergere come voci da ascoltare e non da tacitare.
Pubblichiamo di seguito l’articolo che doveva essere pubblicato su Il Friuli (testata controllata da Confindustria Udine): “Dove siete? C’è chi lotta contro gli improvvidi progetti che devasterebbero l’ambiente della nostra Regione, come se non fosse già abbastanza malandato di suo, e nel farlo distruggerebbero il tessuto sociale delle piccole comunità, violentando i paesi, la natura, l’ambiente, la microeconomia di cui tanto si parla, quell’intreccio millenario i cui nodi virtuosi sono le filiere corte e lo sviluppo sostenibile. Di cosa sto parlando? Ma dell’acciaieria che dovrebbe divorare la laguna di Marano, l’ecomostro nato dagli incubi del neocapitalismo targato FVG: uso apposta una sigla tanto indigesta, quasi a rimarcarne l’odiosa progettualità che ne promuove la costruzione. I comitati si stanno consumando per sensibilizzare l’opinione pubblica. Organizzano serate, dibattiti, incontri appassionati. Sempre molto frequentati dalla gente comune, quella che ha a cuore la salute della terra e degli umani, delle piante e degli animali. La bella famiglia che già Petrarca, Francesco d’Assisi e Leopardi cantavano come un tutt’uno, un solo organismo vivente, destinato ad ammalarsi e a morire se anche una sola delle componenti dovesse prendersi qualche accidente. Eh sì, perché la salute, l’ecosistema, l’ambiente sono il profilo stesso del nostro futuro. La dobbiamo ai nostri figli e alle nostre figlie, non solo alla memoria di quei padri virtuosi che hanno resistito alla fame e alla miseria, alla migranza e alla disperazione per lasciarci un mondo migliore di quello sul quale si erano inciampati loro. Fin qui tutto bene. Esprimere dissenso è legittimo. Democratico, Costituzionale. Ma? Ma poi accade che la Questura, qualche giorno fa, neghi ai “dissidenti” di esprimere liberamente il loro pensiero. Vabbè. Dalla Questura me lo aspetto anche. Ma gli intellettuali? Dove sono andati a finire? Il silenzio è sempre complice. E il libero pensiero vale più di un finanziamento negato. Dalla Politica o dal Capitale”.
Le Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer per la ricostruzione del P.C.I. e la redazione de l’Unità2 si uniscono alla solidarietà espressa dalla casa editrice Kappa Vu nei confronti di Angelo Floramo. Abbiamo inoltre deciso, se lui è d’accordo, di mettergli a disposizione tutto lo spazio che vuole per pubblicare i suoi articoli e le sue riflessioni.