
Elezioni in Slovacchia Robert Fico al centro con i suoi collaboratori
di Redazione
Il compromesso raggiunto nel Congresso degli Stati Uniti tra Camera e Senato, per poter approvare le leggi di spesa, ha eliminato in un sol colpo i soldi destinati all’Ucraina.
Lo scambio tra le parti riguardava i miliardi per l’esercito di Kiev e il rafforzamento delle misure anti-immigrazione. Come in un gioco di prestigio le due misure sono sparite dall’elenco dei programmi da finanziare. Una vera e propria sconfitta per Biden che ha dovuto far approvare il testo dei repubblicani.
La situazione per il blocco occidentale a favore della guerra non è delle migliori, andando a vedere cosa è accaduto in Slovacchia dove il candidato del partito di ispirazione socialista Smer, Robert Fico, contrario all’invio di armi a Kiev, ha vinto le elezioni con il 23,4%. Secondo è arrivato il partito liberale filo-Ue e pro-Occidente Slovacchia progressista (Ps) di Michal Simecka 18% e 32 deputati)
Nella campagna elettorale Fico ha detto esplicitamente di “smettere di inviare armi in Ucraina”, di “bloccare la potenziale adesione dell’Ucraina alla NATO” e di “essere contrario alle sanzioni contro la Russia”. E il giorno della vittoria ha ribadito che: “Altri morti sono inutili”, aggiungendo: “Meglio 10 anni di trattative di pace che lasciare altri 10 anni la gente a uccidersi” per poi “constatare che siamo rimasti dove siamo oggi”. La Slovacchia quindi sarebbe il secondo paese dopo l’Ungheria ad avere queste posizioni anti-NATO. Speriamo che non gli succeda qualcosa perché la NATO sappiamo cosa fa di solito con i politici a lei avversi… ricordiamoci di Aldo Moro, di Olof Palme e di Enrico Berlinguer.
Questa assurda guerra dei massocapitalisti occidentali contro la Russia per poi arrivare a colpire la Cina comunista sta massacrando i proletari di tutto l’Occidente, in particolare dell’Europa, sembra che si stia avvicinando il momento di dire basta.
In Italia il nostro atlantissimo governo e con un’atlantissima opposizione si trovano in una bruttissima posizione, rischiano sempre di più di fare la figura degli stupidi e dei vassalli.
E’ evidente che dobbiamo ritrovare, come paese e continente, una politica che sia di equidistanza dagli attuali contendenti che lavori per la pace e la cooperazione tra i popoli. Ma per realizzare tale programma serve la rinascita del movimento comunista e che sappia costruire l’unica forza capace di portare a una vera politica di PACE, il Partito Comunista di Gramsci, Togliatti e Berlinguer, che operarono nel solco degli insegnamenti teorici e politici di Marx-Engels, Lenin, Stalin e Mao. Gli unici politici che, sconfiggendo i massocapitalisti occidentali a casa loro, li obbligarono a firmare trattati di pace di lungo periodo.