martedì, Settembre 26

LA COMUNITA’ DEL PARCO DA L’OK ALLA NUOVA BASE MILITARE. CON L’ASSENZA TATTICA DI SAN GIULIANO TERME

di Il Linchetto Organo di informazione popolare bagnaiola Numero 3

Riceviamo e pubblichiamo

Il sindaco Di Maio non si é presentato alla riunione della Comunità del Parco che ha deliberato sulla realizzazione della nuova base militare all’interno dello stesso e il suo voto insieme a quello di Angori poteva ribaltare l’esito della votazione.

La mobilitazione popolare di opposizione sorta a seguito del progetto di una nuova base militare a Coltano all’interno del Parco di San Rossore Migliarino Massaciuccoli (PI), utilizzando 190 milioni del famigerato Pnnr, è riuscita ad ottenere solo una modifica del progetto iniziale. La pervicacia dei vertici militari nel perseverare nel loro scellerato intento di costruire l’ennesima base militare in un territorio fra i più militarizzati in Italia, è sfociata in un nuovo progetto varato a Roma in una riunione del Tavolo interistituzionale il 6 settembre, il cui verbale è stato reso pubblico del consigliere comunale di Pisa Ciccio Auletta, rappresentante della sinistra d’alternativa e pacifista (vedi https://unita2.org/2023/09/07/concertazione-modello-toscano-per-la-base-dei-corpi-speciali-a-pisa-e-pontedera/)

Dal verbale emerge il nuovo progetto della “base diffusa” in sostituzione della “base unica” a Coltano. In sostanza, per il territorio pisano si cambiano gli addendi lasciando invariata la somma.La “base diffusa” prevede la realizzazione di parte di essa nell’ex area Cisam (Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari) di San Piero a Grado e altra parte a Pontedera.

Lunedì 18 si è tenuta la riunione della Comunità del Parco, organo istituzionale composto dai rappresentanti dei Comuni nei quali insiste il Parco. Erano presenti il sindaco di Pisa Conti (destra), di Viareggio Del Ghingaro (Lista civica), di Massarosa Barsotti (centrosinistra), con delega della Provincia di Lucca, rappresentata nell’occasione dal vicesindaco Rosi, per deliberare in merito. Erano presenti anche il presidente della Regione Giani (Pd area renziana), il presidente e il direttore del Parco Bani (Pd) e Gaddi e l’assessore regionale Stefano Baccelli (Pd).

Una riunione a cui risultavano assenti il sindaco di Vecchiano Angori (centrosinistra), nella duplice veste anche di presidente della Provincia di Pisa quindi con doppio voto, e il sindaco di San Giuliano Di Maio (ex Pd che si è presentato con lista civica collegata al Pd area centrista). La presenza di rappresentanti di sole 4 delle 7 istituzioni componenti la Comunità costituisce una grave mancanza di responsabilità per l’incarico rivestito e un atto “pilatesco”  verso i cittadini e il territorio. La scriteriata decisione risulta ancora più irresponsabile in quanto avrebbe potuto cambiare gli esiti della votazione (2 favorevoli e 2 astenuti) e impedire l’ulteriore processo di militarizzazione, peraltro attuato con risorse pubbliche, il Pnrr, che ufficialmente dovrebbero essere utilizzate per ben altri scopi a beneficio della collettività e non per soddisfare le incessanti richieste delle lobby militari e degli armamenti, oltretutto andando ad impattare in una area naturale protetta.

Il sindaco Di Maio, evidentemente di corta memoria rispetto alla tradizione democratica, pacifista e antimilitarista del territorio che amministra, peraltro con scarso gradimento della popolazione, ha preferito dare sfoggio al suo miglior repertorio di tatticismo politico non presentandosi, probabilmente per non alienarsi i vertici dell’Arma dei Carabinieri di cui è membro (un carabiniere che lavora nella base Usa di Camp Darby), visto che la struttura militare in discussione sarà destinata al Reggimento dei carabinieri-paracadutisti Tuscania.

Immaginiamo che Di Maio, nel caso, tutto da verificare, in cui abbia aperto una discussione in merito alla realizzazione dell’opera in Consiglio comunale non abbia incontrato alcuna resistenza visto che la sua composizione, in assenza di una opposizione di sinistra, è caratterizzata dalla presenza del “partito unico della guerra” di centro-destra e centro sinistra riuniti, tutti appassionatamente compatti nel sostenere gli interventi militari Nato, l’aumento delle spese militari e l’invio di armi in Ucraina per continuare ad alimentare il conflitto invece di spingere per una soluzione diplomatica. I 5 Stelle, che a livello nazionale sono gli unici ad opporsi a tali politiche, hanno invece come capogruppo in consiglio comunale un militare della Guardia di Finanza che dubitiamo voglia mettersi contro i propri comandi.

Il tatticismo politico di Di Maio crea inevitabilmente una ulteriore lacerazione fra la Giunta e la popolazione sangiulianese che non condivide l’ulteriore militarizzazione del territorio, l’aumento delle spese militari, l’impiego illegittimo del Pnrr e l’utilizzo del Parco a fini militari. Un ennesimo schiaffo ad una comunità che già subisce a causa della gestione Di Maio un peggioramento dei servizi (pulizia strade, verde pubblico, assistenza sociale ecc), di impoverimento dei centri storici, di consumo sfrenato di suolo per edilizia residenziale a favore dei soliti costruttori e di dannose opere inutili per i residenti (cementificazione del Parterre, area ex Casa dello sconto sull’Aurelia, Rsa privata nel capoluogo, nuovo studentato del S. Anna ai Praticelli ecc).

Ormai i cittadini sangiulianesi si sono fatti un’idea precisa di questi 9 anni a guida Di MaIo e da tempo hanno iniziato a chiedersi quando si riorganizzeranno le vere forze di sinistra sul territorio, le uniche in grado di intercettare le istanze popolari, di opporsi ai poteri forti collaterali all’amministrazione (Geofor, Acque Spa, vari costruttori edili e imprenditori avulsi dal territorio come Terme Spa) e di presentare un progetto politico che tuteli l’interesse collettivo, le fasce sociali più deboli, l’ambiente, la pace e si opponga alla deriva militarista che drena risorse alla spesa sociale.

Invitiamo la cittadinanza sangiulianese, i circoli Arci che non hanno nel loro orizzonte solo intrattenimento musicale, i movimenti e le associazioni ad aprire un confronto pubblico su questi impellenti problematiche e a organizzare dibattiti e manifestazioni locali sulla militarizzazione del territorio, sull’aumento delle spese militari e sul rifiuto dell’avanzante economia di guerra, esprimendo al sindaco tutta la contrarietà per la sua scelta “pilatesca” ed i suoi effetti.

Il tutto in vista della manifestazione nazionale “Fermare l’escalation. Nessuna base per nessuna guerra” promossa per il 21 ottobre a Pisa dal Comitato “No base né a Coltano, né altrove“.

“Svuotate gli arsenali, riempite i granai” riporta la lapide con la citazione di Sandro Pertini, il presidente partigiano, posta all’inizio della strada panoramica dei 4 venti a Molina. 

Si è dimenticato anche di questa sindaco Di Maio? I cittadini sangiulianese no!

La redazione de Il Linchetto 19 settembre 2023

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Approfondimento sulla militarizzazione del territorio pisano https://www.lafionda.org/2023/09/16/militarismo-crescente-nel-pisano/

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