
di Redazione
Recentemente gli Stati Uniti hanno scoperto che una serie di navi d’assalto russo-cinesi navigava tranquillamente a nord delle isole Aleutine, in acque territoriali statunitensi.
Si trattava di sette navi, tra cui l’incrociatore lanciamissili cinese Nanchang, avvistate dalla Guardia costiera Usa. La piccola flotta ha virato a sud-ovest evitando così ogni possibile scontro, ma nel contempo hanno fatto capire agli Stati Uniti il valore strategico che le due nazioni alleate danno alla regione.
Anche queste tensioni sono un prodotto delle variazioni climatiche che consentono, con lo scioglimento dei ghiacci, di navigare in zone una volta quasi inacessibili.
Con lo sciglimento dei ghiacci artici si apre la possibilità di navigare accorciando le rotte tra il Pacifico e l’Atlantico. Chi controllerà questo percorso tra i ghiacci, che va dallo Stretto di Bering e il Mare di Barents, avrà un enorme vantaggio commerciale e geopolitico. Le nazioni interessate si stanno già preparando a fonteggiare un contenzioso legale sui diritti di quelle rotte. Gli Usa hanno già messo le mani avanti affermando che loro vogliono la rotta spianata dallo Stretto di Baring passando a nord della Russia fino alla Norvegia. E i russi hanno fatto subito capire che sulla questione sono disposti allo scontro duro perché considerano quella zona esclusivamente loro.
Per Pechino quella rotta è fondamentale perché è la via in cui giunge da Mosca il Gas Naturale Liguefatto (GNL) fondamentale sia per l’economia russa che cinese. Per la Repubblica Popolare il corridoio artico rappresenta un risparmio di migliaia di miglia marine per le sue flotte commerciali, che in questo modo evitano il passaggio dall’Oceano Indiano, dal Pacifico e da Suez.
Quella parte del mondo sicuramente diventerà uno dei terreni di scontro tra Usa e Russia-Cina. Allo stato attuale le forze in campo sono favorevoli, a livello di armamenti, al duo Russia-Cina.
Speriamo che trovino un accordo… i poveri orsi bianchi e le foche hanno già molti problemi dovuti al capitalismo e al suo surriscaldamento climatico.