
di Redazione
Sono stati portati a conoscenza della stampa i primi risultati dell’autopsia effettuata nell’istituto di medicina legale di Tor Vergata a Roma sul corpo di Andrea Purgatori, al quale era stato diagnosticato tre mesi fa un tumore ai polmoni, patologia confermata anche da un primo esame dell’organo in sede autoptica: il legale della famiglia ha sottolineato la presenza di ischemie cerebrali, a conferma di quanto emerso nella visita del 10 giugno, e non metastasi al cervello come diagnosticato l’8 maggio dai medici della clinica privata in cui il giornalista aveva effettuato accertamenti diagnostici.
Ci vorranno ancora diverse settimane per dedurre il quadro clinico completo comparando i risultati della Tac, dei prelievi e di altri esami effettuati – anche per verificare l’eventuale presenza di infezioni. Tra le ipotesi avanzate a seguito dell’esposto della famiglia, infatti, ci sarebbe quella di una pericardite settica, che potrebbe essere stata la causa dell’aggravarsi delle condizioni di Purgatori.
Intanto c’è chi pensa di dedicare uno spazio al ricordo di Andrea Purgatori nel museo per la memoria di Ustica. A lanciare questa proposta, avanzata al sindaco e al Comune di Bologna, è Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime della strage: “C’è un legame profondo tra la sua esperienza umana e giornalistica e la strage di Ustica, che impone di ricordarlo proprio vicino a quel relitto del Dc9 Itavia che in tanti anni ha descritto chiedendo giustizia”. Quella del 1980 fu una vicenda sulla quale il giornalista ha sempre cercato la verità conducendo inchieste e approfondimenti che portarono a riaprire il caso.