
di Paola Baiocchi
Il Comune di San Giuliano Terme annuncia la nascita di un nuovo parco. Si tratta di una nuova area verde, magari obbligando i privati a mettere in sicurezza le antiche cave di marmo abbandonate? Si tratta forse dell’inaugurazione di un nuovo parco giochi per i più piccoli o per gli adolescenti?
Niente affatto, si tratta di nuova cementificazione di 43mila metri quadri di territorio in zona Praticelli (già il nome dice qualcosa, vero?), ma propagandata dall’amministrazione della cittadina termale come grande capacità del Comune di attrarre investimenti di qualità.
Alla periferia di Pisa, ma nel comune di San Giuliano, proprio alle spalle della sede pisana del Centro nazionale delle ricerche (Cnr), sorgerà infatti il Parco scientifico tecnologico della Scuola superiore del Sant’Anna, 7 edifici che ospiteranno attività di ricerca, didattica e di trasferimento tecnologico nell’ambito delle scienze sperimentali: ingegneria, medicina, agraria e biotecnologie.
Il tutto è naturalmente condito da piste ciclabili, perché bisogna dare sempre un contentino alle masse parlando di “mobilità dolce” nello stile ormai così diffuso in Toscana per indorare la pillola, ma non ci si può esimere dal fare qualche osservazione:
primo, questo “Parco” non porterà nessuna ricaduta economica, culturale o di prestigio al Comune di San Giuliano. Utili materiali e immateriali che ricadranno invece tutti su Pisa, lasciando a San Giuliano il ruolo di cittadina dormitorio.
Secondo perché si continua a espandere verso ogni punto cardinale la città di Pisa: a Nord nell’area dove insiste il nuovo progetto del Sant’Anna, con il chiaro intento di saturare tutta l’area verde che ora circonda Pisa e creare un agglomerato di costruzioni senza soluzione di continuità in tutta la piana.
Terzo, perché continuare a mangiare terreni a Est con la costruzione del nuovo ospedale, una cattedrale nel nulla circondata solo da parcheggi a pagamento, quando all’interno di Pisa gli 11 ettari dell’ex Ospedale Santa Chiara con edifici storici in stato di abbandono? Perché non riqualificare quell’area per la ricerca o l’Università, in una zona centralissima e servita da mezzi pubblici?
Noi cittadini sinceramente siamo stufi di veder consumare territorio quando si tratterebbe solo di recuperare l’esistente e magari anche di abbattere dell’esistente non di qualità per lasciare spazio alla rinaturalizzazione.
E siamo stufi anche di sentirci prendere in giro perché assieme alla cementificazione avremo qualche chilometro in più di di pista ciclabile. Sappiamo ormai con chiarezza che ogni nuova impermeabilizzazione del suolo aumenta il rischio di inondazioni, il riscaldamento delle città, gli sconvolgimenti repentini di cui stiamo conoscendo la violenza luttuosa.
Al Comune di San Giuliano Terme che continua a svendere il patrimonio pubblico – dalle Terme ai campi sportivi Giovanni Bui – chiediamo un confronto sulle scelte che sta intraprendendo perché anche la notizia di essere entrato nella rete Rifiuti Zero, che raccoglie una serie di Comuni che vogliono realizzare o hanno già realizzato politiche virtuose nei confronti della gestione e della produzione dei rifiuti, ci sembra sia solo una verniciata di verde in vista delle prossime elezioni, strumentale per passare alla tariffa puntuale sulla raccolta dei rifiuti, senza però aver preparato né i cittadini né le imprese alla riduzione della produzione dei rifiuti.