mercoledì, Settembre 27

PISA – DUE PARA’ CONDANNATI PER L’OMICIDIO DI EMANUELE SCIERI

di Redazione

La Corte d’Assise di Pisa ha condannato per omicidio volontario in concorso due ex caporali della Folgore, Alessandro Panella a 26 anni e Luigi Zabara a 18 anni, per la morte di Emanuele Scieri, il parà di leva trovato morto il 16 agosto 1999, ai piedi della torretta di asciugatura dei paracadute della caserma Gamerra, dove era stato lasciato agonizzare per tre giorni. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa aveva riaperto le indagini grazie al lavoro della Commissione parlamentare di inchiesta, istituita nel 2015.

Il fratello Francesco Scieriha dichiarato: “Mio fratello non ci sarà restituito ma adesso c’è una verità, quella che noi abbiamo sempre voluto, sia io che i miei genitori. Hanno lottato fino allo stremo per avere questa giornata così importante e finalmente una sentenza di condanna per i colpevoli, per quelli che hanno sbagliato. Noi volevamo la verità e così oggi è stata scritta una pagina di verità. Purtroppo per come sono andate le cose non avevo nessuna certezza di una sentenza di condanna e quindi sarebbe stata una ulteriore sconfitta, oggi è un tassello importante se ci saranno altri gradi di giudizio”.

La morte di Emanuele Scieri ci deve far riflettere su cosa sono questi corpi speciali delle forze armate italiane trasformate in formazioni militari professionistiche, togliendo al popolo italiano la sovranità su di esse. La trasformazione parte dal 1975, quando l’Esercito Italiano è stato interessato da una delle più radicali riforme della sua storia. La riforma venne promossa dal generale Andrea Cucino, che diventato capo di stato maggiore dell’esercito il 1º febbraio 1975, ordinò una revisione immediata della struttura della forza armata. Da esercito popolare, dove ogni cittadino aveva il diritto dovere di difendere il territorio della propria nazione e di vigilare sul ruolo delle forze armate rispetto al mandato costituzionale che tra le varie disposizioni esigeva ed esige il divieto di operare fuori dai propri confini, tranne che nelle iniziative promosse dall’ONU, a esercito professionale. Quella riforma ha iniziato la trasformazione delle forze armate da popolari, con la leva obbligatoria, in private legandole strettamente agli interessi dell’apparato industriale delle armi che è intimamente connesso con la NATO e gli USA.

Infatti solo tre anni dopo il 16 marzo 1978 troviamo i corpi speciali di Gladio nel caso Moro. La sezione K era pronta a «controllare» il blitz dei carabinieri per liberare Moro. La notizia salta fuori dagli archivi della Difesa, perché al Viminale non c’è più la documentazione sull’«operazione smeraldo» voluta da Cossiga. E si scopre che i gruppi Gos-K, che ufficialmente erano nati nel 1986, esistevano già nel 1978.

La sospensione della leva obbligatoria avviene a tappe:

  • con la legge 331 del 14 Novembre 2000 s’è stabilito bene o male di sostituire la leva obbligatoria con coscrizione volontaria nel giro di sette anni — salvo comunque potervi ricorrere in stato di guerra o conflitti internazionali;
  • col decreto legislativo 215 8 Maggio 2001[2] s’è stabilito di sospendere la leva obbligatoria a partire dal 1 Gennaio 2007;
  • e poi con la legge 226 23 Agosto 2004[3] l’inizio della sospensione venne anticipato di due anni al 1 Gennaio 2005.

Gli ultimi che hanno svolto il servizio di leva obbligatorio per ora sono quelli nati fino al 1985 incluso.

Questo è stato il percorso che ha reso le forse armate italiane, soprattutto in certe formazioni come i paracadutisti, un serbatoio di veri reazionari pronti a difendere gli interessi dei vertici internazionali del massocapitalismo.

Nonostante tutto, però, questa sentenza è una vittoria e una lezione per tutti noi, in quanto dimostra ancora una volta, che portare la lotta di classe a tutti i livelli dello scontro politico e sociale è utile in quando i nostri nemici di classe si possono battere sino a quando potremo ancora utilizzare buona parte della Costituzione, nata dalla Resistenza, portata avanti soprattutto dai proletari che è stato il punto più alto di mediazione che poteva essere realisticamente raggiunto. Ecco perché serve ripristinare e far applicare con la lotta la Costituzione del 1948.

Oggi è una bella giornata…

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