
di Redazione
Sono giorni che Zelensky lancia allarmi su un’imminente distruzione da parte russa della centrale di Zaporizhzhia. E tutti i media occidentali e ucraini a fargli da coro sulla imminente catastrofe mondiale: «Se la Russia facesse saltare Zaporizhzhia, il disastro colpirebbe circa un miliardo di persone in 40 Paesi al mondo»
Ma come dice il proverbio popolare “le bugie hanno le gambe corte…”. Zelensky viene smentito dal direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, l’argentino Rafael Mariano Grossi: «I nostri esperti finora non hanno trovato mine o altri esplosivi». Poi i tecnici hanno ribadito che questa centrale è molto diversa da quella di Chernobyl, ha standard di sicurezza molto più elevati, sia come struttura di contenimento sia come meccanismi di raffredamento.
Per i russi un incidente in una centrale da loro costruita avrebbe una pesante ricaduta d’immagine ed economica, che colpirebbe la stessa industria nucleare russa, che è uno dei settori di punta dell’economia di quel paese, il cui giro d’affari è di circa 250 miliardi di dollari.
Piuttosto che gioire per lo scampato pericolo Zelensky e i suoi tirapiedi accusano il direttore dell’AIEA, Rafael Mariano Grossi, di essere un “emissario del Cremlino”. Capite come stanno realmente le cose in Ucraina.
Chi sono le teste di rapa che diffondono queste falsità? Uno è il capo dei servizi segreti militari ucraini, Kyrylo Budanov, che è supportato dall’agenzia atomica ucraina, Energoatom. A Roma direbbero “se la sonano e se la cantano”.
Come in ogni guerra dove ci sono in gioco gli interessi dei massocapitalisti, in questo caso USA/NATO, le prime vittime sono i proletari è la verità.