
Sono passati 14 anni dal 29 Giugno 2009, quando il deragliamento di un treno merci in transito nella stazione di Viareggio ha provocato l’esplosione di una cisterna carica di GPL e la morte di 32 persone che si trovavano nelle proprie case o nelle strade nelle vicinanze della stazione.
L’Associazione il Mondo che Vorrei, che raccoglie i famigliari delle vittime, invita tutte/i a partecipare alle ore 20.30 alla Camminata civile, con ritrovo presso la stazione di Viareggio.
Questa mattina, alle 11, mentre nella chiesina del cimitero della Misericordia veniva celebrata una messa in suffragio, i famigliari delle vittime erano a Firenze, davanti al Tribunale, per chiedere conto del ritardo con cui gli atti del processo di Appello bis sono arrivati in Cassazione, solo a maggio, cinque mesi dopo il termine per il deposito dei ricorsi scattato a metà dicembre scorso. “E solo per le nostre, forti pressioni” – sottolinea il papà di Emanuela Menichetti – “Questo vuol dire che l’ex Ad delle Ferrovie (Mauro Moretti condannato a cinque anni di reclusione nel processo Appello bis, ndr) qualora venga confermata la condanna nel corso del processo che si aprirà il 29 novembre, non sarà chiamato a scontare neppure un giorno di carcere avendo ormai compiuto 70 anni“.
Nel primo appello Moretti era stato condannato a 7 anni, mentre nel nuovo processo disposto dalla Cassazione la procura generale aveva chiesto 6 anni e 9 mesi. In questo caso Moretti non ha rinunciato ad avvalersi della prescrizione, diversamente dai precedenti gradi di giudizio. Il processo di Appello bis si è chiuso nel giugno 2022 con 13 condanne e 3 assoluzioni.
La lunghezza del processo, complicato anche dalla parcellizzazione delle società implicate a diverso livello di responsabilità nella gestione del convoglio o della manutenzione, ha fatto sì che, nel caso di Moretti ,la Corte di appello di Firenze abbia dichiarato estinto per prescrizione il reato di omicidio colposo, condannando l’ex ad per disastro ferroviario colposo, incendio e lesioni colpose. La corte ha escluso la colpa dell’omessa disposizione della riduzione della velocità dei convogli merci, uno dei profili colposi su cui la Cassazione aveva chiesto di valutare nel merito.
Moretti è uno dei 16 imputati nel processo. La Corte d’appello di Firenze ha condannato anche Vincenzo Soprano, ex Ad di Trenitalia, e Michele Mario Elia, a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni; Mario Paolo Pizzadini, manager di Cima Riparazioni, a 2 anni, 10 mesi e 20 giorni; Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico Cima riparazioni, a 2 anni, 10 mesi e 20 giorni; Mario Castaldo, ex direttore divisione di Cargo Chemical, a 4 anni. Condanne anche per dirigenti e tecnici di aziende ferroviarie austriache e tedesche addette al controllo e alla manutenzione dei carri merci: Uwe Kriebel, operaio dell’officina di Junghental addetto ai controlli, 4 anni e 5 mesi; Helmut Broedel, funzionario dirigente dell’officina Junghental di Hannover, 4 anni, 5 mesi e 20 giorni; Andreas Schroeter, tecnico di Junghental, 4 anni e 8 mesi; Peter Linowski, Ad di Gatx Rail Germania, 6 anni; Rainer Kogelheide, Ad di Gatx Rail Austria, 6 anni; Roman Meyer, responsabile flotta carri di Gatx Austria, 5 anni, 6 mesi e 20 giorni; Johannes Mansbart, manager Gatx Rail Austria, 5 anni e 4 mesi.
La Corte d’Appello ha assolto invece: Francesco Favo, ex responsabile certificazione sicurezza di Rfi (la Procura aveva chiesto 3 anni e 9 mesi (4 anni); Emilio Maestrini, ex responsabile sicurezza di Trenitalia (la Procura aveva chiesto 3 anni e 8 mesi); Joachim Lehmann, supervisore di Junghental (il Pd aveva chiesto una condanna di 6 anni e 9 mesi (7 anni e 3 mesi).