mercoledì, Settembre 27

ABUSO D’UFFICIO. ANCHE NORDIO STA ABUSANDO. FACCIAMOGLIELO CAPIRE

di Redazione

Un’analisi impeccabile di Luigi Patronaggio sulla controriforma Nordio da parte del Procuratore Generale di Cagliari uscita su il Fatto Quotidiano che volentieri riproponiamo perché centra le contraddizioni che si verranno a creare con l’eliminazione del reato di abuso d’ufficio. Che per noi comunisti ricorda la giustizia secondo i disvalori e le prepotenze dello Sceriffo di Nottingham, il principale antagonista di Robin Hood.

Infatti con la controriforma Nordio, che attacca l’eguaglianza dei cittadini sancita dalla Costituzione, si ritorna, dando impunità ai burocrati pubblici, ai tempi di Robin Hood, da essere sovrani si passa a sudditi vessati, come ai tempi del principe Giovanni.

Gli ignoranti e i prepotenti arricchiti dal furto di plusvalore prodotto dai lavoratori e dalle ruberie finanziarie, stanno lavorando inconsapevolmente, ma alacremente, per fare la fine di re Carlo I d’Inghilterra, Luigi XVI di Francia e i gli Czar Romanov.

Tanti auguri

Giustizia & Impunità

Giustizia, il pm Patronaggio: “Garantismo non è solo giusto processo per gli indagati ma anche tutela dei diritti delle persone offese”

“Mi domando da magistrato e uomo che amministra giustizia cosa dirò a quell’onesto candidato ad un posto di lavoro pubblico che si è visto scavalcare da altro candidato cui un compiacente pubblico funzionario ha valutato in modo illegittimo i titoli, in modo da favorire il concorrente nella nomina, con contestuale fregatura per l’onesto candidato”. Sono le parole di Luigi Patronaggio, attuale Procuratore Generale di Cagliari, che commenta in una nota la riforma della giustizia proposta dal Guardasigilli Carlo Nordio che, tra le altre cose prevede l’abolizione dell’abuso d’ufficio. “Un tratto di penna e ‘liberi tutti‘, sentenze cancellate ed aspettative tradite”, aggiunge il magistrato. “Essere garantisti – sottolinea Patronaggio – significa garantire un giusto processo agli indagati ma significa altresì garantire i diritti a tutti quei cittadini che hanno subito una offesa e un danno da un comportamento illecito“.

Premettendo che “è fin troppo chiaro e indiscutibile che le leggi vanno osservate ed applicate” Patronaggio si chiede anche cosa dirà “a quel cittadino che si è visto negare una licenza perché il sindaco del suo paese ha voluto privilegiare il suo compagno di partito assegnando a questi ciò che spettava al primo” o “come resterà quell’ imprenditore che vedrà votare l’ amministratore di una società pubblica una delibera a favore di una impresa da lui controllata senza astenersi come doverosamente previsto per legge per le ipotesi di incompatibilità“. Tutte domande che vengono fuori dalle storture previste nella nuova riforma della giustizia. Come potrebbe essere il caso di un’azienda “che si è vista sfuggire una lucrosa commessa perché il direttore di una Asl ha preferito illegittimamente favorire altra azienda legata ad un potente politico che proprio quel direttore aveva nominato a capo dell’Asl”, continua il magistrato che è stato anche pm dal 1992 al 1997 nella Direzione distrettuale antimafia di Palermo. “E che dire – aggiunge – alla professoressa, mamma di quel bambino portatore di handicap che sperava nel trasferimento nella sua città in forza di una legge che proprio quei soggetti svantaggiati vuole proteggere, quando il Provveditore con una lettura illegittima di quel caso umano ha preferito attribuire punteggi maggiori ad una amica, con cui aveva una relazione clandestina, che con attestazioni compiacenti , relative ad una vecchia nonna ottantenne mai vista, ha voluto favorire”. “Certo – conclude il magistrato ex capo della Procura di Agrigento – oggi sono molto sollevato dal sapere che il Sindaco del mio paese farà decollare velocemente appalti e commesse pubbliche senza avere paura di firmare, ma sarò molto triste per quei cittadini che reclamano giustizia e che non verranno mai più tutelati“.

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