martedì, Settembre 26

A VIENNA LA SOCIALDEMOCRAZIA TORNA A MARX?

Andreas Babler presidente SPÖ

di Redazione

Sabato scorso in Austria è successo un fatto strano e – fatto ancor più strano – in Italia solo il Corriere della Sera ne ha parlato. Il risultato dell’elezione del nuovo presidente del SPÖ, il partito socialdemocratico austriaco era in prima battuta un “errore” di cui si è accorto solo un giornalista: il vincitore non era infatti, come annunciato, il governatore del Burgenland, Hans Peter Doskozil, ma il sindaco di Traiskirchen, Andreas Babler, esponente dell’ala più a sinistra della socialdemocrazia viennese. 

Lo scambio di persone, a un anno dalle elezioni, non è di poco conto, impone una svolta politica marcatamente a sinistra rispetto a quella di Doskozil, che è un centrista e ha sposato, come tutta la destra europea, una linea dura sull’immigrazione, promettendo di riconquistare quegli elettori socialdemocratici che ora sembrano preferire l’estrema destra della FPÖ.

Quando la politica cosiddetta di “sinistra” non ha principi saldi e manca di una reale e radicale prospettiva anticapitalista si trasforma in quella melassa parlamentarista liberale senza sbocchi e piena di compromessi deleteri che favoriscono le destre, come nel caso italiano. Nella vicina Austria le cose sembrano andare diversamente.

Il cinquantenne Babler, invece, non ha paura di dichiarare di essere di formazione marxista e di essere critico nei confronti dell’attuale Unione Europea: in un video di due anni fa, aveva accusato la Ue di essere «la più aggressiva alleanza di politica estera mai esistita» e un «progetto imperialista con pochi standard sociali».

Sta a vedere che dall’Austria degli Asburgo e dei valzer arriva chi farà ballare, in Europa almeno, i massocapitalisti. Diamogli una mano.

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