martedì, Settembre 26

IN KOSOVO LA NATO APPOGGIA ELEZIONI FARSA

di Redazione

Nel Kosovo si è votato in cinque Comuni e a votare è andato il 3% della popolazione. Per la NATO, sotto il tallone di ferro statunitense, sono elezioni legittime. Per loro il 97% della popolazione che non è andata a votare, non conta nulla. Poi si meravigliano delle proteste. Hanno la faccia come il…

Quindi al 97% della popolazione non si propone una maggiore partecipazione e non si organizzano incontri per rendere le elezioni una vera consultazione democratica, si arriva con le truppe NATO per imporre il loro sindaco.

Quello che sta accadendo in Kosovo è l’ultimo atto della politica USA/NATO che è la vera causa dell’instabilità balcanica. Una politica che aveva lo scopo di distruggere una nazione sovrana e pacifica come la ex Jugoslavia. Il tutto con la complicità dei governi italiani.

Si fomentano da parte dei servizi segreti occidentali e dei vari emirati, nella ex Jugoslavia, spinte separatiste di stampo leghista, con un mix di razzismo, islamismo fanatico e nazionalismo, poi si arriva con le truppe “democratiche” della NATO e si da vita alla corruzione mafiosa per giungere alla frammentazione della nazione.

A chi giova destabilizzare quell’area oggi a forte presenza serba? La Serbia ha forti legami politici ed economici con la Russia, ma anche con il nostro paese. Quindi tentare di aprire uno scontro con la Serbia serve solo per indebolire i russi nei Balcani tramite un nuovo fronte di guerra. Lottare su due fronti, Ucraina e Balcani, è sempre stato considerato un errore strategico per chi sa di strategia militare.

Quindi dietro l’appoggio al 3% dei votanti del Kosovo c’è il tentativo di scatenare un nuovo conflitto in quell’area, con l’esplicito obiettivo di trascinarci la Russia.

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