di Redazione

Chiara Colosimo con il terrorista dei NAR Luigi Ciavardini in un atteggiamento non proprio istituzionale
Crediamo che la richiesta dell’Associazione dei famigliari delle vittime della strage di Bologna rispetto all’elezione della Colosimo alla presidenza della Commissione parlamentare antimafia sia più che legittima: “È stata un’occasione persa, data anche la lettera che avevamo mandato noi Associazione dei familiari delle vittime di stragi. La vicinanza di Colosimo a Ciavardini (ex esponente dei Nar, condannato in via definitiva per la strage alla stazione di Bologna) è una cosa che crea un vulnus di credibilità a tutta la commissione Antimafia. Il fatto che questa persona sia eletta solo coi voti della destra è un altro segnale bruttissimo: gli altri partiti non potevano fare diversamente. La risposta di Colosimo? Le spiegazioni potevano anche essere date prima della sua elezione. Hanno fatto del teatro, minando la credibilità della commissione. Il governo ha fatto in modo di nominare quella persona e tutto il centrodestra è responsabile. Questo gli fa disonore.”
Ma questa vicenda ci deve far riflettere su che tipo di democrazia si è costruito in questi ultimi trent’anni in Italia e se essa si possa chiamare ancora democrazia.
La vicenda Colosimo ci porta a pensare che il nostro paese stia subendo l’ultima fase di una trasformazione che ci porta ad una forma di governo reazionario parafascista, con il voto ma depotenziato, espressione degli interessi di una ristretta élite nazionale e internazionale, cioè i massocapitalisti. Le ricette politiche “parademocratiche” del PD e dei 5 Stelle non sono in grado, per limiti teorici e politici, di rispondere all’avanzata di questa politica fascista adeguata alla nuova fase.