di Andrea Montella

Il 9 maggio di 78 anni fa, con la resa incondizionata della Germania nazista alle forze alleate, finiva in Europa la seconda guerra mondiale. La capitolazione era stata siglata a Berlino intorno alle 2,15 della notte ma la notizia venne diffusa la mattina successiva.
La resa fu firmata nella tarda sera dell’8 maggio 1945 (già il 9 maggio a Mosca), in seguito alla capitolazione concordata in precedenza con le forze alleate sul fronte occidentale. Il governo sovietico annunciò la vittoria la mattina del 9 maggio, dopo la cerimonia di firma avvenuta a Berlino.
Questa data ricorda anche l’entrata, per primi a Berlino, dei comunisti dell’Armata Rossa. Un’entrata che ha un significato particolare per i russi in quanto quel popolo ha riscattato i 27 milioni di morti che ha avuto durante il conflitto. Ricordiamo per chi non lo sapesse che i cinesi hanno avuto il più alto numero di morti perché quel conflitto contro i giapponesi era iniziato nel 1931 con l’invasione della Manciuria, ed è terminato nel 1945 con la resa del Giappone, dopo aver provocato 35 milioni di morti.
A partire dal 1965 la data del 9 maggio, Giorno della Vittoria in Russia e nei paesi dell’Est Europa è diventata una festa ufficiale; la seconda guerra mondiale è diventata un tema di grande importanza nel cinema, nella letteratura, nelle lezioni di storia nelle scuole e nelle università, nei mass media e nelle arti. La celebrazione gradualmente ha ottenuto un forte impulso grazie a una serie di incontri, cerimonie, dibattiti da parte di realtà associative, conferenze da parte di studiosi, ricevimenti e feste popolari, che terminavano con spettacolari fuochi d’artificio.
Dopo la caduta del Muro di Berlino, nel 1989, è iniziata la massiccia revisione della storia, per togliere la Russia, l’Armata Rossa, Iosif Stalin e tutti i comunisti del mondo, dal podio dei liberatori dal nazifascismo. Un’operazione fatta da tutti i paesi occidentali che avevano operato politicamente ed economicamente negli anni Venti e Trenta per favorire l’ascesa del fascismo e del nazismo in Europa, da utilizzare per invadere e distruggere il paese governato dai comunisti e uscire dalla crisi economica di sovrapproduzione scoppiata con il crollo delle borse nel 1929.
La situazione muta parzialmente quando Vladimir Putin sale al potere: infatti dal 2005 in poi il Giorno della Vittoria assume sempre maggiore rilievo, anche se con un taglio politico più nazionalisitico.
Ma i massocapitalisti occidentali non demordono e sono arrivati sino a chiedere l’equiparazione tra il loro nazifascismo con il nostro Comunismo. Un’assurdità storica e politica. Ma tutto questo non ci desta meraviglia, sappiamo bene di cosa sono capaci queste classi sociali di criminali al potere da centinaia di anni, costruttori di guerre di ogni genere, comprese quelle mondiali.
Per noi proletari il significato della vittoria contro il nazifascismo ha il gusto della sconfitta del più subdolo e feroce tentativo da parte dei massocapitalisti di sconfiggere la prima nazione a guida proletaria per via militare. E li abbiamo sconfitti quel 9 maggio e per 70 anni abbiamo avuto una relativa pace soprattutto in Europa.
Ma i massocapitalisti non demordono e tramite il loro partito occulto, la massoneria, si sono incistati nei nostri Partiti Comunisti sino a farci deviare dai nostri propositi politici e sociali.
E oggi tentano di farci credere, con la complicità dei fascisti al governo, che loro, quelli che hanno finanziato e sostenuto politicamente il nazifascismo, hanno lottato con coerenza contro la loro dittatura. Maledetti bugiardi, spero che le giovani generazioni siano capaci di farvii pagare anche questa infamia.
Oggi l’azione dei massocapitalisti tramite la loro NATO è giunta alle porte della Russia grazie alla collaborazione del “governo” ucraino e la minaccia di una terza guerra mondiale bussa ancora una volta alle porte dell’Europa.
Non basta ricordare, serve agire contro questa minaccia. Serve ricostruire il Partito Comunista di Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer, il soggetto che ci garantisce che le parole Libertà, Democrazia, Eguaglianza non sono parole vuote.
Facciamo del 9 maggio l’inizio della cacciata dei massocapitalisti e dei loro cani da guardia, i fascisti, dal Parlamento.
Ora e sempre Resistenza