domenica, Maggio 28

FARE CHIAREZZA SU TROTSKY E’ UN DOVERE MILITANTE PER I COMUNISTI

di Redazione

Abbiamo iniziato il 29 aprile con la pubblicazione di PROGRAMMI SEGRETI. SPIE, BUGIE E INTRIGHI INTORNO ALLA VISITA AMERICANA DI TROTSKY DEL GENNAIO-APRILE 1917, di Richard B. Spence, un lavoro teso a dare alle compagne e ai compagni gli strumenti di comprensione del reale ruolo di Trotsky nel Partito bolscevico e nel processo rivoluzionario russo.

Oggi pubblichiamo le due posizioni publiche di Nadezhda K. Krupskaya, la compagna di Lenin, su quello che è l’insegnamento derivante dal’Ottobre e che secondo l’autrice del testo Trotsky non ha compreso. Il secondo riguarda le coperture della seconda Internazionale date a Trotsky e sui suoi limiti teorici che lo portano a fare pericolose alleanze.

Buona lettura

Due saggi sul trotskismo

Nadezhda K. Krupskaya

1. Le lezioni d’Ottobre

Due anni fa, Vladimir Ilyitch, parlando ad un’adunanza plenaria del Soviet di Mosca, disse che ora stavamo tracciando la strada del lavoro pratico, che non stavamo più trattando il Socialismo semplicemente come un icona da celebrare. ‘Dobbiamo prendere la strada giusta’, disse, ‘è necessario sottoporre ogni cosa a verifiche; le masse e l’intera popolazione devono mettere alla prova i nostri metodi, e dire: ‘Sì, quest’ordine delle cose è migliore del vecchio’. Questo è il compito che ci siamo dati.

Il nostro Partito, un piccolo gruppo a confronto con l’intera popolazione, si è assunto questo compito. Questo piccolo gruppo ha promesso di cambiare ogni cosa, ed ha cambiato ogni cosa. Che questa non è utopia, ma la realtà in cui viviamo, è stato dimostrato. Tutti noi abbiamo visto cosa è stato fatto. Abbiamo dovuto farlo in modo tale che la grande maggioranza dei proletari lavoratori e i contadini hanno dovuto ammetterlo: ‘Non siete voi che vi lodate, ma siamo noi che vi lodiamo. Vi diciamo che avete ottenuto risultati tanto eccellenti che nessuna persona ragionevole penserebbe mai di tornare al vecchio ordine’.

Il Partito lavora continuamente e instancabilmente. Nel 1924 il dato di fatto del ‘reclutamento di Lenin’ [‘reclutamento di Lenin’ è il nome di una campagna di “porte aperte” in cui erano stati rimossi dei vincoli all’iscrizione al partito e interi villaggi di contadini si iscrissero spontaneamente, ndt] ci ha dimostrato che le masse lavoratrici guardano al P.C. come al loro Partito. Questo è un punto importante. Questa è una conquista reale e permanente, e di per sé un apprezzamento non da poco. In giro per il paese noi siamo già elogiati per molte cose, sebbene non siano, al momento, che piccola cosa. Il nostro Partito dedica molta attenzione alla classe contadina, e non solo a tutta la classe contadina, ma ai più poveri e agli strati intermedi. Il Partito sta lavorando per il miglioramento dell’apparato subordinato; aiuta i nuclei del villaggio nel loro lavoro e si ripromette di conseguire molto. Il Partito svolge una grande mole di lavoro pratico di ogni tipo e un enorme spettro di attività, e guida il carro della storia lungo la strada indicata da Lenin.

Il Partito si è dedicato seriamente allo svolgimento del lavoro pratico. Nelle nostre condizioni questo è un compito estremamente difficile ed è per questo motivo che il Partito è così contrario ad ogni discussione. Per questo motivo il discorso del compagno Trotsky sull’ultima barricata apparve così strano al XIII Congresso del Partito. Ed è per questo che le ultime opere ‘letterarie’ del compagno Trotsky hanno suscitato grande indignazione.

Io non so se il compagno Trotsky ha effettivamente commesso tutti i peccati mortali di cui è accusato – le esagerazioni nella disputa sono inevitabili. Il compagno Trotsky non deve dolersi di questo. Non è nato ieri, e sa che un articolo scritto col tono delle ‘Lezioni d’Ottobre’ è destinato a richiamare gli stessi toni nelle polemiche successive. Ma non è questa la questione. La questione è che il compagno Trotsky ci invita a studiare ‘Lezioni d’Ottobre’, ma non detta le linee corrette per questo studio.  Egli ci propone di analizzare il ruolo avuto da questa o quella persona ad ottobre, il ruolo avuto da questa o quella tendenza nel Comitato Centrale, ecc. Ma non è questo ciò che dobbiamo analizzare.

La prima cosa che dobbiamo analizzare è la situazione internazionale esistente ad ottobre e le relazioni delle forze di classe in Russia a quell’epoca.

Il compagno Trotsky ci invita ad analizzare questo? No. E tuttavia la vittoria sarebbe stata impossibile senza una profonda analisi del momento storico, senza una valutazione degli effettivi rapporti di forza. L’applicazione delle dialettiche rivoluzionarie del marxismo alle condizioni concrete di un dato momento, la corretta stima di questo momento, non solo dal punto di vista di un dato paese ma in una scala internazionale, è la più importante caratteristica del leninismo. L’esperienza internazionale dell’ultimo decennio è la miglior conferma della correttezza di questo procedimento leninista. E’ questo che dobbiamo insegnare ai partiti comunisti di tutti i paesi ed è questo che dobbiamo apprendere dall’analisi dell’Ottobre.

Ma il compagno Trotsky ignora questa questione. Quando parla di Bulgaria o Germania, si dedica poco alla corretta stima del momento. Se noi guardiamo agli eventi con gli occhi del compagno Trotsky sembra che sia oltremodo semplice guidare gli eventi. L’analisi marxista non è mai stata il forte del compagno Trotsky.

Ecco perché sottovaluta tanto il ruolo giocato dalla classe contadina. Su questo molto è stato già detto.

Dobbiamo analizzare ulteriormente il Partito durante l’Ottobre. Trotsky dice molto riguardo il Partito, ma per lui il Partito è il gruppo dirigente, i capi. Ma chi veramente vuole studiare l’Ottobre, deve studiare il Partito come era ad ottobre. Il Partito era un organismo vivo, in cui il C.C. (‘la direzione’) non era tagliata fuori dal Partito, in cui, i membri delle più umili organizzazioni del Partito erano quotidianamente in contatto con i membri del C.C. I compagni Sverdlov e Stalin conoscevano perfettamente cosa accadeva in ogni distretto di Pietrogrado, in ogni provincia e nell’esercito. E Lenin era al corrente di tutto questo altrettanto bene, sebbene vivesse nell’illegalità. Era ben informato e riceveva lettere su tutto quanto avveniva nella vita dell’organizzazione. E Lenin non solo sapeva come ascoltare, ma sapeva anche molto bene come leggere tra le righe. La vittoria è stata possibile proprio dal fatto che c’era uno stretto contatto tra il C.C e l’organizzazione collettiva.

Un Partito i cui livelli superiori avessero perso il contato con l’organizzazione non sarebbe mai stato vincitore. Tutti i partiti comunisti devono convincersi di questo ed organizzarsi di conseguenza.

Laddove il Partito è organizzato in questo modo, laddove la direzione conosce la volontà dell’organizzazione collettiva – e non semplicemente dalle risoluzioni – e lavora in armonia con questa volontà, i tentennamenti o gli errori di singoli membri della direzione non hanno l’importanza decisiva  attribuita loro dal compagno Trotsky. Allorché la storia pone il Partito di fronte ad un’emergenza totalmente nuova e finora senza precedenti, è del tutto naturale che la situazione non sia uniformemente valutata da ciascuno e che sia compito dell’organizzazione trovare la giusta linea comune.

Lenin invariabilmente riconosceva enorme importanza all’organizzazione collettiva del Partito. Le sue relazioni alle Conferenze del Partito si basavano su questo. Ad ogni Conferenza del Partito presentava tutto ciò che aveva elaborato dall’ultima Conferenza di Partito. Egli si considerava il principale responsabile nei riguardi della Conferenza del Partito, all’organizzazione nel suo complesso. In caso di differenze di opinione si appellava alla Conferenza del Partito (ad esempio nella questione della Pace di Brest).

Trotsky non riconosce il ruolo avuto dal Partito nel suo insieme, come un’organizzazione costituita di un unico blocco. Per lui il Partito è sinonimo del suo stato maggiore. Facciamo un esempio: ‘Cos’è la bolscevizzazione del Partito Comunista?’ — si chiede nelle ‘Lezioni d’Ottobre’. Consiste nell’educare i Partiti e nello scegliere i loro capi in maniera tale che non escano dai binari quando il loro Ottobre arrivi.

Questo è un punto di vista puramente ‘amministrativo’ e totalmente superficiale. Sì, la personalità dei capi è un punto della massima importanza. Sì, è necessario che per i nostri quadri dirigenti siano scelti i più dotati, i migliori, quelli tra i nostri membri dal carattere più risoluto: ma non è solo una questione di loro capacità personali, ma una questione se i quadri sono strettamente collegati con l’intera organizzazione.

C’è un altro fattore grazie al quale abbiamo conseguito la nostra vittoria nell’Ottobre, ed è la corretta valutazione del ruolo e dell’importanza delle masse. Se avete letto tutto quello che Lenin ha scritto sul ruolo avuto dalle masse nella rivoluzione e nello sviluppo del socialismo, vedrete che la valutazione di Lenin sul ruolo giocato dalle masse è uno dei fondamenti del leninismo. Per Lenin le masse non sono mai un mezzo, bensì il fattore decisivo. Se il Partito deve guidare milioni di persone, deve essere in stretto contatto con questi milioni di persone, deve essere in grado di capire la vita, le pene e le aspirazioni delle masse. Bela Kun racconta che quando iniziò a parlare con Lenin di una guerra rivoluzionaria contro al Germania, Lenin rispose: ‘Io so che tu non sei un semplice chiacchierone — domani fai un viaggio al fronte e vedi se i soldati sono pronti per una guerra rivoluzionaria’. Bela Kun fece il viaggio al fronte e si accorse che Lenin aveva ragione.

Noi non troviamo nessun richiamo allo studio di questo aspetto della rivoluzione di Ottobre nelle ‘Lezioni d’Ottobre’. Al contrario. Nel costituire un giudizio sugli avvenimenti tedeschi, il compagno Trotsky sottovaluta la passività delle masse.

Un certo Syrkin ha portato avanti un’interpretazione molto sciocca del libro di John Reed. Molti sono dell’avviso che non si debba dare il libro di John Reed nelle mani dei giovani. Contiene inesattezze e leggende. La storia del Partito non va appresa da Reed. Perché allora Lenin ha raccomandato questo libro così caldamente? Perché nel caso del libro di John Reed questa questione non è quella principale. Il libro ci dà una descrizione eccellente ed artistica della psicologia e delle tendenze nei sentimenti delle masse delle truppe e dei lavoratori che hanno compiuto la rivoluzione d’Ottobre e della goffaggine della borghesia e dei suoi servi. John Reed dà modo anche ai più giovani comunisti di afferrare lo spirito della rivoluzione molto più rapidamente della consultazione di dozzine di protocolli e risoluzioni. Per la nostra gioventù non basta solo conoscere la storia del Partito, è di pari importanza che percepiscano l’energia della rivoluzione d’Ottobre. Come può la nostra gioventù diventare comunista se non sanno nient’altro che le condizioni del Partito in senso stretto, e non percepiscono cosa sono state la guerra e la rivoluzione?

Il compagno Trotsky affronta lo studio dell’Ottobre dal lato errato. La valutazione non corretta dell’Ottobre precede solo di un passo una valutazione sbagliata dell’attualità e una valutazione sbagliata di un numero di fenomeni di grande significato. La valutazione sbagliata dell’attualità porta a decisioni ed azioni sbagliate. Chiunque lo comprende. Quello che è accaduto non può essere cancellato. Poiché le ‘Lezioni d’Ottobre’ hanno visto la luce, esse devono essere discusse approfonditamente sulla stampa e nell’organizzazione del Partito.

Il nostro Partito è ora cresciuto grandemente di numero. Grandi masse di lavoratori stanno unendosi al Partito, e questi lavoratori non sono abbastanza consapevoli delle questioni sollevate dal compagno Trotsky. Cose perfettamente chiare per un vecchio bolscevico, che ha combattuto con determinazione per la linea leninista, non sono chiare ad un giovane membro del Partito. Il leninista deve, soprattutto, imparare a non dire che: ‘La discussione di questa questione disturba il nostro apprendimento’. Al contrario, la discussione di questa questione ci consentirà di raggiungere una ancor più profonda comprensione del leninismo.

Il compagno Trotsky ha dedicato tutte le sue forze per la lotta per potere dei Soviet durante gli anni decisivi della rivoluzione. Egli ha resistito eroicamente nella sua posizione difficile e di responsabilità. Ha lavorato con impareggiabile energia ed ha ottenuto risultati meravigliosi per la salvaguardia della vittoria della rivoluzione. Il Partito non lo dimenticherà.

Ma le conquiste dell’Ottobre non sono ancora del tutto compiute. Dobbiamo continuare a lavorare con determinazione per la loro attuazione. E qui sarebbe pericoloso e disastroso deviare dal percorso storicamente provato del leninismo. E allorché un compagno come Trostsky si incammina, anche inconsapevolmente, sul sentiero della revisione del leninismo, il Partito deve pronunciarsi.

The Errors of Trotskyism’, Londra, CPGB, maggio 1925, pp. 365-371.

2. Il calunnioso attacco della seconda Internazionale

Mosca, 4 settembre. N. Krupskaya, in un articolo intitolato: ‘Perché la Seconda Internazionale protegge Trotsky’, scrive tra l’altro:

I trotskisti e gli zinovievisti non si interessano ai destini delle masse. Non si curano che del modo in cui potrebbero impadronirsi del potere, anche se questo dovesse essere con l’aiuto della polizia segreta tedesca e dei più feroci nemici della dittatura del proletariato, ansiosi di restaurare lo stato borghese e lo sfruttamento capitalista delle masse lavoratrici nella terra dei Soviet.

Non a caso Trotsky, che non ha mai compreso il carattere essenziale della dittatura del proletariato e non ha mai capito il ruolo giocato dalle masse nella costruzione del socialismo, Trotsky, che credeva che il socialismo si potesse costruire con ordini dall’alto, deve aver scelto la strada di organizzare attentati terroristici contro Stalin, Voroshilov e altri membri dell’Ufficio politico che stanno aiutando le masse a costruire il socialismo.

Non è casuale che il blocco senza scrupoli attorno a Kamenev e Zinoviev è andato insieme con Trotsky, passo passo, giù nell’abisso senza fine del tradimento della causa di Lenin, la causa delle masse lavoratrici, la causa del Socialismo.

Trotsky, Zinoviev, Kamenev e tutta la loro banda di assassini hanno lavorato di pari passo con il fascismo tedesco e stretto un’alleanza con la polizia segreta tedesca. Da qui l’unanimità di tutto il paese nella richiesta: Questi cani rabbiosi devono essere abbattuti! Volevano seminare confusione nelle masse. Volevano eliminare il compagno Stalin, il cuore e il cervello della rivoluzione. Hanno fallito. La miserabile banda di mascalzoni è stata colpita. Le masse si stanno stringendo più che mai attorno al C.C.; la loro lealtà a Stalin è più forte che mai.

Né è casuale che la Seconda Internazionale si comporti come se fosse impazzita, affrettandosi a proteggere la banda di assassini Trotsky-Zinoviev e cercando di spezzare il Fronte del Popolo. De Brouckere, Citrine e la loro compagnia giustificano ogni scelleratezza compiuta dai nemici della classe lavoratrice dell’Unione Sovietica contro il suo partito e i suoi dirigenti. Tra le urla anti-sovietiche che si levano dal mondo borghese, la voce della Seconda Internazionale è la più forte. La terza Internazionale è nata nella lotta con la Seconda Internazionale. Con l’aiuto dei rinnegati, Kautsky e la sua compagnia, la Seconda Internazionale ha condotto un selvaggio attacco calunnioso contro la dittatura del proletariato, contro il potere dei Soviet. La Seconda Internazionale cerca di annacquare e respingere l’ordinamento capitalistico e di confondere le masse lavoratrici. Perciò adesso sostiene l’agente della polizia segreta tedesca, Trotsky. Ma il tentativo è fallito. La nostra terra dei Soviet è diventata una terra potente e innalza ancora più in alto la bandiera del comunismo. Con passo risoluto procede fermamente nella strada indicata da Marx, Engels e Lenin. Né i trotskisti, né i seguci di Zinoviev, né la Seconda Internazionale riusciranno a nascondere questo fatto e creare confusione nelle masse. La situazione di tensione sul fronte internazionale e i minacciosi pericoli di guerra accresceranno la vigilanza dei lavoratori e aumenteranno e rafforzeranno il Fronte del Popolo delle masse lavoratrici del mondo intero.

International Press Correspondence’, 12 settembre 1936, Volume 16, No. 42, p. 1162

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