di Redazione

Mentre il fascistissimo governo Meloni delibera contro i lavoratori, insultando il senso di una festa conquistata dai lavoratori con anni di lotte, vogliamo ricordare che il 1° maggio del 1919, a Torino usciva il primo numero della rivista L’Ordine Nuovo, fondata da Antonio Gramsci, Angelo Tasca, Umberto Terracini e Palmiro Togliatti come organo del movimento dei consigli di fabbrica.
Antonio Gramsci indicò un passaggio fondamentale nella storia dei movimenti rivoluzionari: istruitevi, agitatevi, organizzatevi. Senza una cultura egemone non c’è alcuna rivoluzione.
Questi i tre attualissimi compiti scritti da Antonio Gramsci su L’Ordine Nuovo:
“Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza”.
Sotto lo stimolo delle idee e delle ricerche promosse da L’Ordine nuovo, ispirate a Lenin e alla rivoluzione bolscevica, si sviluppò a Torino un forte movimento operaio, che elesse consigli in tutte le aziende metallurgiche. Quotidiano dal 1921, affiancò l’opera del Partito comunista nato in quell’anno. Cessò le pubblicazioni nel 1922. Nel febbraio 1924, a Milano, Gramsci fondò l’Unità organo del PCd’I.
L’Ordine Nuovo riprese le pubblicazioni, con una nuova serie, il 1º marzo 1924 a Roma, come rassegna di politica e di cultura operaia, con Ruggero Grieco gerente responsabile e successivamente Felice Platone, pubblicando, sebbene formalmente a periodicità quindicinale, in modo discontinuo gli ultimi otto numeri fino al marzo 1925.