
di Andrea Montella
Tanto per non smentirsi ecco il regalo che l’ala destra dei piduisti al governo fanno ai lavoratori, proprio il 1 Maggio: taglio irrisorio del cuneo fiscale e riduzione al minimo del reddito di cittadinanza.
Nessun provvedimento per combattere disoccupazione, precarietà e lavoro povero e per compensare la perdita del potere di acquisto dei salari. L’impianto del provvedimento dovrebbe basarsi su un decreto composto da oltre 40 articoli, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente i già ridottissimi diritti dei lavoratori rimasti dopo le controriforme del centrosinistra e dei governi tecnici.
Scompare all’interno di una neolingua orwelliana l’obbligo di assunzione dopo il limite di durata di 12 mesi dei contratti a tempo determinato, che già era prorogabile fino a 24 mesi.
Si attenuano le sanzioni amministrative da irrogare in caso di omesso versamento delle ritenute previdenziali di importo fino a euro 10.000 annui.
Il costo di questa operazione a favore dei padroni sarà pagato con i soldi che non verranno dati ai pensionati, pari a 10,3 miliardi di euro in 3 anni, avendo modificato al ribasso il calcolo per la rivalutazione delle pensioni per far fronte all’inflazione e al costo della vita, che in questi mesi è aumentato sino al 7%.
Tutto questo accade perché ai proletari è stato sottratto, con l’illecito congresso di Occhetto del 1991, lo strumento fondamentale per fare una vera e incisiva opposizione, il Partito Comunista Italiano, l’intellettuale collettivo creato da Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer.
Abbiamo lasciato passare troppo tempo all’acquisizione dell’errore commesso. Serve prendere atto che tutto quell’opportunistico silenzio, ha prodotto tra le varie cose, l’attuale frantumazione politica della sinistra.
Serve interrompere questa deriva, che ci ha trasformato, chi più e chi meno in democristiani, grazie al lavoro politico fatto dal PD, che non lotta per dare potere vero ai lavoratori e a tutti i proletari, ma blocca le proteste nei sindacati confederali e opera a favore delle sue imprese di riferimento nazionali e internazionali e per sistemare individualmente i propri militanti tramite i vantaggi derivanti dalla sua politica filocapitalista. Le politiche del PD sono la gamba “sinistra” del capitale usata per truffare e confondere i lavoratori.
Tutto questo deve finire, bisogna iniziare una collettiva autocritica sugli ultimi trent’anni per giungere, tramite una seria e non opportunistica presa d’atto dei fallimenti, alla ricostruzione del nostro vero Partito, con le sue sedi, bandiere e oneste avanguardie. Il nostro popolo sta aspettando questo da tempo e ci manda il suo segnale tramite l’astensione dal voto, se non sappiamo leggere questo messaggio vuole dire che non usiamo le categorie giuste, ma guardiamo i fatti politici e sociali con le lenti offuscate che ci hanno dato i padroni.
Ricordiamoci, inoltre, che il 1 Maggio è soprattutto un giorno di lotta contro il sistema capitalistico.