sabato, Dicembre 9

KEU IN TOSCANA, A CONTATTO CON ACQUA E OSSIGENO IL CROMO OSSIDA IN ESAVALENTE

di Assemblea Permanente No Keu APNK https://m.facebook.com/NOKEUassemblea/photos/a.112631124302530/566551502243821/

Finalmente i risultati dello studio effettuato dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa sul comportamento del Keu in ambiente sono stati pubblicati. E sono sconcertanti, nel senso che confermano senza ombra di dubbio l’estrema pericolosità del Keu presente nei terreni di mezza Toscana.

Ma cosa ancora più sconcertante, tali risultati sconfessano le parole dei nostri amministratori regionali e locali di appena due mesi fa. Era il 7 febbraio scorso e il Comune di Empoli annunciava la redazione del Piano di caratterizzazione, aggiungendo che «al momento, alla luce dei campionamenti già eseguiti da Arpat, non sussiste alcun pericolo per la salute, né per quanto concerne il terreno, né per quanto concerne la falda acquifera». Il pericolo, invece, secondo il team internazionale che ha partecipato agli studi c’è eccome.

Ma cosa dicono i risultati? In sostanza, il Keu al momento della sua produzione contiene cromo esclusivamente trivalente. Ma in presenza di determinate condizioni – che sono le più comuni, cioè ossigeno atmosferico e pioggia – si ossida ad esavalente. E il cromo esavalente è uno «dei più pericolosi contaminanti ambientali, è tossico e cancerogeno per l’uomo».

Ora, il Keu utilizzato per le analisi è stato prelevato dall’impianto del Consorzio Acquarno tra il 2018 e il 2022. E questo ci suggerirebbe altre domande, del tipo: ma ancora si sta continuando a produrre Keu? Ancora lo si sta facendo all’interno di quell’impianto? E cosa comportano le evidenze dello studio sul cosiddetto “Keu conforme”?

La domanda più urgente, tuttavia, è: ma cosa stiamo aspettando per rimuovere le migliaia e migliaia di tonnellate di Keu – che sappiamo con certezza essere “non conforme” – dai terreni? A Empoli ce ne sono oltre 8mila tonnellate accertate su un’area di 2mila metri quadrati, “protette” da quasi un anno e mezzo da teloni in Pvc. Quanti anni devono ancora passare perché si metta in sicurezza l’area? Quali evidenze ancora si attendono? Come è possibile che le autorità possano commissariare opere ritenute urgenti e invece continuino ad appellarsi a burocrazia e tempi tecnici quando in ballo c’è la salute di cittadine e cittadini?

Non ci fermeremo finché non sarà messa in sicurezza questa area e continueremo a mobilitarci in tutte le forme possibili.

Il primo appuntamento collettivo sarà la seconda edizione del “No Keu Fest”, che anche quest’anno si terrà il 20 e 21 maggio Lungo la sr429, sotto il “cerottone” a Empoli.

Rispondi

%d