giovedì, Aprile 25

SERVIZIO DI RIABILITAZIONE SPOSTATO A SAN GIULIANO TERME. UNA SCELTA INCOMPRENSIBILE, ONEROSA E INADEGUATA


Lettera inviata a: urp.pisa@uslnordovest.toscana.it

Pubblichiamo la protesta di un utente, disabile motorio con invalidità 100% in condizioni di gravità, per lo spostamento del servizio di riabilitazione, trasferito dal centro di Pisa a San Giuliano Terme.

La costruzione della struttura privata è stata voluta molto fortemente dalla Giunta del sindaco Sergio Di Maio (coalizione formata da Pd, Sel, Democratici Riformisti): venne approvata dal Consiglio comunale fra i primi atti della neo insediata consiliatura 2014-19, con contestuale presentazione tramite edulcorato intervento, di ben 40 minuti, dell’allora presidente del Consorzio della Casa della Salute di San Giuliano Terme e “sponsor” del progetto, dr Carlo Macaluso. E senza nessuna protesta da parte dei cittadini sangiulianesi, che hanno visto sorgere questo obbrobrio senza nemmeno momenti assembleari in cui essere informati di quanto si stava sviluppando nel proprio territorio. https://unita2.org/2023/01/20/sanita-convenzionata-cavallo-di-troia-della-destrutturazione-del-servizio-sanitario-nazionale/

Lettera firmata – 11 febbraio 2023 Da circa un anno il nuovo “Polo Sanitario Integrato” di proprietà della Cooperativa Sociale di Reggio Emilia Helios è entrato in funzione a San Giuliano Terme. 

   La Rsa privata ha ottenuto preventivamente la convenzione con la regione Toscana,  e quindi è da questa finanziata, mentre nella parte retrostante della struttura è stata spostata da circa tre mesi la Riabilitazione Pubblica di Pisa.

   Al contrario di quanto viene propagandato sui giornali, questa decisione mi sembra antieconomica sia per i pazienti che per la ASL, che per il personale.

   Cercherò di spiegarmi in poche parole.

   Sono un disabile motorio con invalidità 100% in condizioni di gravità e tutte queste cose le ho verificate sul campo: le ho potuto constatare di persona parlando anche con i pazienti che afferiscono nella nuova struttura nella quale non ci sono adeguate segnalazioni che ti dicano dove andare.

   I locali sono piccoli e inadeguati al servizio di riabilitazione e sono anche di difficile accesso in quanto, prima di entrare, dobbiamo fare un centinaio di metri completamente all’aperto. 

   Per quanto riguarda la famosa navetta per San Giuliano Terme, non parte da Via Garibaldi, ma dal piazzale del mercato di Via Paparelli, costringendo i pazienti a recarsi privatamente in quel luogo, prima di essere presi in carico.

   Per esperienza personale so che più gli spostamenti sono lunghi, più aumenta lo stress e quindi le cure riabilitative risultano molto meno efficaci.

   I pazienti, molti di questi anziani e/o disabili, se non trovano il modo di essere accompagnati sono costretti a rinunciare alle cure, con il risultato di veder peggiorare la loro situazione fisica e di abbandonarsi non solo moralmente perché possono solo affidarsi alle cure farmacologiche che comportano anche un aumento della spesa sanitaria pro-capite.

   Già da molti anni chi soffre di malattie croniche e/o degenerative non può rivolgersi gratuitamente alla Riabilitazione Pubblica se non ha una ricaduta importante che rischia di portarlo alla immobilità. Certo puoi essere inserito, pagando un ticket, nel progetto A.F.A. (attività fisica assistita), ma non è la stessa cosa rispetto ad avere una persona che ti segue individualmente e in maniera adeguata.

   Con questo nuovo passo non si va verso il benessere dei cittadini, e non solo si vuole ridurre ulteriormente il diritto di curarsi, ma si impedisce loro di prevenire un aggravamento della propria condizione fisica.

   Con questa decisione presa ancora una volta dall’alto, si vuole togliere ancora una volta la possibilità di avere una Sanità pubblica accessibile a tutti per favorire il privato.

   Al momento non è dato sapere quali oneri complessivi paghi la ASL, per questa scelta veramente onerosa, alla mega struttura privata di San Giuliano Terme. So per certo che pagherà e solo per l’affitto dei locali, un canone di 10.000 euro al mese pari a 120.000 euro annui per 6 anni.

   La mia domanda è questa: quanti soldi si potrebbero risparmiare se si ponesse un limite a questo scempio di quel che resta della Sanità pubblica? E quanti di questi soldi potrebbero essere utilizzati per diminuire le liste di attesa, anche per quanto riguarda la Riabilitazione Pubblica?

   E infine, quanto personale potrebbe essere assunto, visto che ormai nei nostri ospedali c’è una carenza cronica di tutte le figure professionali dagli infermieri ai medici ecc ecc?

   E se guardo negli occhi il personale, (preparato sia umanamente che tecnicamente e attento a non farti accumulare altro stress oltre a quello che già porti con te) mi viene il magone a vederlo così a disagio perché oggettivamente non può offrire lo stesso servizio di via Garibaldi.

   Mi auguro pertanto che la Dirigenza della ASL Nord-Ovest, responsabile di questa scelta gravissima, ripensi alle estreme difficoltà che sta creando a tutti, personale compreso e all’inconcepibile sperpero di denaro pubblico destinato al Servizio Sanitario Nazionale.

                                          
 Adriano Zaccagnini  – Pisa

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