sabato, Maggio 27

UN ESEMPIO DI COME FUNZIONA LA DITTATURA MASSOCAPITALISTA

di Andrea Montella

Carissimi lettori e compagne/i

qui sotto nel convegno del Grande Oriente d’Italia mostriamo un bell’esempio di come la massoneria, il vero partito chiesa dei massocapitalisti, tramite il controllo dei media, della politica, delle università, delle imprese esercita la sua dittatura di classe facendo parlare i suoi fratelli e sorelle di loggia nel classico se la sona e se la canta tentando di farci credere che sono esperti neutri al di sopra delle parti che si muovono solo per l’interesse nazionale.

Una balla colossale.

I massoni sono sottoposti alla ferrea gerarchia determinata dalla forza economica della classe al potere che oggi si trova nelle nazioni a guida anglosassone (Stati Uniti = 50 Stati; Gran Bretagna con il Commonwealth delle nazioni = 56 Stati, ben 106 paesi). Una forza schiacciante imperialista, che sponsorizza la guerra in Ucraina e dirige anche la massoneria italiana.

E’ evidente che vengono invitati a questi dibattiti solo relatori di loro estrema fiducia e privi di qualsiasi autonomia, se vogliono mantenere i privilegi sociali, di lavoro e la visibilità mediatica che la dittatura dei massocapitalisti gli garantisce.

Per noi comunisti combattere la falsa democrazia massonico-maggioritaria e i suoi finti dibattiti è un dovere che ci impone la Costituzione di cui siamo stati tra i principali artefici e chiediamo costantemente a tutte le formazioni politiche il rispetto e l’applicazione dei suoi articoli, in particolare dell’articolo 18: «Sono proibite le associazioni segrete…» voluto con forte determinazione dal comunista Palmiro Togliatti, che aveva ben compreso, grazie al suo ruolo nell’Internazionale comunista, cosa avevano fatto i massocapitalisti durante e dopo la Rivoluzione comunista in Russia, contro la Repubblica spagnola, in Italia nel far ascendere il partito fascista e in Germania quello nazista.

Oggi alla luce di quanto emerso dalle indagini di coraggiosi magistrati e forze dell’ordine sul ruolo della massoneria nella strategia della tensione e dell’inscindibile legame tra criminalità mafiosa e massoneria non possiamo non essere all’avanguardia in questa lotta per una vera democrazia che ha nel sistema elettorale proporzionale puro le sue fondamenta.

Voglio chiudere questo articolo con quanto Marx ed Engels e i bolscevichi dissero e fecero nei confronti di quei compagni che stoltamente non volevano comprendere la verità sul vero partito dei capitalisti: «…questo tipo di organizzazione è in contraddizione con lo sviluppo del movimento proletario, dato che queste associazioni (segrete), invece di educare i lavoratori, li assoggettano a leggi autoritarie e mistiche che ostacolano la loro autonomia e indirizzano la loro coscienza in una direzione sbagliata. Le società segrete violerebbero il carattere dell’Associazione internazionale dei lavoratori; di esse possono servirsi i carbonari; esse non servono gli interessi del movimento proletario». L’intervento di Marx era indirizzato ai massoni Mazzini, Bakunin e al suo socio Neciaev per i loro metodi settari e terroristico-cospirativi.

Con altrettanta determinazione i bolscevichi lottarono e imposero ad una sessione del IV Congresso dell’Internazionale comunista del 1922 quanto segue: «È assolutamente necessario che gli organi direttivi del partito rompano tutti i ponti che portano alla borghesia e quindi effettuino una netta rottura con la massoneria. L’abisso, che separa il proletariato dalla borghesia, deve venir portato a conoscenza del Partito comunista. Una parte degli elementi guida del partito (il riferimento è alla situazione francese) ha voluto provare a gettare oltre questo abisso dei ponti mascherati ed a servirsi delle logge massoniche. La massoneria è la più disonesta ed infame truffa per il proletariato da parte di una borghesia indirizzata verso posizioni radicali. Noi ci vediamo costretti a combatterla fino ai limiti estremi».

https://www.grandeoriente.it/gran-loggia-2023-guerra-energia-e-geopolitica-nel-xxi-secolo-tavola-rotonda-con-parsi-tabarelli-biloslavo-modera-la-giornalista-francesca-fanuele/

Gli errori e i refusi nel testo sono stati fatti dal masssone che lo ha scritto

Gran Loggia 2023. “Guerra, energia e geopolitica nel XXI secolo”, tavola rotonda con Parsi, Tabarelli, Biloslavo. Modera la giornalista Francesca Fanuele

«Guerra, energia e geopolitica nel XXI secolo» é il titolo della tavola rotonda che si terrá venerdí 14 aprile alle 17,30, subito dopo la sospensione dei lavori ritualie e l’apertura del tempio al pubblico, e allla quale interverranno come relatori Vittorio Emanuele Parsi, professore ordinario di relazioni internazionali presso la facoltà di scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Davide Tabarelli, presidente e fondatore, dal 2006, di Ne-Nomisma Energia, società di ricerca sull’energia e l’ambiente e Fausto Biloslavo, giornalista e inviato di guerra. Condurrá e modererá il dibattito la giornalista del TG La7 Francesca Fanuele. L’evento sará un’occasione di riflessione sulle grandi emergenze che il mondo sta affrontando in questo momento, dal conflitto in Ucraina, alle sue pesanti ricadute economiche, ai mutamenti in atto su uno scacchiere internazionale fortemente instabile, alla crisi climatica. Grandi tematiche che sollevano inquietanti interrogativi sul futuro che ci aspetta.

Vittorio Emanuele Parsi. Ordinario di relazioni internazionali presso la facoltà di scienze politiche e sociali dell’ Universitá Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove insegna anche “Studi strategici” e dirige l’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (ASERI), fa parte del gruppo di riflessione e indirizzo strategico del Ministero degli affari esteri. E’ membro fondatore della Società per lo studio della democrazia (SSD) e insegna presso la scuola di formazione della Presidenza del Consiglio dei ministiri. Dal 2005 dirige il master in economia e politiche internazionali, creato da una collaborazione tra l’ASERI e l’Università della Svizzera italiana (USI). Già editorialista dei quotidiani La Stampa, Avvenire, Il Sole 24 Ore, attualmente collabora co il Messaggero. Scrive su Filosofia politica, Iai,  La comunità internazionaleParadoxa, Aspenia,  Biblioteca della libertàOasis e Vita e Pensiero. È membro del consiglio consultivo del Center for Diplomacy and Strategy alla London School of Economics e socio della Societá italiana di scienza politica. Fa parte del comitato scientifico di Confindustria ed è membro della Fondazione Italia Usa . Ufficiale della riserva selezionata della Marina militare,  con il grado di Capitano di Fregata, ha partecipato all’operazione Mare Sicuro a bordo della Fregata Bergamini (2016 e 2021) e ha prestato servizio presso il quartier generale di Unifil a Naqoura (2015 e 2016). Ha ricevuto la “UN Peacekeeping Medal” e la “Croce Commemorativa per operazioni di Pace” in Libano (2015 e 2016). I suoi ambiti di ricerca riguardano principalmente le relazioni transatlantiche, le politiche di sicurezza in Medio Oriente  e nel Mediterraneo e il rapporto tra politica ed economia nelle trasformazioni del sistema globale. Ha un passato sportivo che si è concluso nel Rugby Monza come terza linea nella squadra degli Old.

Davide Tabarelli. Modenese, è presidente e fondatore, dal 2006, di NE-Nomisma Energia, società di ricerca sull’energia e l’ambiente. Inizia la carriera nell’energia all’università nel 1985 con una tesi sui mercati del petrolio con la quale consegue la laurea in economia con lode. Dopo un breve periodo di attività universitaria, nel 1986 entra nella sezione Energia di Nomisma. È stato responsabile di circa 90 studi su questioni energetiche ed ambientali. È stato consulente del Ministero dell’Industria dal gennaio 1995 al maggio 1996. E’ stato responsabile dell’attività di assistenza al ministero dell’Ambiente in tema di cambiamenti climatici. E’ stato membro di Commissioni Ministeriali per la politica energetica nel 2003 e nel 2005.Dal 2017 al 2020 è stato membro dell’Advisory Board dell’Eni sulla transizione energetica. È professore a contratto presso la Facoltà di Ingegneria di Bologna e presso il Politecnico di Milano. Ha pubblicato oltre 70 articoli ed è editorialista del Sole 24 Ore.

Fausto Biloslavo. Giornalista di guerra, triestino, classe 1961, scrive per i quotidiani Il Giornale, Il Foglio ed il settimanale Panorama. Il suo primo importante reportage fu quello sull’invasione israeliana del Libano nel 1982. Nel 1987 venne catturato e tenuto prigioniero a Kabul per sette mesi. Ha raccontato i conflitti in Croazia, Bosnia, fino all’intervento della Nato in Kosovo. E’ stato il primo giornalista italiano ad entrare nella Kabul liberata dai talebani dopo l’11 settembre. Nel 2003 ha seguito la caduta del regime di Saddam Hussein. Nel 2011 è stato l’ultimo italiano ad intervistare il colonnello Gheddafi durante la rivolta. Ha documentato la nascita e la caduta delle tre “capitali” dell’Isis: Sirte (Libia), Mosul (Iraq) e Raqqa (Siria). Nel 2017 ha realizzato alcune inchieste sulle Ong e il fenomeno dei migranti e successivamente ha raccontato l’emergenza Covid 19 come una “guerra” combattuta contro un nemico invisibile. E’ stato in molteplici luoghi caldi del mondo, scrivendo migliaia di articoli accompagnati da foto e video per le maggiori testate italiane e internazionali. Oggi é uno dei volti più noti tra i reporter italiani in ucraina con i suoi collegamenti televisivi continui da Kiev, dal Dombass e dalle altre zone di guerra.

Francesca Fanuele. Giornalista professionista, ha esordito in tv nell’emittente Video Music, sperimentando già dall’inizio nuovi linguaggi mediatici destinati ai giovani. Dal 1996 é entrata a far parte della redazione del Tmc News. E’ passata poi a La7 dopo l’attentato dell’11 settembre 2001, ed oggi é vicecaporedattore responsabile della Redazione Economia-Esteri del Tg dell’emittente, di cui conduce l’edizione delle 13.30 .

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