sabato, Dicembre 9

LA GKN RIMETTE AL CENTRO DELLA POLITICA LA QUESTIONE OPERAIA

di Redazione

La manifestazione nazionale ieri a Firenze per la GKN, chiamata dal Collettivo di fabbrica “Rompere l’assedio”, è stata grande e solidaristica, anche se la sua riuscita non era per niente scontata, perché non ha ricevuto l’appoggio della FIOM nazionale, ma solo della Cgil a livello regionale, mentre erano proprio assenti gli altri due sindacati confederali.

La fabbrica produttrice di semiassi per l’automotive di Campi Bisenzio, occupata dal 9 luglio 2021 data in cui il fondo britannico Melrose, proprietario della GKN, ha licenziato 430 persone con una mail, e i cui lavoratori da novembre sono senza retribuzione, è riuscita ancora una volta a far capire che la sua lotta ci riguarda tutti, perché affossarla vuol dire spegnere un’azienda in attivo, ma molto sindacalizzata, un simbolo dei diritti dei lavoratori conquistati con anni di lotta.

Dopo mesi di stallo rappresentati da Borgomeo – uno dei tanti imprenditori italiani dipinti come “cavalieri coraggiosi” dalla stampa, con progetti ambiziosi di rilancio della produzione – nel novembre 2022 la 4F (Fiducia nel Futuro della Fabbrica di Firenze), ha gettato la maschera e si è mostrata per quello che è: una grande perdita di tempo, la messa in liquidazione della GKN e l’impossibilità di ottenere la cassa integrazione per mancanza di progetti.

Il Collettivo di fabbrica non è rimasto in attesa: in collaborazione con l’Università Sant’Anna di Pisa, ha preparato un piano di riconversione industriale da autofinanziare, con l’avvio delle nuove produzioni di componentistica per il trasporto sostenibile (autobus elettrici, a idrogeno, treni) e in parallelo la realizzazione di componenti della filiera dell’idrogeno Green e del fotovoltaico senza l’utilizzo di terre rare. Insomma creare una “Fabbrica pubblica socialmente integrata” con la forza di tutti. È partito il crowdfunding, concepito per gradi e in collaborazione con Banca Etica, e già esiste una Società operaia di mutuo soccorso chiamata “Insorgiamo” a fare da collettore della partecipazione dei “solidali”.

Dopo un anno e mezzo di presidio permanente, lotta, attese, speranze tradite e oltre cinque mesi di stipendi non pagati, non ci resta altra alternativa che rilevare in forma cooperativistica lo stabilimento dell’ex Gkn

“Siamo una marea”, è il bollettino finale degli operai Gkn. Che non hanno nemmeno dimenticato, in piazza Dalmazia, di fermarsi per ricordare con Firenze Antifascista gli ambulanti senegalesi Diop Mor e Samb Modou, assassinati anni fa a sangue freddo dal neofascista di turno.

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