giovedì, Settembre 21

MANDATO DI ARRESTO PER PUTIN. TRIONFO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE O SOLITO VECCHIO DOPPIO STANDARD?

*i pipponi STRAORDINARI del Marrucci*

mandato di arresto per Putin. trionfo del diritto internazionale o solito vecchio doppio standard?

per l’internazionale suprematista oggi è giornata di festa

“crimini di guerra, arrestate putin”, titola la Repubblichina

il riferimento come sapete è al mandato di cattura emesso dalla corte penale internazionale nei confronti di Vladimir Putin, accusato di essere responsabile della deportazione di migliaia di bambini ucraini

“una decisione che era nell’aria da un po’, ma che è stata anticipata per interrompere la prosecuzione del reato”, commenta sempre la Repubblichina

il mandato è scattato dopo un’indagine condotta sul campo direttamente dal procuratore capo della corte, l’avvocato inglese Karim Khan, coadiuvato da un team di investigatori coordinati da EuroJust, L’unità di cooperazione giudiziaria dell’Unione Europea 

le prove raccolte dimostrerebbero “con ragionevolezza”, notare bene, “con ragionevolezza”, scrivono proprio così, che un numero imprecisato di bambini ucraini ospiti di orfanotrofi, case famiglia ed altri istituti dei servizi sociali sarebbero stati trasferiti illegalmente in Russia e affidati a famiglie russe

ora, intendiamoci, che forze armate e governo russi da quando è iniziata l’operazione speciale in Ucraina si siano macchiati di una quantità incalcolabile di crimini è piuttosto pacifico

a parte alcune rarissime eccezioni, è la guerra stessa, in punta di diritto internazionale, ad essere sostanzialmente sempre di per sé un crimine, e la stragrande maggioranza delle singole azioni che vengono effettuate per condurla concretamente ancora di più

ma ad essere perseguiti, per forza di cose, sono solo una piccolissima parte dei crimini commessi

quindi inevitabilmente diventa derimente chiedersi chi condanna chi in base a cosa e con quali obiettivi

in questo caso, riassumendo, come dichiarato dalla corte stessa, ci troviamo di fronte a un mandato emanato con tempistica dettata da motivazioni politiche, seguito a indagini condotte da investigatori che provengono da stati direttamente coinvolti nel conflitto e sulla parte opposta della barricata, e che proverebbero “con ragionevolezza” un determinato crimine

in qualsiasi tribunale occidentale , assistiti da un buono studio legale, si fanno saltare processi per decisamente molto meno

d’altronde, non dovrebbe stupire

per avere un’idea di massima sulle garanzie di imparzialità che la corte penale internazionale è riuscita a fornire dalla sua fondazione, basta andarsi a rileggere quanto scriveva ormai oltre 10 anni fa il compianto Danilo Zolo, giurista di fama internazionale, e probabilmente insieme a norberto bobbio e luigi ferrajoli, il filosofo del diritto italiano più autorevole di sempre

nel 2011, intervistato dall’ISPI, l’istituto per gli studi di politica internazionale, Zolo ricordava come “il procuratore generale della corte penale internazionale si è finora distinto per il suo ossequio nei confronti delle potenze occidentali, anzitutto Stati Uniti e Gran Bretagna”

nel mirino in particolare il comportamento adottato nei confronti degli innumerevoli crimini di guerra effettuati nel corso dell’invasione illegale dell’Iraq nel 2003

Zolo ricorda come il procutore “non ha esitato ad archiviare ben 240 denuncie formalmente presentate alla Procura contro i crimini commessi in Iraq dalle truppe angloamericane nel 2003”

ma non solo

“il procuratore”, continua Zolo, “non ha avviato alcuna indagine ed è ricorso ad una motivazione grottesca per l’archiviazione delle denunce. Secondo il procuratore infatti non tenevano conto dell’assenza di qualsiasi “intenzione dolosa” da parte delle milizie anglo-americane che avevano aggredito e poi occupato l’Iraq. A suo parere la strage di decine di migliaia di persone innocenti era stata involontaria”

dopo l’Iraq, fu il turno del Sudan, con l’incriminazione e la condanna di Omar Al-Bashir, che come ricorda Zolo, “giuristi autorevoli e ben informati come Antonio Cassese hanno giudicato del tutto infondata”

secondo Zolo, “un’operazione voluta dagli Stati Uniti, che avevano preteso e ottenuto in cambio che i militari e i civili statunitensi presenti in Sudan venissero sottratti alla giurisdizione della Corte”

“siamo ancora una volta”, commenta Zolo, “di fronte ad una giustizia al servizio delle grandi potenze del pianeta: una “giustizia dei vincitori””

prima del Sudan, la corte era anche intervenuta a gamba tesa nella crisi libica. in quel caso, secondo Zolo, “Si trattava di dare un aspetto di legalità internazionale ad una guerra di aggressione totalmente contraria alla Carta delle Nazioni Unite”

in questo caso la richiesta di intervento della corte da parte degli USA fu del tutto esplicita, nonostante, vale sempre la pena ricordarlo, gli USA siano i primi a non riconoscerne la giurisdizione, insieme a Russia, Cina e Israele

come ricorda Zolo, a chiedere esplicitamente l’intervento della corte in questo caso fu l’allora rappresentante USA alle nazioni unite Susan Rice. Era il 26 febbraio 2011. 5 giorni dopo, sottolineo 5 GIORNI DOPO, la corte emanava un mandato di cattura per 8 cittadini libici, tra cui Gheddafi stesso, il figlio Saif Al Islam, e il capo dell’intelligence Abdullah al Senoussi. ““Le prove sono enormi”, aveva solennemente dichiarato il procuratore” ricorda Zolo, che però sottolinea come non sia mai stato in grado “minimamente di indicare le ragioni della sua certezza”

strumento indispensabile per affermare il primato del diritto internazionale nelle controversie globali, a causa dell’esercizio spregiudicato della capacità di influenza da parte dello strapotere politico e militare degli USA, e al servilismo dei loro alleati, la corte penale internazionale non ha fatto che screditare l’idea stessa che possa esistere un ordine internazionale basato sul diritto invece che sull’arbitrio e sui rapporti di forza

le sentenze della corte penale internazionale, sin dalle sue origini, non sono state altro che parte integrante dell’arsenale della propaganda suprematista, e che mano a mano che questa supremazia prende botte e schiaffi da ogni angolo, rischiano di rasentare il ridicolo

il mandato di cattura nei confronti di Putin è l’ennesima brutta notizia per tutti quelli che ancora sperano di poter evitare la chiamata globale alle armi riaffermando il primato del diritto e il suo esercizio autorevole e imparziale

nel frattempo, se queste sono le armi rimaste a disposizione dell’occidente globale nella sua guerra senza frontiere al resto del mondo, Putin può continuare a dormire sonni tranquilli

intanto per lunedi è atteso l’arrivo di Xi Jinping a Mosca

“Salvaguardare la pace nel mondo e promuovere lo sviluppo comune è il nostro obiettivo di politica estera” ha dichiarato Wang Wenbin, portavoce del ministero degli esteri di Pechino

“Crediamo sempre che il dialogo politico sia l’unico modo per risolvere conflitti e controversie”, continua Wenbin, “Soffiare sul fuoco, alimentare il conflitto ed esercitare la massima pressione non faranno che alimentare la tensione e peggiorare le cose”

un approccio che appena una settimana fa, guidati dall’autorevole mediazione cinese, ha portato sauditi e iraniani a riprendere la via del dialogo dopo 40 anni di guerra fredda

è l’unica speranza concreta che abbiamo

speriamo che le boutade di una corte priva di ogni credibilità e autorevolezza non rappresentino un ostacolo insormontabile

di tutto questo parleremo domenica 19 marzo alle 21 in diretta su tutti i nostri canali social con Francesco Dall’Aglio

mentre sulla visita di Xi a Mosca torneremo approfonditamente lunedi prossimo alle 18 e 30 con un altro bel pippone, e poi in diretta sempre lunedi alle 21 nella nuova puntata di Mondocina

nel frattempo, se anche voi tifate per chi vuole riaffermare il diritto internazionale e non per chi lo trasforma ogni giorno di più in una barzelletta che non fa manco ridere, aiutateci a costruire il primo media che tifa sempre e comunque pace e amore per il 99%

aderite alla campagna di sottoscrizione di ottolinatv su GoFundMe ( https://gofund.me/c17aa5e6 ) e su PayPal ( https://www.paypal.com/donate/… ) 

e chi non aderisce è Carla del Ponte

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: