di Paola Baiocchi

La manifestazione contro il rigassificatore a Piombino, l’11 marzo scorso
Lunga 293 metri e larga 47, la nave Golar Tundra acquistata da Snam, inizierà le operazioni di manovra per entrare nel porto dopo la partenza dell’ultimo traghetto per l’Elba alle 22.30 e attraccherà alla banchina est della darsena nord entro le due ore successive. Date le dimensioni della nave per tutta la durata delle operazioni il porto toscano sarà interdetto alla navigazione.
Secondo gli accordo sottoscritti la nave proveniente da Singapore, ridipinta di blu elettrico e rosso pomodoro per mitigare l’impatto ambientale (!) come richiesto dalla Soprintendenza, rimarrà ormeggiata per tre anni. Sono ancora in corso i lavori di costruzione della condotta che collegherà la Golar Tundra alla rete nazionale del gas, ma si prevede che saranno finiti e che la condotta sarà agganciata alla nave entro la metà d’aprile.
Entro maggio i serbatoi del rigassificatore saranno riempiti con 170mila metri cubi di gas liquido, riforniti da nave metaniere: L’impianto dovrebbe fornire cinque miliardi di metri cubi l’anno.
Le proteste dei cittadini, organizzati in un comitato che aderisce alla Rete nazionale No Rigass No Gnl e alla campagna “Per il Clima, fuori dal fossile”, continueranno perché la presenza della Golar Tundra in porto, a solo 500 metri dall’abitato, è un reale rischio: in caso di incidente sarà l’intera città di Piombino ad essere colpita, con un effetto esponenzialmente maggiore della strage di Viareggio del 29 giugno 2009 in cui, a causa dell’esplosione di una cisterna contenente GPL, morirono 32 persone.
Restano nebulosi poi i presunti vantaggi promessi dal presidente PD della Regione Toscana, Eugenio Giani – nominato commissario per il rigassificatore – : sono infatti da quantificare le compensazioni che Giani aveva riunito in un Memorandum inviato al governo. Dagli sconti in bolletta per i cittadini ai soldi per le bonifiche dell’area delle acciaierie, fino agli impianti di energie rinnovabili. Per cui cittadini si sentono due volte ingannati e trattati come “materiale sacrificabile” di fronte “all’emergenza nazionale”.
Nei prossimi giorni (entro il 24 marzo), Snam dovrà invece indicare – come da accordi con Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana e commissario per il rigassificatore – la destinazione finale della Golar Tundra, dopo i tre anni di permanenza nel porto di Piombino. Lo stesso Giani ha anticipato che sarà, con tutta probabilità, nel mare Adriatico, tanto che molti hanno pensato a un affiancamento alla nave rigassificatrice offshore che sarà posizionata al largo di Ravenna.