domenica, Dicembre 3

IKEA E LO SFRUTTAMENTO INFINITO

di Redazione

Quando si parla di multinazionali è, purtroppo, ovvio dover parlare di sfruttamento.

In un sistema economico come quello in cui viviamo, quindi il capitalismo, come dice la parola stessa, chi ha il Capitale sopravvive e tutto il resto diventa carne da macello in funzione del sistema stesso. Il denaro diventa così il mezzo del potere sociale e chi non lo ha, di conseguenza, non ha potere decisionale e deve sottostare ai ricatti che tale sistema porta avanti.

Da 9 mesi, IKEA non offre più il servizio di montaggio delle proprie merci. Dunque il cittadino che acquista, ipotizziamo un mobile, a prescindere dalle dimensioni, non ha la possibilità, se non privatamente e quindi indipendentemente, di farsi montare la merce.

I lavoratori e le lavoratrici che, fino a 9 mesi fa, trasportavano e montavano i vari oggetti venduti, attualmente trasportano e basta. E voi vi chiederete, QUINDI? Qual è il problema? Il problema è la qualità della vita dei lavoratori. Se in passato gli addetti dovevano trasportare e costruire un limite massimo di merci, adesso, avendo come compito “il solo trasporto” sono obbligati a fare il triplo dei trasporti giornalieri. Semplifichiamo il ragionamento. Se prima in una giornata trasportavano e montavano 4 mobili, ora ne consegnano 16, spostandosi di città in città, di casa in casa.

Le merci trasportate variano di peso e possono tranquillamente raggiungere i 300 chili ad oggetto, caricati a mano o sulla schiena, poiché non vi è nessuna attrezzatura per consegnarli ai piani più alti, per esempio, nei condomini sprovvisti di ascensore. Immaginiamoci di dover fare 64 volte al giorno le scale caricandosi addosso pesi esagerati, tutto a danno della salute dei lavoratori.

Oltre a questo (a nostro avviso già grave come questione) si aggiunge che lo stipendio è rimasto invariato. Ma chi paga questi trasportatori? IKEA appalta a una Cooperativa di grandi dimensioni che, a sua volta, riappalta a cooperative più piccole presenti sul territorio italiano. Quindi prima che i trasportatori ricevano il proprio compenso, devono guadagnare altre tre aziende, in questo caso, IKEA, la Big Cooperativa e l’ultima cooperativa di riferimento. Come al solito, questo sistema perverso e basato solo ed esclusivamente sul profitto, guadagna sulla vita, sulla salute e sul sacrificio di chi, onestamente si alza tutte le mattine per portare la famosa pagnotta in tavola.

Il lavoro salariato si dimostra per la millesima volta una truffa, come lo stesso sistema economico in cui viviamo, ovvero un sistema basato sulla menzogna. Questi trasportatori fanno guadagnare, al giorno, migliaia di euro a super aziende o multinazionali, ricevendo indietro solo gli avanzi.

Purtroppo questa truffa vale per qualsiasi forma di lavoro esistente.

Cosa aspettiamo a ribellarci a questo sistema maligno proponendone uno nuovo che capovolga le logiche di potere?

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