domenica, Dicembre 3

IL SABOTAGGIO DEL NORD STREAM 1 E 2 E’ OPERA DELLA CIA, AFFERMA SEYMOUR HERSH

tratto da https://www.thetimes.co.uk/article/us-bombed-nord-stream-gas-pipelines-claims-investigative-journalist-seymour-hersh-s730dnnfz

L’esplosione dei gasdotti sottomarini Nord Stream nel Mar Baltico, il 26 settembre 2022, è stata un’operazione segreta ordinata dalla Casa Bianca e portata avanti dalla CIA

Seymour Hersh, giornalista vincitore del Premio Pulitzer nel 1970 per l’inchiesta che ha svelato il massacro di My Lai da parte delle truppe statunitensi durante la guerra del Vietnam, ha affermato che sommozzatori della US Navy, utilizzando come copertura l’esercitazione militare della NATO “BALTOPS 22”, in atto in quell’area nel giugno dell’anno scorso, hanno piazzato esplosivi innescati a distanza lungo gli oleodotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, che sono stati fatti detonare tre mesi dopo.

A settembre, una serie di potenti esplosioni ha distrutto i gasdotti Nord Stream 1 e 2 che attraversano il Mar Baltico dalla Russia alla Germania in grado di fornire gas a basso costo all’Europa continentale. L’attacco si è presto rivelato un deliberato atto di sabotaggio, di cui non è stato identificato nessun colpevole, ma di cui i media occidentali hanno incolpato la Russia cioè proprio che ne risulta maggiormente danneggiata.

“La decisione di Biden di sabotare i gasdotti è arrivata dopo più di nove mesi di dibattiti altamente segreti all’interno del gruppo della sicurezza nazionale di Washington”, dibattiti che si sono concentrati, dice Hersh non sul “se” portare a termine questa missione ma “su come portarla a termine senza la possibilità che si avesse la minima idea di chi fosse il responsabile.

Nel dicembre del 2021, due mesi prima che i primi carri armati russi entrassero in Ucraina, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan convocò la riunione di una nuova task force composta da uomini e donne dello Stato maggiore interforze, della CIA e dei dipartimenti di Stato e del Tesoro” e “nel corso dei successivi numerosi incontri, i partecipanti discussero le opzioni per un attacco”. Il giornalista elenca le diverse proposte.

“La Marina propose di utilizzare un sottomarino appena commissionato per assaltare direttamente l’oleodotto. L’Air Force di lanciare bombe con innesco ritardato e a distanza”, la CIA sottolineò “la necessità di segretezza”.

La fonte citata dal giornalista ha sottolineato che più volte negli incontri venne messo in chiaro che l’attacco non doveva essere riconducibile agli Stati uniti, perché altrimenti sarebbe stato “un atto di guerra”. Probabilmente non solo nei confronti della Russia ma soprattutto della Germania che si è vista privare – pare per sempre – delle più importanti vie di approvvigionamento energetico.

Secondo la ricostruzione di Hersh la soluzione maturò all’inizio del 2022 quando la CIA affermò di avere “un modo per far saltare in aria i gasdotti”. Hersh ricorda poi che il 7 febbraio, Biden, dopo l’incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz disse: “Se la Russia invade . . . non ci sarà più un Nord Stream 2. Porremo fine a tutto ciò”.

“Gli Stati Uniti non sono stati coinvolti nell’esplosione del Nord Stream”, ha detto un portavoce del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti all’agenzia di stampa russa Ria Novosti.

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