domenica, Ottobre 1

MILITARIZZAZIONE DEI TERRITORI E DELLE MENTI/1. DALL’UNIVERSITA’ DI PISA ALLA NATO

da Cambiare rotta Pisa https://m.facebook.com/photo.php?fbid=212857694585731&id=100075845062580&set=pb.100075845062580.-2207520000.&eav=AfYxfl0AeoIbGC9fMP2vBYFeTL6yLiXsdd66KiZR0D7MsMttO-pLAlsJXMjt8b2_sYk&paipv=0&source=49

Da UniPi alla NATO: il “Dual Use” in tempi di guerra

il professor Vozzi dell’Università di Pisa è stato nominato consulente NATO per il settore della biofabbricazione, con l’incarico come componente della FM-ET-206 on Biomanifacturing of National Security Materials, ufficializzato a dine 2022 ed entrato ora in funzione.

Già ordinario di Bioingegneria Elettronica e Informatica e metro del Centro di ricerca E. Piaggio, il professor Vozzi si occupa di biofabbricazione di tessuti e organi.

Una vicenda che mette sotto gli occhi di tutti quella fitta rete di legami esistente tra il mondo militare e i luoghi della formazione e della ricerca. Soprattutto, ci offre la cifra dei tempi che corrono, ricordandoci, se ancora ce ne fosse il bisogno, il contesto bellico in cui siamo immersi.

L’Università di Pisa non è nuova a collaborazioni con le forze armate nazionali e internazionali: da quelle “dual use”, nelle quali i confini tra “civile” e “militare” sfumano finendo col rendere i prodotti della ricerca pubblica strumenti al servizio preferenziale dello sviluppo di tecnologia bellica; fino ai programmi di ricerca ad esplicito scopo militare, stipulati con i più disparati servizi di difesa dei paesi aderenti alla NATO. Inserendosi, oltretutto, nel contesto pisano dei “centri di eccellenza” particolarmente proficuo dal punto di vista dei rapporti tra scienza e guerra.

Non è nuovo neanche il tentativo sempre più invadente di militarizzazione ideologica e culturale del mondo della formazione in tutti i suoi gradi. La contiguità del mondo accademico con quello militare, quindi, non ci stupisce perché s’inserisce nella continuità dell’ultimo ventennio e nell’aderenza al presente. Un presente fatto di guerra e “iper-competitività che si riverbera in tutti i gangli della società, università compresa. Un presente che ci sfrutta ed umilia mentre ci porta alla distruzione. Un presente che vogliamo ribaltare.

Verso l’assemblea nazionale universitaria, per una nuova università in una nuova società!

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