di Redazione

Nel pomeriggio del 2 febbraio un gruppo di cittadini lancia su Change.org la petizione “Contro la manipolazione della storia”, in cui invita alla mobilitazione contro la menzogna, diffusa in occasione dell’anniversario della liberazione di Auschwitz, il 27 gennaio, e rilanciata anche da testate italiane, che a liberare il campo di sterminio nazista siano state forze ucraine e non russe. “Un falso storico, una palese bufala: un uso strumentale della storia per accreditare il presente che offende la Memoria di chi in quel campo è morto per liberarlo, l’esercito dell’Unione Sovietica” il 27 gennaio 1945.
A scatenare la riscrittura strumentale della verità storica è la controversa decisione del Museo di Auschwitz di escludere la Russia dalle celebrazioni del 78° anniversario. I promotori nella petizione aggiungono: “Scrivere che gli ucraini liberarono Auschwitz, senza rendersi conto che allora l’Ucraina era Urss (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) e che i suoi combattevano nell’Armata Rossa, è malafede tesa a suscitare empatia verso un Paese che, 9 anni fa, ha iniziato un conflitto contro i suoi stessi concittadini del Donbass”.
I promotori ricordano che “la Giornata della Memoria – istituita dall’Onu il primo novembre 2005 – ha come oggetto la “Liberazione da parte dell’Armata Rossa, del campo di concentramento di Auschwitz. Suonano profetiche le parole del penultimo (per noi l’ultimo, vista la distruzione operata da Occhetto ndr) del Partito comunista italiano, Alessandro Natta, al crollo del muro di Berlino: ‘Qui crolla un mondo, cambia la storia… ha vinto Hitler. Si realizza il suo disegno, dopo mezzo secolo'”.
Dopo 24 ore la petizione scompare. La giustificazione via email: “Ti scriviamo per comunicarti che le informazioni da te incluse nella tua petizione violano le Linee guida della comunità. Pertanto abbiamo eliminato la tua petizione”.
L’analisi delle linee guida non aiuta a capire: il testo non incita a odio né violenza, non è spam, non è intimidatorio, non riporta notizie false anzi ne rettifica una.
Il 4 febbraio Sabrina Provenzani ha pubblicato su Il Fatto Quotidiano la notizia della censura della petizione, e ha concluso il suo articolo che qui abbiamo riportato quasi interamente, con queste parole: “Resta il dubbio che a censurare sia stata la stupidità di un algoritmo che potrebbe aver bloccato il cenno a Hitler senza capitolo. O che la petizione sia stata eliminata su segnalazione di qualcuno: se così è stato, speriamo di rivelare al più presto chi”.
Augurandoci di scoprire al più presto se la censura è opera di un algoritmo senziente o di un senziente nazistoide, ricordiamo un famoso precedente: nel film La vita è bella, sono dei carri armati statunitensi che entrano a liberare Auschwitz. Una falsità storica che ha consegnato ben 3 Oscar al film scritto, diretto e interpretato da Roberto Benigni: uno per il migliore attore protagonista (quel Benigni che prendeva in braccio Enrico Berlinguer il 16 giugno 1983), uno per la migliore colonna sonora e uno per il miglior film straniero.
Insomma, in tutti i modi l’Occidente al servizio degli Usa vuole eliminare dalla storia che l’Unione sovietica è stata fondamentale per la vittoria sul nazifascismo e nascondere che, senza l’immane sacrificio del suo esercito e della sua gente, in Europa marceremmo ancora tutti con il passo dell’oca.