domenica, Ottobre 1

E’ SBAGLIATO LASCIARE SOLI A LOTTARE I COMPAGNI FRANCESI. ECCO PERCHE’ SERVE UN PROGETTO COMUNISTA PER L’EUROPA: L’EUROCOMUNISMO

di Andrea Montella

Parigi – Più di due milioni di lavoratori si sono mobilitati per annullare la controriforma delle pensioni proposta da Macron. Uno degli obiettivi generali dei massocapitalisti è, infatti, il prosciugamento delle conquiste del proletariato ottenute in decenni di anni di lotta in Europa. Da parte di tutti i padroni c’è la necessità di avere a disposizione enormi quantità di denaro perché la guerra imperialista costa, hanno bisogno di risorse per continuare l’attacco alla Russia e alla Cina, passando sulla pelle dei cittadini dell’Ucraina e le conquiste di tutti i lavoratori d’Europa.

Il reazionario governo presidenzialista francese, nato grazie ad un sistema maggioritario, teme che il protrarsi di scioperi spontanei e trasversali blocchino le raffinerie e creino interruzioni di energia. Queste lotte, per il governo, rischiano di minare il consenso e l’unità all’interno del governo e mettere in serio pericolo la controriforma voluta dall’esecutivo. Tenteranno quindi di inasprire la repressione con leggi liberticide.

Davanti ad una lotta così esemplare qual è quella che si sta svolgendo in Francia che mette in luce l’unità reazionaria di tutti i massocapitalisti al vertice della Ue e della Bce mi sembra che manchi un’altrettanta volontà da parte dei vertici sindacali europei nell’unificare le lotte e creare una piattaforma unitaria che vada a rivendicare una condizione pensionistica unica, che però parta da una drastica riduzione dell’orario di lavoro giornaliero a 4 ore a parità di salario e dall’abbassamento dell’età pensionabile.

Ma per realizzare i nostri obiettivi serve una strategia genarale che ci consenta di mobilitare le forze migliori esistenti in Europa, per creare un vasto fronte che sappia realizzare una vera unificazione europea e una Costituzione basata sugli interessi della maggioranza della popolazione che è fatta da proletari e quindi lavoratori e che ha già in Europa un ottimo modello nella Costituzione italiana, depurata dalle schifezze liberiste introdotte recentemente e riportata a quella del 1948.

Come comunisti auspichiamo, come allora Enrico Berlinguer, che si apra in Italia e in tutta Europa, una reale discussione tra le forze che fanno riferimento alla Rivoluzione d’Ottobre e che porti a giungere alla rinascita in Italia del Partito Comunista e che ciò accada anche a livello europeo, in quanto condizione necessaria per riportare alla vittoria sia i lavoratori francesi che del resto d’Europa.

«[…] l’eurocomunismo deve consistere in una strategia e in
un movimento politico e sociale il più ampio possibile e il più
unitario possibile: un movimento che, avendo compreso il significato
liberante della Rivoluzione d’Ottobre e avendo compreso
anche la verità e la decisività del problema che affrontò la
socialdemocrazia, col quale essa si misurò ma che non risolse
e soccombette al capitalismo [sic], riesce a divenire oggi la forza
che, unica al mondo, osa realizzare il legame costante tra il
mondo che è frutto della Rivoluzione d’Ottobre, il movimento
operaio rimasto fuori dall’esperienza comunista (socialisti,
socialdemocratici, cristiani) e tutte le forze rivoluzionarie, di
liberazione, di progresso d’ogni parte del mondo. Di tutte le
forze politiche sociali, cioè, che avendo compreso o venendo a
comprendere la possibilità di uscire dal capitalismo per via democratica
(il che vuol dire la inscindibilità del rapporto democrazia-
socialismo), possono dar vita a un grande blocco storico,
nei singoli paesi e su scala mondiale, che ha l’intelligenza e la
possanza di poter liquidare le posizioni conservatrici di ogni
tipo.

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