I pannelli luminosi che riportano la denuncia di Amnesty e la condanna dell’Apartheid israeliano devono spegnersi a Torino e mai accendersi a Milano. I contratti stipulati sono stati rescissi unilateralmente.
Auspichiamo un intervento di Amnesty International dinanzi a questo ennesimo sopruso.
Per i sionisti e chi li sostiene la violazione dei diritti umani deve essere denunciata e condannata se realizzata in Iran e in Afghanistan ma no se in Israele e in Palestina.
Per i sionisti la battaglia per i capelli sciolti (e il loro significato) e per il diritto allo studio e al lavoro è più importante della battaglia per il diritto alla vita e alla libertà.
In Palestina si può uccidere, espropriare, arrestare e discriminare senza che possa alzarsi una voce di protesta, sia essa internazionale (Human Rights Watch e Amnesty International) sia essa israelo-palestinese (B’Tselem e Al Aq).
Ma non sarà certamente la censura a TORINO e MILANO a fermarci!