lunedì, Settembre 25

VALDITARA VIETA I CELLULARI IN CLASSE. MA LA CIRCOLARE E’ DEL 2007

di Paola Baiocchi

Stop ai cellulari in classe? Certo che sì, ma nulla di nuovo sotto al sole. Insomma, nelle scorse ore è stata diffusa negli istituti italiani una circolare, firmata dal ministro dell’Istruzione (e del Merito!) Giuseppe Valditara, con le indicazioni per l’uso dei telefoni cellulari e di dispositivi elettronici nelle classi. Senza sanzioni disciplinari.

Il comunicato stampa del dicastero è semplicemente conferma il divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni, “trattandosi di un elemento di distrazione propria e altrui e di una mancanza di rispetto verso i docenti, a cui è prioritario restituire autorevolezza“.

L’impianto della circolare è, in buona sostanza, la direttiva del 2007 dell’allora ministro dell’Istruzione Fioroni che già affrontò l’argomento. Non si tratta, fra l’altro, di una novità, visto che tale regola era già presente nello Statuto delle studentesse e degli studenti del 1998. Il nuovo documento ammette l’uso dei dispositivi per “finalità didattiche, inclusive e formative”, ovviamente su richiesta dei docenti, ereditando, in questo caso, un pezzo del “Decalogo” emanato nel 2018 dalla ministra Fedeli.

Dovranno essere le scuole ora a definire come applicare queste direttive, punizioni comprese, attraverso i singoli regolamenti d’istituto e patti di corresponsabilità scuola famiglia. E già da tempo tanti istituti si sono organizzati in autonomia per limitare l’uso degli smartphone tra i banchi.

Forse la vera notizia contenuta in questa proclamazione di novità che non è una novità, sta nel riferimento al Documento XVII n. 2 della 7a Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport), approvato nella seduta del 9 giugno 2021, a conclusione dell’indagine conoscitiva sull’impatto del digitale agli studenti, con particolare riferimento ai processi di apprendimento. La relazione stigmatizza l’uso dei cellulari nei giovani paragonandone gli effetti alla dipendenza dalla cocaina.

Ecco l’incipit dei risultati dell’indagine: “Ci sono i danni fisici: miopia, obesità, ipertensione, disturbi muscolo-scheletrici, diabete. E ci sono i danni psicologici: dipendenza, alienazione, depressione, irascibilità, aggressività, insonnia, insoddisfazione, diminuzione dell’empatia. Ma a preoccupare di più è la progressiva perdita di facoltà mentali essenziali, le facoltà che per millenni hanno rappresentato quella che sommariamente chiamiamo intelligenza: la capacità di concentrazione, la memoria, lo spirito critico, l’adattabilità, la capacità dialettica… Sono gli effetti che l’uso, che nella maggior parte dei casi non può che degenerare in abuso, di smartphone e videogiochi produce sui più giovani.Niente di diverso dalla cocaina. Stesse, identiche, implicazioni chimiche,neurologiche, biologiche e psicologiche”.

Le tinte sono molto fosche, il problema principale è che nel documento vengono date più indicazione a genitori e docenti che ai governanti. Escludendo così che si tratti di un fenomeno economico-sociale su cui si può intervenire e lasciando il peso dei provvedimenti ai singoli. Provvedimenti a livello di pannicelli caldi. Per esempio: non lasciare un cellulare a un minore di 14 anni.

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