domenica, Ottobre 1

L’INGRATA PROGENIE. GRANDE GUERRA, MASSONERIA E ORIGINI DEL FASCISMO (1914-1923)

di Redazione

Il saggio L’ingrata progenie (NIE, 2018) qui scaricabile in pdf per gentile concessione dell’autore, si raccomanda per molte ragioni. In primis per la professionalità, la profondità di analisi e la produzione di documenti di Gerardo Padulo, che consideriamo il massimo esperto del rapporto esistente tra massoneria e fascismo.

Questo saggio storico poi fa emergere in modo preciso come funziona – attraverso il vero partito dei capitalisti, la massoneria – quell’egemonia ideologica, politica e culturale sulle classi subalterne descritta dal duo Marx-Engels senza tanti giri di parole per quello che è, una vera e propria dittatura, in quanto permette il totale controllo ideologico, sociale e statale degli Stati. La dittatura borghese realizza la più moderna forma di autocastrazione degli interessi proletari conseguita attraverso il loro stesso consenso, il voto ai partiti della borghesia, tramite una democrazia maggioritaria formale ma mai sostanziale.

Nel saggio sono da notare innanzi tutto che la nascita e l’avvento del fascismo al potere sono ripercorse inglobando nel discorso la grande guerra. Padulo non parla mai di interventismo spontaneo ma di preparazione della guerra curata dalla massoneria e dal governo Salandra.

Specificamente il saggio riguarda la massoneria di palazzo Giustiniani, avendo – negli anni presi in esame – scarsa rilevanza e consistenza la massoneria di Piazza del Gesù; iscrive la nascita del “Popolo d’Italia” in un tentativo di garibaldinizzare il movimento operaio e socialista. La massoneria cioè volle trasformare i socialisti in patrioti in camicia rossa.

L’altro importante merito della ricerca di Gerardo Padulo è di assegnare alla massoneria, sulla base di una ricca documentazione, il ruolo di cabina di regia dell’intero sistema politico tra la vigilia della guerra e la marcia su Roma; ricostruisce il regime di guerra e ne fa il modello-prototipo del regime fascista. La guerra viene combattuta su due fronti: contro l’Austria e la Germania e contro i neutralisti di ogni specie.

Interessante notare che Padulo spiega l’adunata di piazza San Sepolcro (23 marzo 1919) come l’effetto di uno scontro interno alla massoneria. Sonnino, sostenuto da Ernesto Nathan, vuole la pace adriatica; Bissolati, al contrario, la pace democratica. Sonnino vince e va a far mutilare la pace a Versailles. Bissolati perde e guadagna i fischi alla Scala e la fama di rinunciatario. Contro di lui e i “rinunciatari” come lui, vengono poi fatti nascere i fasci di combattimento.

L’ingrata progenie documenta le iniziative di tutorship attuate dai servizi di intelligence militari e dalla massoneria sia nella fase iniziale dei fasci che dopo l’occupazione delle fabbriche; rafforza con nuovi documenti il giudizio di Gaetano Salvemini secondo il quale la marcia su Roma fu un’opera buffa. A parte la pioggia, tutto era previsto, combinato e noto.

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: