lunedì, Settembre 25

VALDITARA E LA SUA CONCEZIONE MALSANA DI ISTRUZIONE

di Nora Montella

In seguito all’intervista di Maria Latella al neo ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sia sui social che nelle piazze di molte città, si sono sviluppate proteste e forme di dissenso verso il nuovo ideale di scuola proposto dalla coalizione di destra.

Il ministro Valditara, infatti, durante tutta l’intervista, ha sostenuto un modello di scuola classista, in cui le persone non vengono valorizzate in base alla propria identità, ma anzi omologate e stigmatizzate già da piccolissime. Dunque, sostiene una scuola in cui la diversità non è una qualità e una forma di arricchimento culturale, ma un disvalore. Ma non finisce qui, sostiene che punizioni esemplari e “lavori forzati” possano rientrare nella logica educativa proposta dalla scuola pubblica, quando già esistono le sospensioni, i rapporti… Non serviva il ministro Valditara per comprendere cosa fosse giusto che facessero o meno gli studenti a scuola.

Ma torniamo alle dichiarazioni del ministro, ne cito una riguardante la rieducazione dei bulli o in generale di chi non attua comportamenti corretti a scuola: “Soltanto lavorando per la collettività, umiliandosi anche, si prende la responsabilità dei propri atti. Evviva l’umiliazione, che è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità, di fronte ai propri compagni. Da lì nasce il riscatto”. Penso che nel leggere queste parole, siamo tutti e tutte d’accordo che non siano assolutamente vere. Nessuno si deve sentire in diritto o in dovere di umiliare un’altra persona, perchè non esistono motivi validi per farlo o per farci sentire autorizzati. Detto questo, vorrei sottolineare come le politiche di destra siano sempre dalla parte di chi attua violenza nella società, e mai dalla parte della vittima. Se uno studente o una studentessa hanno un pessimo rendimento scolastico, secondo Valditara, la colpa è direttamente riconducile a loro stessi, che banalmente è ciò che dichiarava Margaret Thatcher riguardo ai poveri: “Se sei povero è colpa tua e per questo lo Stato non deve darti sussidi”. Peccato che in questo modo non si analizzi mai il contesto delle situazioni, o il contesto in cui le persone crescono, o le possibilità socio-economiche di ognuno di loro, o la società in cui viviamo, ovvero la società capitalistica che, da anni, fa tagli milionari ai fondi pubblici per l’istruzione togliendo il diritto agli studenti e alle studentesse di formarsi come individui liberi. Sono decenni che i ricercatori provano con dati reali che le società più avanzate sono quelle che finanziano la scuola, la sanità e il lavoro, mandando avanti campagne di prevenzione al rischio e ai vari problemi emergenti dovuti da una società in costante cambiamento. Ed è risaputo che la prevenzione costi meno che ripagare i danni creati da problemi evitabili.

Allora signor ministro Valditara, al posto di sprecare il suo tempo a dar aria alla bocca e a trovare avanzati metodi di umiliazione verso le nuove generazioni, le chiedo di fare seriamente il suo lavoro e di reintrodurre nelle scuole di ogni ordine e grado, educazione sessuale, educazione civica, lo sportello dello psicologo, e magari offrire il servizio all’interno di strutture accoglienti e non fatiscenti. Le persone, soprattutto quando sono giovani, devono essere sostenute, invogliate, aiutate se serve, ma sicuramente non UMILIATE.

Qui di seguito il link dell’intervista di Maria Latella al Ministro Valditara

https://video.sky.it/news/cronaca/video/a-cena-da-maria-latella-quinta-puntata-795346

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