tratto da www.facebook.it
Lunedì h 20.30, assemblea permanente in fabbrica. Puntuali per organizzarci al meglio.
Si testimonia non con le parole, ma con i corpi, i visi, gli abbracci che noi non abbiamo paura. E sappiamo perfettamente cosa sta accadendo. Difendiamo la verità dalla bugia. Siamo lavoratrici, lavoratori, territorio, consapevoli e solidali.
La fabbrica l’abbiamo conosciuta, difesa, curata. Ci siamo presi in custodia 500 posti di lavoro da restituire al territorio.
Sappiamo cosa sta accadendo: una mobillitazione sociale per diritti e lavoro. Sappiamo che l’assemblea permanente e il presidio sono diritti sanciti dallo Statuto dei Lavoratori. Socialmente legittimi. E se la fabbrica non vuoi distruggere, la lotta non devi temere.
Siamo consapevoli. Dei nostri diritti, dei nostri legami, della storia, di questa vicenda. Abbiamo l’evidenza di accordi, approfondimenti, verbali. Abbiamo costruito, manutenuto, pulito, studiato, progettato. E se in questa fabbrica e territorio vuoi realmente investire, se non li vuoi raggirare, la loro consapevolezza non devi temere.
Siamo solidali e siamo di parte, partigiani. Perchè ci sono 300 famiglie a cui lo stipendio è stato tolto. E noi sappiamo da che parte stare.
Perché senza intervento pubblico, Gkn è spacciata. E perchè l’idea della fabbrica pubblica e socialmente integrata è l’unica in campo, innovativa, il futuro di un mondo che altrimenti affoga nella povertà e nel ricatto. Perchè nessun euro pubblico deve essere dato a babbo morto, per coprire le colpe del privato.
E ci saremo, perché chiunque pronunci una sola parola su Gkn, deve farlo con l’evidenza dei fatti.
Perchè noi, in questa lotta abbiamo messo tutto. C’è chi ha messo a disposizione persino la sua fedina, chi soldi, chi tempo, chi competenze. Le istituzioni, invece, parole, parole, parole.
Costruiscono leggende metropolitane su “Insorgiamo”. Ma insorgere e convergere è semplicemente quello che insieme abbiamo fatto per mesi. E se siamo arrivati fin qua, è stato così. E chi oggi ci dice di smettere, forse deve terminare uno sporco lavoro, di una vile vicenda, codarda e ipocrita. Perché noi siamo azione e loro sono reazione. E conservazione. Rompiamo l’assedio.