di Paola Baiocchi

La discarica di Peccioli è nata alla fine degli anni ’70 in una zona argillosa, sulle colline pisane vocate all’agricoltura e al turismo. In questi anni è riuscita a realizzare diversi “miracoli”.
Ha segnato la rinascita politica dell’immagine di Renzo Macelloni, all’epoca un po’ appannata e oggi in pieno fulgore: Macelloni oltre ad essere stato l’inventore della Belvedere SpA, la società di proprietà del Comune e dei cittadini che gestisce la discarica e molte attività parallele, è attualmente sindaco di Peccioli e membro della segreteria pisana del Pd, con delega alle infrastrutture.
La discarica di Peccioli-Legoli stata ampliata più volte ad ogni esaurimento: da 450mila metri cubi è cresciuta a 4 milioni 450 mila metri cubi. Era prevista la sua chiusura nel 2013, ma è tuttora in attività e con la richiesta di nuovo ampliamento presentata nel 2022 si arriverà a 14 milioni di metri cubi nei prossimi venti anni.
Dimensioni monstre, gestite sicuramente con mezzi moderni ma che preoccupano molti cittadini che non si sono fatti comprare dalle ricadute economiche che gli introiti della discarica portano al territorio e dall’attenta politica di gestione del consenso che vede la Belvedere e il Comune impegnati nel finanziare spettacoli, eventi culturali e iniziative di abbellimento dell’ambiente.
I comitati locali sono contrari all’ulteriore ampliamento: denunciano, infatti, la carenza di studi di impatto ambientale sulle eventuali sostanze tossiche ed inquinanti che potrebbero essere liberate e potenzialmente responsabili di gravi danni alla salute.
Sottolineano anche – come vedrete nella bella animazione prodotta da TAT Montefoscoli, con la regia di Carla Pampaluna – un corto circuito per il Comune di Peccioli, che non punta su politiche virtuose per la riduzione dei rifiuti, essendo controllore dell’operato della Belvedere Spa ma contemporaneamente guadagnando sulla monnezza che riempie la discarica comunale in quanto azionista di maggioranza della società.