domenica, Ottobre 1

BASTEREBBE UNA CIRCOLARE PER SGANCIARE IL MERCATO ELETTRICO DA QUELLO DEL GAS

di Farina Del Sacco

I volumi dell’energia elettrica transata nel 2013 a confronto con quelli del 2022 (dal sito del GME)

Prezzo del gas, price-cap, price-cap dinamico: proviamo a fare qualche considerazione su uno degli argomenti più sentiti degli ultimi tempi: il prezzo dell’energia elettrica. 

Cerchiamo di essere semplici e sintetici. Il prezzo dell’energia elettrica in Italia si è sempre determinato guardando al PUN (Prezzo Unico Nazionale) determinato da “incontro di Domanda e di Offerta di energia” e monitorabile ogni giorno sul sito del Gestore dei Mercati Energetici (GME – http://www.mercatoelettrico.org) la cosiddetta “Borsa dell’Energia”.

Quindi il prezzo si è sempre determinato proprio grazie alle richieste del mercato e alla capacità produttiva degli impianti, sia tradizionali che da rinnovabili. Anzi il prezzo si formava partendo proprio dall’offerta di energie rinnovabili per poi passare agli impianti “fossili” e al gas. Il meccanismo è poi quello del prezzo “marginale”, cioè il prezzo finale è determinato dall’ultimo prezzo (solitamente il più alto), un po’ come accade nelle aste dei Titoli di Stato italiani……..e questa è già una distorsione incomprensibile.

Ma se facciamo un confronto, ad esempio, tra il 2022 ed il 2013 nascono immediatamente delle domande. Guardando i volumi mensili di energia elettrica transata sul mercato osserviamo che, in sostanza, sono gli stessi volumi in media di questo 2022; orbitano sempre intorno ai 20/25 milioni di MWh mensili. La curiosità sorge osservando i prezzi dei singoli periodi e soprattutto di alcuni mesi di quel 2013: a maggio e giugno il PUN arrivò addirittura intorno allo 0,00 € (ZERO euro). Si legge bene! Zero euro per via dell’incidenza delle rinnovabili nella produzione di energia e di un periodo particolarmente favorevole. Non che oggi (ottobre 2022) il clima non sia favorevole al sole ed alle rinnovabili…..anzi!!! In quel 2013, inoltre, l’Italia vendette energia alla Francia, per un certo periodo, proprio per la sovrapproduzione nostrana e per la manutenzione delle loro centrali nucleari, che oggi sono addirittura arrivate in certi casi a “fine vita” ma che pervicacemente i francesi tengono attive (con evidenti ulteriori rischi per tutti…).

Quindi, confrontando i volumi di energia del 2013 con quelli del 2022, vediamo che non ci sono molte differenze. Ma se osserviamo i prezzi sono letteralmente esplosi, quadruplicati. E questo perché si è voluto agganciare il PUN al prezzo del gas totalmente e perché impera la speculazione. E’ solo ed esclusivamente speculazione. Già dal 2021, se andiamo a guardare il livello del PUN, quindi prima della guerra in Ucraina, il prezzo era letteralmente esploso.

Che fare ? Serve solo volontà politica e una disposizione chiara ad ARERA (l’organo di controllo del settore energetico) che, con una semplice circolare, può riportare il Mercato Elettrico a condizioni di prezzo più sostenibili, sganciandosi dal mercato del gas.

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