domenica, Ottobre 1

I WARBURG

Avremo un governo mondiale, che vi piaccia o no. La sola questione che si pone è di sapere se questo governo mondiale sarà stabilito col consenso o con la forza”

James Warburg (Senato USA, 17 febbraio 1950)

di Andrea Montella

A Pisa, in epoca medioevale, prestavano denaro su pegno e si chiamavano Del Banco. Dopo la scoperta dell’America e il declino economico e politico del Mediterraneo, si trasferirono nelle zone del centro-nord Europa investite dagli effetti positivi dei commerci col Nuovo Mondo. Nel Nord Europa inoltre si praticava il prestito ad alto interesse, particolare allettante per una famiglia di cambiavalute.

Dal 1520 divennero von Cassel, prendendo il nome dalla città tedesca sul fiume Fulda in cui si erano stabiliti. Nella terra di Lutero nel 1559 Simon von Cassel si sposta a Warburg, città fondata da Carlomagno, dove muterà ancora il cognome in von Warburg e grazie al suo pronipote, Juspa-Joseph, semplicemente Warburg.

Simon von Cassel, poi von Warburg

Successivamente al saccheggio di Warburg, durante la guerra dei Trent’anni, spostarono l’attività ad Amburgo, ma a causa del divieto per gli ebrei a risiedervi, dovettero stabilire la loro residenza ad Altona.

Nel 1773 il discendente di Juspa-Joseph, Gumprich Marcus, rafforzò i legami con Amburgo, la ricca città-repubblica che godeva di istituzioni per l’epoca considerate molto democratiche e che vedeva transitare la maggior parte delle ricchezze d’Europa nel suo porto sull’Elba. Questo permise ai Warburg di stringere legami con Londra e Amsterdam. Gumprich Marcus nel 1798 lasciò in eredità i suoi beni e la ditta ai due figli più grandi: Gerson e Moses Marcus, i quali la fecero crescere sino a diventare la banca M.M. Warburg & Co., specializzata nello sconto di effetti1. Dai disordini dei Paesi vicini, Amburgo traeva enormi vantaggi economici, perché la nobiltà e gli uomini d’affari di tutta Europa vi portavano le loro ricchezze e, con l’arrivo sulla scena politica di Napoleone, vi si erano rifugiati per aggirare il blocco continentale messo in essere dal Bonaparte.

La Rivoluzione francese prima e Napoleone poi emanciparono gli ebrei di mezza Europa e ad Amburgo, quando fu occupata dalle truppe napoleoniche e di fatto annessa alla Francia, la comunità ebraica si trovò ad avere maggiori libertà economiche e politiche, ma per tutti gli altri – britannici compresi – fu un disastro a causa delle fortissime tasse e degli espropri che subirono.

Una caratteristica costante della famiglia Warburg fu di essere molto litigiosa: i due fratelli Gerson e Moses Marcus si scontrarono sino a non rivolgersi più la parola. In Borsa, si voltavano sistematicamente le spalle e questa situazione paradossale ebbe un ben noto epilogo nel 1812 quando i francesi di Napoleone, che erano sempre alla ricerca di denaro per pagare le campagne militari, tentarono di estorcere 500.000 franchi alla comunità ebraica, arrestando Gerson Warburg e altri ebrei; al fratello Moses Marcus venne chiesto il pagamento del riscatto, che continuò a rimandare e accettò di pagare solo dopo l’intervento della comunità ebraica.

La banca in quel periodo si occupava soprattutto di cambi con l’estero e di tratte commerciali. Dopo l’abbandono di Amburgo da parte dei francesi, nel 1814, i Warburg con altri banchieri, ristabilirono in loco le scorte d’argento. Così facendo entrarono in contatto con i Rothschild, che grazie alle speculazioni sulle guerre napoleoniche si erano talmente arricchiti da essere considerati, da tutti i banchieri dell’epoca, il modello da emulare. Nel 1817 i Rothschild di Londra nominarono, dopo le verifiche di rito, Moses Marcus loro corrispondente ad Amburgo. Questo rapporto era tanto importante per i Warburg, che usavano solo per loro un particolare tipo di carta intestata. 

I banchieri ereditarono dai nobili oltre al potere politico ed economico anche la consuetudine di sposarsi per interesse, lasciando le pene d’amore assieme alla miseria alle classi subalterne; a questa regola non si sottrasse la figlia di Moses Marcus Warburg, innamoratissima del cugino Elias Simon, ma data in sposa a Aby Samuel Warburg, altro cugino ma di secondo grado che divenne, ovviamente, socio della banca.

Erano una strana coppia: energica, religiosa e autoritaria Sara; pigro, miscredente e timido Aby. Nonostante queste differenze di carattere, nel supremo interesse della banca, da loro nacquero sei figli: Marianne, Malchen, Rosa, Sigmund, Jenny e Moritz. La dinastia poteva proseguire, nonostante il fratello Gerson non avesse avuto eredi, e Sara si dedicò con energia e determinazione all’educazione dei propri figli e a tessere la ragnatela di rapporti che portarono a molti altri matrimoni d’affari.

Nel 1862 Sigmund Warburg sposa Teofila Rosemberg il cui padre era un proprietario terriero, su cui sorgevano grandi foreste, ma soprattutto era un banchiere. La sorella di Teofila, Anna, aveva sposato il barone Horace de Gunzburg, che possedeva banche a San Pietroburgo e a Parigi. I Gunzburg si sono arricchiti vendendo vodka all’esercito e appartenevano a un gruppo elitario di ebrei a cui lo zar aveva concesso il titolo nobiliare. Il matrimonio di Sigmund e Teofila diede vita ad una rete di collegamenti tali – anche l’imperatore di Francia, Napoleone III – da trasformare i Warburg e la loro banca in una vera multinazionale. Sigmund e Teofila rafforzarono, in seguito, i legami con la Russia grazie al matrimonio della figlia con il cugino, figlio di Anna.

Una delle sorelle di Teofila aveva sposato il banchiere Leon Askenasi di Odessa e un’altra un associato della banca Goldschmidt.

La sorella di Sigmund, Rosa, aveva sposato Paul Schiff, direttore generale del Creditanstalt dei Rothschild di Vienna. Il fratello Moritz sposò Charlotte Oppenheim, figlia di un mercante d’oro e parente di banchieri.

Nel 1867 i Warburg ottennero dal Senato di Amburgo di poter cambiare il nome da M.M. Warburg in Banca M.M. Warburg e da quel momento dominano la finanza e la politica tedesca, come consiglieri di Bismark e di Guglielmo II, e hanno uno sfera di influenza che condiziona gran parte del mondo industrializzato.

Nel 1902, Paul e Felix, figli di Moritz, vengono inviati negli Stati Uniti. Paul Warburg sposa Nina Loeb, ereditiera della potentissima banca Kuhn-Loeb and Company, mentre Felix sposa la figlia di Jacob Schiff il banchiere che da Londra aveva messo profonde radici negli Usa. Grazie alle loro alleanze nel mondo della finanza i Warburg capeggiano una manovra che porterà alla nascita della Federal Reserve, la Banca Centrale americana, analoga alle Banche Centrali di Francia, Germania e Inghilterra. La Fed, sotto la formale amministrazione dello Stato, emette moneta, condiziona e controlla l’intera economia del paese, ma è in realtà di privati banchieri.

I Warburg non sono soli nell’impresa: il gruppo è appoggiato dai Morgan, dai Rothschild e dai Rockefeller, che con il matrimonio di John Rockefeller con la figlia di uno degli uomini di Morgan, e con l’acquisto della Chase Bank, ebbero l’opportunità di passare dal settore industriale a quello dell’alta finanza.

Da queste alchimie si arrivò alla fusione fra la Chase Bank dei Rockefeller e la Manhattan Bank dei Warburg dando vita con la Chase-Manhattan Bank ad una tra le più potenti centrali finanziarie del nostro tempo. A tutt’oggi i Warburg siedono nel Consiglio della Federal Reserve. 

Allo scoppio del primo conflitto mondiale che vedrà l’esercito americano combattere sul fronte europeo l’esercito Tedesco, i Warburg, ramo americano, sostenevano l’intervento statunitense e trassero anche grandi benefici dall’economia di guerra.

Contemporaneamente, a Berlino, i massimi responsabili dell’economia di guerra di Guglielmo II sono i Warburg, ramo tedesco. Più tardi Paul con il fratello Felix rappresenteranno ufficialmente gli Stati Uniti alla conferenza di pace di Parigi, mentre l’altro fratello Max, rappresenterà la Germania sconfitta, ovviamente sotto la supervisione del banchiere Lord Milner in rappresentanza dell’impero Britannico.

Da allora poco è mutato: i Warburg e i loro confratelli banchieri hanno accumulato un potere tale da offuscare tutte le forme apparse precedentemente nella storia e oggi sono presenti nei più importanti processi di economia globale, anzi possiamo dire senza temere smentite che loro sono, con tutti i loro soci della Federal Reserve, la globalizzazione.

1. Lo sconto di effetti cambiari è il contratto con cui la banca, previa deduzione dell’interesse, anticipa al cliente l’importo del credito incorporato nel titolo non ancora scaduto, dietro cessione pro-solvendo del credito mediante la girata del titolo stesso alla banca. La girata determina la cessione pro-solvendo del credito a favore della banca, con la conseguenza che, in caso di mancato pagamento della cambiale alla scadenza, la banca avrà facoltà di ripetere verso il cliente l’importo del titolo anticipato.

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