domenica, Dicembre 3

GUARDO LONDRA E IL MIO PENSIERO CORRE A LENIN. MA MI MANCA TANTO MAXIMILIEN DE ROBESPIERRE

di Andrea Montella

Da qualche giorno, come tutto il mondo, sono bombardato dalle notizie riguardanti la scomparsa di Elisabetta II. Sul nostro sito abbiamo pubblicato un articolo molto informato, sulle notevoli sostanze economiche della sovrana appena deceduta e che buona parte della sua ricchezza derivava dalle tasse pagate dai cittadini britannici. Cifre astronomiche. Ma stando alle immagini televisive sembra che i sudditi britannici siano ben contenti di pagarle. Una forma di masochismo di massa.

Inoltre questa dinastia di regine e di re hanno una moltitudine di persone che badano a loro, come se fossero degli imbranati incapaci di fare qualsiasi cosa.

Stando a quello che abbiamo visto sui media pare sia proprio così: Carlo III non sa usare molto bene le penne stilografiche, si macchia molto facilmente e sbaglia anche le date sui documenti che deve firmare. Insomma sono deficienti nella conoscenza delle cose più semplici della vita, come lucidarsi le scarpe, imbucare una lettera, prepararsi una spremuta, cucinare per degli amici, spolverare i mobili, preparare un biberon, fare la spesa e constatare quanto costa cara la vita alla maggioranza delle persone.

Però una cosa la sanno fare benissimo e in questo sono davvero insuperabili: sanno fare i padroni nel modo più perfido. E non è una mia gratuita cattiveria: lo conferma il Guardian in un suo articolo di cui sintetizzo il contenuto.

Mentre molti membri del personale di Clarence House, la “casettina” dove abitava Carlo III prima di diventare re, si impegnavano giorno dopo giorno per assicurare che ogni cosa andasse secondo il protocollo, Carlo III preparava la loro lettera di licenziamento. «I segretari privati, l’ufficio finanziario, il team di comunicazione e il personale domestico sono tra coloro che hanno ricevuto l’avviso lunedì, durante il servizio di ringraziamento per la regina, nella cattedrale di St Giles a Edimburgo», si legge nell’articolo.

Dall’articolo del Guardian si percepisce il dolore provocato nelle persone raggiunte da quella lettera di licenziamento, soprattutto in quei lavoratori che da molti anni servivano Carlo III quando era principe di Galles.

Il popolo britannico dovrebbe fare un’attenta analisi sul rapporto di sudditanza che ha nei confronti di questi reali di origine germanica. Essere suddito di sua maestà è molto diverso da essere cittadino di una Repubblica e non è un fatto formale, ma sostanziale. E che tipo di democrazia parlamentare può nascere da una monarchia imperante? 

Un sistema parlamentare talmente fasullo da produrre primi ministri, donne e uomini che siano, uno più reazionario dell’altro e capacissimi di scatenare, stando alle dichiarazioni dell’ultima arrivata, Liz Truss, al Number 10 Downing Street, la terza ed atomica guerra mondiale.

Certo è che anche noi italiani non possiamo stare tanto allegri, mi sembra che in certe pratiche alla Carlo III e certa propensione alla terza guerra mondiale non siamo secondi a nessuno grazie all’ennesimo primo ministro filo-angloamericano e massone Mario Draghi.

Sta a vedere che siamo stati egemonizzati da quel duo angloamericano, GB-USA, che di guerre se ne intende, da quelle coloniali a quelle imperialiste. La differenza sta nel fatto che quel duo angloamericano dalle guerre come, quella in Ucraina, c’hanno sempre guadagnato, mentre noi possiamo guadagnare solo da politiche di pace. Altrimenti triplicano le bollette e la differente condizione ce lo spiega la nostra Costituzione che ripudia la guerra.

Al popolo inglese nessuno spiega dove sta la fregatura, proprio perché non hanno una Costituzione su cui riflettere sul valore dell’eguaglianza, non sono cittadini ma sudditi.

Dopo il bombardamento di notizie di questi giorni sento la mancanza di un Lenin e di Maximilien-François-Marie-Isidore de Robespierre.

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