di Andrea Montella

Sulla figura di Michail Gorbaciov, successivamente alla sua scomparsa, si è aperto un dibattito con diverse posizioni.
Alcuni compagni, come Angelo D’Orsi, molto validi, ne hanno dato un giudizio tutto sommato abbastanza positivo. Ma c’è anche stato qualche personaggio pittoresco, come Marco Rizzo, che ha brindato per la sua dipartita, dimenticando che i comunisti sono portatori di uno stile proprio, superiore a quello dei massocapitalisti, quindi non brindano in queste occasioni.
Con i primi compagni intendiamo serenamente discutere, con i secondi, le caricature dei comunisti, privi di quella pietà per le miserie umane e di quell’equilibrio derivante dal senso di giustizia e della storia che i comunisti dovrebbero avere, non crediamo si possa discutere molto.
Con i primi brinderemo quando il socialismo-comunismo avrà fatto dei passi avanti nel nostro paese, in Europa e nel mondo.
Ma ora arriviamo al nocciolo della questione: cosa ci è utile capire di Michail Gorbaciov? In prima battuta che era interno al PCUS. Quindi serve parlare di Gorbaciov non come singolo ma come uomo interno a una maggioranza di quel partito, visto che i suoi membri lo avevano eletto a segretario generale e poi cosa ha realizzato a favore dei proletari del suo paese quando aveva il potere. Inoltre le sue scelte non hanno riguardato solo la Russia ma hanno avuto ricadute su mezzo mondo, Italia compresa. Chi erano i suoi referenti nel P.C.I. del dopo Berlinguer?

Analizzare Gorbaciov va fatto alla luce di quello che oggi, come proletari e classi subalterne, siamo venuti a conoscenza del potere e di come funziona la dittatura della borghesia e di quali strutture si serve, nell’era dell’imperialismo globalizzato per mantenere, attraverso ben selezionati individui, il controllo su tutti noi.
Il principale strumento utilizzato dalla moderna borghesia è il suo partito occulto: la massoneria. Che opera trasversalmente in tutti i governi e partiti di tutti i paesi del mondo, e attraverso l’infiltrazione condiziona la selezione delleélite che devono impedire l’uscita dei proletari dalle dinamiche legate alla ideologia della concorrenza, in un infinito e caotico doppio processo, tra uomini e merci, in cui non si esclude l’uso della violenza. Siamo all’interno di un moto, senza esclusione di colpi, di selezione darwiniana. La guerra e il terrorismo selettivo fanno parte integrante di questi strumenti di selezione.
Tra le pieghe di questa lotta furibonda per il potere si tenta di mettere in difficoltà l’avversario del momento, dando notizie sul nemico ai confratelli attraverso media o libri delle case editrici controllate. Ecco allora uscire pubblicazioni che riportano narrazioni relative ad appartenenze di personaggi come Mario Draghi, i Clinton, i Bush, Hitler, i Rockefeller, i Rothschild, Ronald Reagan e Michail Gorbaciov.
Bisogna quindi, se si vuole capire come vanno le cose del mondo, partire dalla conoscenza di come si esercita concretamente, quella che Marx chiama la dittatura della borghesia. Che non è una cosa evanescente, ma ben concreta e strutturata, ben compresa in Italia da Gramsci che, nell’unico discorso fatto alla Camera dei deputati il 16 maggio 1925, così si espresse sulle fasulle misure antimassoniche di Mussolini:
«Che cos’è la massoneria? Voi avete fatto molte parole sul significato spirituale, sulle correnti ideologiche che essa rappresenta, eccetera; ma tutte queste sono forme di espressione di cui voi vi servite solo per ingannarvi reciprocamente, sapendo di farlo.
La massoneria, dato il modo con cui si è costituita l’Italia in unità, data la debolezza iniziale della borghesia capitalistica italiana, la massoneria è stata l’unico partito reale ed efficiente che la classe borghese ha avuto per lungo tempo. Non bisogna dimenticare che poco meno che venti anni dopo l’entrata a Roma dei piemontesi, il Parlamento è stato sciolto e il corpo elettorale da circa 3 milioni di elettori è stato ridotto ad 800 mila.
Ê stata questa la confessione esplicita da parte della borghesia di essere un’infima minoranza della popolazione, se dopo venti anni di unità essa è stata costretta a ricorrere ai mezzi più estremi di dittatura per mantenersi al potere, per schiacciare i suoi nemici di classe, che erano i nemici dello Stato unitario».
Analisi ripresa da Togliatti, il politico comunista che il 10 dicembre 1946 nella Costituente volle con forza e determinazione l’articolo 18 nella nostra Costituzione in cui si afferma:
«Sono proibite le associazioni segrete».
Alla luce di questa lotta politica va analizzato il travaglio dell’Urss e della Russia sino ai giorni nostri. Fatta una rivoluzione sociale come quella bolscevica, contro i massocapitalisti, non è detto che non possano costoro, appoggiati dalla loro fratellanza internazionale e nazionale, lavorare per farla regredire.
Ricordiamoci sempre cosa è avvenuto in Italia dopo il lavorio fatto dai massoni della P2 contro i proletari, il P.C.I., la Prima Repubblica e la Costituzione.
All’interno di questo governo nascosto del mondo bisogna trovare gli uomini che tradiscono il mandato dei cittadini, del partito, della Costituzione e della nazione. Tradiscono donne e uomini che credono che la politica dev’essere fatta di atti palesi e non eterodiretti.
Questo doppio livello è l’essenza della dittatura, che può essere, secondo i bisogni dei massocapitalisti, palese come quella nazifascista o occulta come quella mascherata nei sistemi con il voto maggioritario.
Sciogliamo quindi ogni perplessità su chi era nella realtà Michail Gorbaciov approfittando della lotta tra massoni e leggiamo cosa scrive il gran maestro del Grande Oriente Democratico, Gioele Magaldi, nel suo libro, mai legalmente contestato, ma ricco di messaggi ricattatori: “Massoni. Società a responsabilità illimitata: la scoperta delle Ur-Lodges” (Chiarelettere 2014) nel capitolo “Il Nuovo ordine mondiale: vent’anni di pax massonica e di globalizzazione per tutti”(pag. 40) dove si parla dell’accordo tra i massimi vertici della massoneria, di cui l’autore Gioele Magaldi fa parte come membro della Ur-Lodge “Thomas Paine”, United Freemasons:
«Sostegno al fratello Deng Xiaoping (“Three Eyes”) e alla sua politica di apertura della Cina al libero mercato. “Destrutturazione e liquidazione” dell’Urss e del Patto di Varsavia grazie all’ascesa del fratello Michail Gorbaciov (“Golden Eurasia”) e alla rottamazione dei vecchi titani del Pcus come il segretario generale Leonid Breznev e i suoi stretti seguaci e successori (“Joseph de Maistre”)».
Come avete potuto leggere ci sono nomi di personalità interni alla massoneria, come quello di Gorbaciov con relativa Ur-Lodge di appartenenza, di un’importanza che obbliga all’estrema chiarezza perché noi siamo gli eredi della Rivoluzione del 1917 e che sulla questione massonica il Partito di Lenin aveva dato un’indicazione assoluta nella sessione del IV Congresso dell’Internazionale comunista del 1922:
«È assolutamente necessario che gli organi direttivi del partito rompano tutti i ponti che portano alla borghesia e quindi effettuino una netta rottura con la massoneria. L’abisso, che separa il proletariato dalla borghesia, deve venir portato a conoscenza del Partito comunista. Una parte degli elementi guida del partito (il riferimento è alla situazione francese ndr) ha voluto provare a gettare oltre questo abisso dei ponti mascherati ed a servirsi delle logge massoniche. La massoneria è la più disonesta ed infame truffa per il proletariato da parte di una borghesia indirizzata verso posizioni radicali. Noi ci vediamo costretti a combatterla fino ai limiti estremi».
Tra questa presa di posizione bolscevica e quello riportato nel libro del massone Gioele Magaldi c’è un abisso politico incolmabile.
Non si spiegano le decennali reticenze nell’affrontare la lotta «fino ai limiti estremi» di tutte le formazioni sedicenti comuniste contro l’infiltrazione massonica da parte degli uomini – come Gorbaciov, che hanno taciuto di fronte a queste accuse dirette, e lavorato contro la causa del movimento comunista internazionale, essendo portatori dell’ideologia e degli interessi dei massocapitalisti tra le classi subalterne.
Studiare collettivamente e in profondità come agisce il moderno potere dei massocapitalisti ci evita incomprensioni e divisioni, facilitando la costruzione di una teoria del potere borghese più efficace che deve essere messa a fondamento della ricostruzione di un vero Partito Comunista Italiano ed Europeo.