giovedì, Settembre 21

TRASVERSALI BIPARTISAN E CON MOLTO POTERE

di Paola Baiocchi e Andrea Montella per Valori, mensile di economia sociale e finanza etica – ottobre 2006

“Primario obiettivo ed indispensabile presupposto dell’operazione è la costituzione di un club (di natura rotariana per l’eterogeneità dei componenti) ove siano rappresentati, ai migliori livelli, operatori imprenditoriali e finanziari, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori e magistrati, nonché pochissimi e selezionati uomini politici, che non superi il numero di trenta o quaranta unità (…) tali da costituire un vero e proprio comitato di garanti rispetto ai politici che si assumeranno l’onere dell’attuazione del Piano e nei confronti delle forze amiche nazionali e straniere che lo vorranno appoggiare. Importante è stabilire subito un collegamento valido con la massoneria internazionale”. Obiettivo 3 del Piano di rinascita democratica della P2

Aspen Institute, Aldus Club, Arel

Cosa hanno in comune questi circoli di “liberi pensatori”: dibattono di economia, storia, diritto. E qualche volta propongono riforme. Che piacciono solo a loro.

Lo spettacolo delle elezioni presidenziali americane ci ha abituato a vedere i candidati circondati da uno stuolo di consulenti che provengono dai più influenti pensatoi – i think tank – ma anche lobbisti e spin doctors. Nel luccichio di democrazia che circonda l’evento, descritto con termini guerreschi come scontro o sfida, sfugge che i due candidati appartengono spesso alle stesse organizzazioni, per esempio sia Kerry che Bush alla Skull and Bones, la potente loggia massonica nata all’interno dell’università di Yale. Ma in molti altri casi di presidenziali il vincitore e lo sconfitto appartengono al Council on Foreign Relations (CFR), centro di potere creato nel 1921 dalla famiglia Rockefeller: è stato così per Stevenson ed Eisenhower; John F. Kennedy, Nixon, poi ancora i candidati non eletti Humphrey e McGovern. 

L’Italia come al solito segue e si adegua. Elezioni presidenziali del 2006: tra i papabili ci sono Gianni Letta (che piace anche alla maggioranza), Giorgio Napolitano e Giuliano Amato. Tutti e tre dell’Aspen Institute. Dopo l’elezione a Napolitano arrivano i complimenti degli ex presidenti Ciampi e Cossiga, anche loro membri Aspen. Ma cosa è questo istituto che dichiara con la sua attività di “favorire lo sviluppo di una leadership illuminata” usando come “metodo il confronto e il dibattito a porte chiuse”?

Dal cucuzzolo della montagna

Le origini dell’Aspen sono americane: l’ex cittadina mineraria del Colorado, riqualificata come centro sciistico e culturale per iniziativa di un gruppo di industriali di Chicago, diventa dal 1949 sede di incontri e di formazione ad altissimo livello grazie al ruolo di Robert M. Hutchins, alto dignitario della massoneria britannica, presidente dell’Università Rockefeller di Chicago e del filosofo Mortimer J. Adler, entrambe nel board della Ford Foundation, storico think tank conservatore.

Scopo dell’Aspen Institute for Humanistic Studies è quello di cooptare personalità del mondo politico e industriale per formarle in senso tecnocratico, riuscendo nel contempo a far nascere una rete che connette su scala internazionale le classi dirigenti dei vari Paesi.

Attualmente ha sede a Washington e filiali a Berlino (aperta nel 1974 in piena guerra fredda), Lione, Tokio, New Dehli; in Italia l’Aspen è sbarcata nel 1984. Attualmente ha una sede a Milano e una a Roma, in piazza SS. Apostoli 49; curiosamente il quartier generale dell’Unione è al 55 della stessa centralissima piazza romana, a pochi passi da Camera, Senato e Quirinale.

Sono stati presidenti Aspen Italia Francesco Cossiga, Gianni De Michelis, Giuliano Amato, Carlo Scognamiglio; attualmente lo presiede Giulio Tremonti, uomo del Bilderberg, ed Enrico Letta, della Trilateral, è vicepresidente. Sono aspeniani Mario Draghi di Bankitalia e Bruno Tabacci, dell’Udc.

Nell’attuale Comitato esecutivo si trovano imprenditori come John Elkann, Cesare Romiti, Francesco Caltagirone, Luigi Abete, mescolati a politici della maggioranza e dell’opposizione da Tommaso Padoa Schioppa e Romano Prodi, a Domenico Siniscalco e Giuliano Urbani (vedi tabella). Ben rappresentati anche i giornalisti con Lucia Annunziata, Paolo Mieli e Mario Pirani. Accanto ai banchieri Corrado Passera e Cesare Geronzi c’è anche il presidente Mediaset Fedele Confalonieri.

Uno spaccato dell’Italia a sovranità limitata, in cui il nuovo e il vecchio ministro dell’economia discutono serenamente, come in una grande famiglia allargata, in cui ci si confronta all’interno della stessa ideologia.

Trasversali per formazione 

La trasversalità è una delle regole dei think tank: così Umberto Eco, anche lui nel Comitato esecutivo Aspen, è allo stesso tempo presidente dell’Aldus Club, circolo molto esclusivo di bibliofili a pochi passi da Mediobanca, frequentato dal meglio degli opposti estremismi nelle persone di Marcello Dell’Utri, Oliviero Diliberto, Giulio Andreotti e Gianni Cervetti. 

Il trilaspeniano Enrico Letta è l’incarnazione della trasversalità: partecipa a tutti gli eventi dei think tank storici come i seminari Ambrosetti e dirige l’Arel (Agenzia di Ricerche e Legislazione) il pensatoio cattolico liberale fondato negli anni Settanta da Umberto Agnelli e Nino Andreatta. Sotto la sua direzione l’Arel è attivissima: con il banchiere Alessandro Profumo, anche lui Trilateral, ha dato vita al trimestrale internazionale East (Europe and Asia strategies); ha prodotto uno studio per conto di Alenia aeronautica sull’effetto moltiplicatore degli investimenti in ricerca militare. Un progetto Arel è servito all’ex ministro degli esteri Frattini come base per la proposta di riforma del Consiglio di sicurezza Onu.

Ma dato che “bisogna tirarli su fin da giovani” Enrico Letta ha anche appena fondato VeDrò, un suo think tank di under quaranta, che si sono incontrati per la prima volta lo scorso agosto, a Drò in Trentino.

D’altronde la formazione è fondamentale all’interno dell’Aspen, che ha una sezione Junior Fellows, dai 25 ai 39 anni, dalla quale si decade “se nel corso di due anni il JF non ha partecipato alle iniziative Aspen” con una formazione permanente che ormai nessuna scuola di partito effettua più.

Naturalmente Aspen edita una rivista, Aspenia, di cui direttore responsabile è Lucia Annunziata.

Per non lasciare nulla al caso Aspen è cofondatrice di una scuola, il Collegio di Milano che, inaugurato nel 2003, ha già ottenuto il riconoscimento d’eccellenza dal ministero dell’Istruzione, anche se non dà lauree, ma impartisce uno spirito di “cultura unica”: una vera e propria scuola quadri, dove le lezioni iniziano alle 18,30 perché gli studenti possano seguire gli studi nelle facoltà di appartenenza.

I loghi degli altri soci fondatori del Collegio occupano tre pagine del sito e sono, per citarne alcuni, le sette università di Milano, il Comune, la Regione, l’Aem spa, l’Atm, la Camera di Commercio, l’Assolombarda, Mediaset, Pirelli, la Bracco, la Ras e poi l’Unicredito, la Fondazione del Corriere della sera, insomma il gotha del potere in versione meneghina, più sponsor internazionali come Microsoft e Hewlett Packard (vedi tabella).

Louis Quagliata, proveniente dal Massuchusetts Institute of Technology (Mit) – il think tank americano collegato alla Trilateral – dirige il Collegio di Milano fin dalla sua nascita.

Alcuni corsi hanno titoli singolari come “L’arte di distruggere: storia di una bomba” tenuto dal fisico Alfio Lazzaro. Ma interessa anche “La storia del femminismo” con lezioni tenute da Lea Melandri. Nell’epoca del terrorismo globale definire l’effetto di una bomba “arte” è frutto di uno spirito un po’ macabro oppure, per dirla con le parole dell’Aspen Institute, vuol dire “sviluppare la capacità di anticipare i cambiamenti”?

Certamente il modo migliore per anticipare i cambiamenti è quello di determinarli. Nei seminari 2006 organizzati da Giovanna Launo e Marta Dassù (ex Cespi, consigliere scientifico della rivista Limes, think tank che a sua volta contiene parecchi aspeniani) sono stati dibattuti la maggioranza dei grandi temi discussi in Parlamento o i cambiamenti in corso in Italia: da welfare e sistema pensionistico, alla questione energetica, alla discussione sulla grande coalizione che estrometta i soggetti politici che rappresentano gli strati socialmente più deboli (vedi tabella).

Fino alle nuove imprese multimediali, come quella ipotizzabile dall’accordo Telecom-Murdoch.

Il seminario congiunto tra il Centro alti studi per la Difesa (CASD), il Centro militare di studi strategici (CeMiSS), l’Aspen e il Project for the New American Century (PNAC) dal titolo “La sfida della Cina all’Europa e agli Stati Uniti” che si è tenuto a Palazzo Salviati a Roma, il 4 marzo 2005, dà la misura della penetrazione dell’Aspen all’interno degli ambiti istituzionali, nazionali e internazionali. Il PNAC è il think tank dei più fanatici estremisti della destra americana, del calibro di Paul Wolfowitz ora a capo della Banca Mondiale, di Donald Rumsfeld, ministro della Difesa Usa. La dottrina della guerra preventiva, che ha portato all’invasione dell’Iraq, all’Afghanistan e alla preparazione dei piani di attacco all’Iran, è nata all’interno del PNAC e questo organismo  che ricorda la Spectre dei film di 007, non è certamente in linea con i valori della nostra Costituzione in materia di Difesa.

Libri antichi e trasformazione politica

Come i libri antichi fanno status symbol, allo stesso modo appartenere o gestire un think tank, anche in Italia, è diventato irrinunciabile per tutti coloro che ambiscono a passare da una posizione di potere ad una di dominio, avvalendosi anche di una più facile gestione fiscale dei finanziamenti e, soprattutto, aggirando le regole della democrazia sostanziale, per trasformarla in democrazia formale.

Negli Stati Uniti i think tank sono stati determinanti per l’elezione di Reagan, e sono serviti per annullare la cultura democratica degli anni Sessanta; così la loro esportazione nel mondo e in Italia sta operando quella trasformazione culturale che sposta sempre più a destra i paradigmi politici ed economici, proponendo una commistione tra gli interessi corporativi delle imprese con quelli più generali delle nazioni.

 Think tank come l’Aspen funzionano da cinghia di trasmissione tra centri decisionali più potenti e più ristretti come il Bilderberg, il Council on Foreign Relations e la Trilateral con strutture a più forte connotazione locale come i circoli Rotary o i Lions e le innumerevoli fondazioni e centri studi che sono nati più recentemente (vedi tabella).

Questo meccanismo di trasmissione a “cascata” segna un profondo cambiamento nella politica italiana, con un progressivo annullamento del ruolo dei partiti, della loro capacità di elaborazione e di rappresentare la società; l’influenza dei think tank agisce come un virus all’interno degli organismi dove crea aggregazioni e trasforma i partiti in correnti lobbistiche, che impongono l’interesse privato come interesse generale.

Illuminante la reazione di Tremonti dopo un confronto organizzato dall’Aspen, nell’ottobre 2004, tra imprenditori, banchieri e politici in cui sono state stabilite le nuove regole per Bankitalia, prima della discussione in Parlamento: “I banchieri ormai ci considerano dei soldati che vengono a prendere ordini”.

Il problema che apre la diffusione di questo genere di organizzazioni non è risolvibile con leggi sulla trasparenza dei finanziamenti, perché gruppi strutturati in questo modo riescono a controllare l’economia, i mezzi di comunicazione, gli apparati istituzionali, fino a determinare quali politici far emergere, impedendo alla maggioranza della popolazione l’esercizio della democrazia.

Contro questa strategia bisogna saper contrapporre formazioni politiche, capaci di rappresentare concretamente gli interessi degli esclusi, che riportino la rappresentanza e la democrazia come fatto sostanziale. 

Comitato esecutivo Aspen Institute Italia

Luigi Abete, Giuliano Amato, Lucia Annunziata, Francesco Caltagirone, Elio Catania, Giuseppe Cattaneo, Vittorio Colao, Fedele Confalonieri, Francesco Cossiga, Gianni De Michelis, Umberto Eco, John Elkann, Pietro Ferrero, Jean Paul Fitoussi, Franco Frattini, Cesare Geronzi, Piero Gnudi, Mario Greco, Gian Maria Gros-Pietro, Enrico Letta, Gianni Letta, Emma Marcegaglia, William Mayer, Paolo Mieli, Mario Monti,Tommaso Padoa Schioppa, Corrado Passera, Riccardo Perissich, Mario Pirani, Roberto Poli, Ennio Presutti, Romano Prodi, Gianfelice Rocca, Cesare Romiti, Paolo Savona, Carlo Scognamiglio, Domenico Siniscalco, Lucio Stanca, Giulio Tremonti, Giuliano Urbani, Giacomo Vaciago

Calendario Aspen Italia 2006

DataTitoloLuogoTipo Evento
30/01/2006 Distretti made in Italy e laboratori: rinnovare un paradigma vincenteMilano Tavola Rotonda 
02/02/2006 Securing the European homelandRoma Workshop Internazionale
06/02/2006 L’Italia e l’attuazione della strategia di LisbonaMilano Tavola Rotonda 
09/02/2006 Strong and unbalanced: how the IMF can help manage the global economy Roma Tavola Rotonda Internazionale 
15/02/2006 Welfare e sistema pensionisticoRoma Tavola Rotonda 
24/02/2006 Aspen European Dialogue – Germania: la chiave per sbloccare l’Europa?Berlino Conferenza Internazionale 
02/03/2006 Le opere pubbliche per la competitività del Paese: progetti, finanziamenti, tariffeRoma Conferenza Nazionale 
20/03/2006 La marca nel mercato globale:valore economico e valori socialiMilano Tavola Rotonda 
21/03/2006 Un Patto Energetico per l’ItaliaRoma Incontro-dibattito 
15/05/2006 Dalle TLC alle comunicazioni: le nuove imprese multimedialiMilano Tavola Rotonda 
19/05/2006 Forza e debolezza della leadership economicaRoma Incontro-dibattito 
19/05/2006 Definire un nuovo patriottismo: cultura, economia e societàTivoli Conferenza Aspen Junior Fellows 
22/05/2006 Le Banche territoriali nel sistema bancario italianoMilano Tavola Rotonda 
25/05/2006 Stabilità economica e politica nei Balcani: opportunità e rischiMilano Tavola Rotonda Internazionale 
31/05/2006Noi italiani e l’interesse nazionaleRoma Tavola Rotonda 
05/06/2006 La Comunità degli “Italians” nel mondo: un felice caso di studio sul genio italicoMilano Evento AdA 
13/06/2006 Liberalizzazioni e Privatizzazioni: una sfida per l’ItaliaRoma Conferenza Nazionale 
20/06/2006 Combattere la povertà Roma Tavola Rotonda 
06/07/2006 The Transatlantic community: from regional alliance to global security hub?Roma Colazione 
07/07/2006 The Aspen Dialogue on World EconomyFirenze Conferenza Internazionale 
17/07/2006Le nuove frontiere delle biotecnologie: un’opportunità per lo sviluppo del PaeseMilano Conferenza Nazionale 

Tutti in collegio

Soci fondatori del Collegio di Milano: Comune di Milano, Regione Lombardia, Camera di commercio di Milano, Aem spa, Aspen Institute Italia, Assoimpredil, Ance, Assolombarda, AstraZeneca, Atm, Banca popolare di Milano, Bracco, Gruppo Falck, Fondazione Corriere della sera, Lutech, McM selezione, Mediaset, Merloni elettrodomestici, Pirelli, Ras, Sicurfin holdings spa, Unicredito italiano, Università Statale di Milano, Università Bocconi, Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Iulm, Università della Bicocca, Università Vita Salute San Raffaele.

Soci partecipanti: Provincia di Milano, Compagnia di San Paolo, Banca intesa, Cysco Systems, Fondazione Cariplo, Fondazione IBM Italia, Microsoft, Hewlett Packard, Banca popolare commercio e industria, Banche popolari unite.

Italianieuropei

E’ una Fondazione di cultura politica, nata nel 1998 su iniziativa di un gruppo di personalità della politica e dell’economia per contribuire alla selezione delle nuove classi dirigenti nel campo della politica, dell’impresa, dell’amministrazione pubblica e della cultura. Ha sede a Roma nel Palazzo Borghese in via dell’Arancio.

Attraverso un’attività di fund raising sull’esempio delle più importanti fondazioni europee e dei think tanks statunitensi, la Fondazione Italianieuropei si è posta l’obiettivo di giungere ad un patrimonio costitutivo di 2,5 milioni di euro.

La Fondazione diffonde le proprie attività attraverso il bimestrale Italianieuropei e via internet; il quotidiano il Riformista è una delle sue casse di risonanza.

Presidente: Massimo D’Alema.
Presidente del Comitato Scientifico: Giuliano Amato.
Vicepresidente: Alfredo Reichlin. Direttore scientifico: Pier Carlo Padoan.
Direttore per le relazioni esterne e istituzionali: Gianni Cuperlo.
Direttore amministrazione e finanza: Andrea Péruzy
Consiglio di Amministrazione: Massimo D’Alema, Giuliano Amato, Silvano Andriani, Ivano Barberini, Antonio Landolfi, Luigi Manconi, Andrea Manzella, Alfio Marchini, Alfredo Reichlin, Giorgio Ruffolo, Ersilia Salvato, Giuseppe Vacca, Vincenzo Visco, Rodolfo Zich
Comitato Scientifico: Laura Balbo, Augusto Barbera, Mirella Barraco, Remo Bodei, Massimo Cacciari, Luciano Cafagna, Luciano Canfora, Sabino Cassese, Marco Causi, Franca Chiaromonte, Biagio De Giovanni, Gabriele De Rosa, Luciano Gallino, Emanuele Galossi, Miriam Mafai, Mauro Magatti, Enrico Menduni, Pietro Marcenaro, Marcello Messori, Antonio Missiroli, Giorgio Napolitano, Gian Giacomo Nardozzi, Massimo Paci, Fiorella Padoa Schioppa, Pier Carlo Padoan, Leonardo Paggi, Alessandro Pizzorno, Silvio Pons, Giuliano Procacci, Andrea Ranieri, Nicola Rossi, Mariuccia Salvati, Giulio Sapelli, Chiara Saraceno, Gennaro Sasso, Salvatore Settis, Domenico Siniscalco, Giuseppe Tamburrano, Salvatore Veca, Gianfranco Viesti, Maurizio Viroli, Vincenzo Visco.

Il patrimonio

Soci benemeriti: hanno versato una quota di 25 mila euro e sono, tra gli altri, Guidalberto Guidi, Gianni Agnelli (sino alla sua scomparsa), Francesco Micheli, Vittorio Merloni, Claudio Cavazza, Carlo De Benedetti, Gianfranco Dioguardi e Paolo Marzotto insieme ad aziende quali Pirelli, Gruppo Marchini, Philip Morris, Glaxo Wellcome, Pharmacia & UpJohn, Lega delle Cooperative, ABB ed Ericcson.

Il Circolo 

Non si sa nulla sui soci fondatori e i finanziatori; è noto solo che l’ideatore è Marcello Dell’Utri. Un circolo dove l’omertà regna sovrana.

Il Circolo viene fondato nel novembre del 1999, la sua sede è in via Marina a Milano.

Dell’Utri ne ha fatto una presentazione nella capitale il 12 dicembre 2001 all’Hotel Excelsior di via Veneto lo stesso frequentato in passato dal capo della P2 Licio Gelli. Quel giorno erano presenti: Giancarlo Cimoli, il senatore di An Gustavo Selva, Umberto Galia, Gigi Bisignani, Maria Giovanna Elmi e Anna La Rosa, della Rai

Il Circolo si presenta come un centro di cultura apartitico, ma non apolitico, perché si definisce l’anima culturale del centro-destra.

Lo scopo del Circolo è quello tipico di un think tank: creare un’identità di valori comuni. 

I mezzi principali con cui si prefigge di raggiungere questo scopo sono l’organizzazione di convegnitavole rotonde e dibattiti, oltre a una serie di corsi di formazione con la partecipazione di esponenti politici, manager d’azienda e personaggi del mondo della cultura. Non si trovano iniziative fatte da loro.

Centro Pio Manzù

Il Pio Manzù è un think tank tra i più importanti che si occupa delle strutture geo-politiche ed ambientali; è organo delle Nazioni Unite ed ha sede a Verucchio, Forlì. Il Centro ha attività di promozione e coordinamento di attività di studio e formazione sulle sinergie che emergono tra le decisioni macro-economiche e l’evolversi delle compatibilità socio-politiche internazionali.

Il Centro e’ stato fondato nel 1969 da un gruppo di studiosi che operavano in campo socio-urbanistico. E’ collegato con nuclei di ricerca e progettazione sociale di Milano, Londra, Francoforte e Darmstadt. 

Il Manzù si caratterizza per lo studio delle interazioni tra lo sviluppo tecnologico-industriale e la ricaduta di questo nell’ambiente umano e culturale, con una ruolo di supporto allo sviluppo industriale sia nazionale che internazionale. Il Manzù propone alle imprese ricerche di mercato con una specializzazione sugli aspetti comportamentali e sociali. Elabora progetti di formazione per la gestione e lo sviluppo di strumenti di cooperazione internazionale, transfer e commercio estero. Prepara rapporti di previsione sull’evoluzione di scenari globali o settoriali. Approfondisce tematiche socio-urbanistiche e progettazione dell’ambiente. Su questi temi impegna il ramificato reticolo di collegamenti scientifici che gli permette di accedere alle più prestigiose e specializzate sedi scientifiche europee e nord americane. Ogni anno organizza a Rimini delle giornate di studio dai titoli molto evocativi, come “La memoria dei Principi, da Camelot a Metropolis: itinerario nelle mutazioni geo-politiche dei poteri nazionali” del 1992. L’edizione di quest’anno si svolgerà dal 27 al 29 ottobre e ha come titolo “La vita in bilico. Suspense del mondo: uomo e natura innanzi la virtualità, sviluppo equilibrato, comune causa della responsabilità”. Sotto l’Alto patronato della presidenza della Repubblica italiana, con l’apporto scientifico di Nazioni unite e Unione europea. Sterminato l’elenco dei promotori e dei partner: Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, Fondazione San Marino, regione Emilia Romagna, Cbr, Segreteria di Stato Repubblica di San Marino, Comune e Provincia di Rimini, Eni, Enel, Lottomatica, Banca Intesa, Riminifiera, Boehringer Ingelheim, Tosinvest, Camera di Commercio Rimini, Confindustria, Opus Proclama, Coopsette, Condor, Valpharma International, Matunencoop, Rai, il Riformista, La Stampa, il Secolo XIX, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno, Libero.

Giunta esecutiva
Presidente: Lorenzo Cagnoni. Vicepresidente: Roberto Valducci. Segretario generale: Gerardo Filippo Dasi.

Comitato scientifico
Presidente: Mikhail Gorbaciov.
Vicepresidente: Giandomenico Picco. Giuliano Amato, Claude Cheysson, Furio Colombo, Giuseppe De Rita, Alain De Vulpian, Gary Hart, Robert Hormats, Joseph LaPalombara, Guido Lucarelli, Edward N. Luttwak, Igor Man, Edgar Morin, John Naisbitt, Herbert Ohl, Raimon Panikkar, Carlo Rubbia, Vittorio Sgarbi, Giampaolo Sodano, Enzo Tiezzi, Alvin Toffler, Heidi Toffler, Victor Uckmar, Ahmed Zaki Yamani, Sergio Zavoli.

Magna Carta

È un potentissimo think tank molto ramificato, che riesce ad intervenire in molti settori, da quelli istituzionali a quelli legato al mondo universitario e del giornalismo. Ha una forte presenza di personaggi della destra cattolica ed ebraica.

Presidente d’Onore: Sen. Prof. Marcello Pera.
Presidente: Prof. Gaetano Quagliariello.
Direttore Generale: Dott. Sergio Corbello.
Segretario Generale: Dott.sa Annalisa Battagliese. 
Consiglio d’Amministrazione: Dott. Francesco Bellavista Caltagirone  Dott. Enrico Luca Biagiotti, Ing. Giuseppe Calderisi, Dott. Luigi Capuano, Dott. Fabio Cerchiai, Dott. Bruno Colombo, Dott. Sergio Corbello, Prof. Raimondo Cubeddu, Dott. Edoardo Garrone, Dott. Peter Glidewell, Dott.sa Roberta Lacava, Ing. Gianfranco Librandi, Dott. Gioacchino Paolo Ligresti, Dott. Nicola Loccisano, Dott. Giancarlo Loquenzi, Dott. Gianmarco Moratti, Prof. Giuseppe Morbidelli, Dott.sa Gina Nieri, Ing. Roberto Saccone, Ing. Francesco Valli.
Revisore Contabile: Dott. Ignazio Carbone
Fondatori: Erg s.p.a., Fondiaria Sai s.p.a., Nuova Editoriale soc. coop. s.r.l., Siteba s.p.a., British American Tobacco Italia s.p.a., Mediaset s.p.a., Comipac s.p.a., Acqua Pia Antica Marcia s.p.a., Securfin Holdings s.p.a., Viaggi del Ventaglio s.p.a., Meliorbanca s.p.a., T.C.I. s.p.a.
Aderenti: Caronte Tourist s.p.a., Finmeccanica, Officine Mecc. Giovanni Cerutti s.p.a., Olimpia Splendid s.p.a., Rso s.p.a., Valtur s.p.a., Sky Link and Logistic Service Italy s.p.a.

Board Riforme e Garanzie

Paolo Armaroli Docente di Diritto parlamentare e pubblico comparato  Università di Genova

Beniamino Caravita di Toritto  Docente di Istituzioni di diritto pubblico Università La Sapienza di Roma

Antonio Catricalà  Consigliere di Stato  Presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato

Ginevra Cerrina Feroni  Docente di Diritto pubblico costituzionale italiano e comparato Università di Firenze

Achille Chiappetti Docente di Diritto amministrativo Università La Sapienza di Roma 

Claudio Chiola Docente di Istituzioni di diritto pubblico Università La Sapienza di Roma 

Giovanni de Cesare Consigliere di Stato Capo Ufficio Legislativo del Ministro per le Politiche Agricole

Giuseppe de Vergottini Docente di Diritto costituzionale Università di Bologna

Antonio Fiorella Docente di Diritto penale Terza Università di Roma

Tommaso Edoardo Frosini Docente di Diritto pubblico comparato Università di Sassari

Maurizio Griffo Docente di Storia delle dottrine politiche Università Federico II di Napoli

Carlo Guarnieri Docente di Sistema politico italiano Università di Bologna

Vincenzo Lippolis Docente di Diritto pubblico comparato Università Federico II di Napoli

Giorgio Lombardi Docente di Diritto pubblico comparato Università di Torino

Marco Mazzamuto Docente di Diritto amministrativo Università di Palermo

Roberto Nania Docente di Diritto costituzionale Università di Bologna

Massimo Occhiena Docente di Diritto amministrativo Università Bocconi di Milano

Giovanni Pitruzzella Docente di Diritto costituzionale Università di Palermo

Fabrizio Ramacci Docente di Diritto penale Università La Sapienza di Roma

Giuseppe Severini Consigliere di Stato

Adriano Soi Consigliere per la Programmazione strategica del Ministro dell’Interno

Giorgio Spangher Docente di Procedura penale Università La Sapienza di Roma

Mario Trapani Avvocato. Docente di Diritto penale Terza Università di Roma

Massimo Zaccheo Avvocato. Docente di Istituzioni di diritto privato Università La Sapienza di Roma

Nicolò Zanon Docente di Diritto costituzionale Università di Milano

Board Relazioni internazionali e Democrazia:

Elena Aga Rossi Docente di Storia contemporanea Università dell’Aquila

Magdi Allam Editorialista de Il Corriere della Sera

Pierluigi Barrotta Docente di Metodologia delle scienze sociali e di Istituzioni di epistemologia Università di Pisa, Direttore Istituto Italiano di Cultura di Londra

Pialuisa Bianco Giornalista Direttore Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles

Margherita Boniver Sottosegretario di Stato Ministero Affari Esteri

Adriana Cerretelli Giornalista corrispondente da Bruxelles per “Il Sole 24 Ore”

Piero Craveri Docente di Storia contemporanea Preside della Facoltà di Lettere Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli

Renato Cristin Docente di Ermeneutica filosofica – Università di Trieste Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Berlino

Fabio Grassi Orsini Docente di Storia contemporanea Preside della Facoltà di Scienze Politiche Università di Siena

Giorgio Israel Docente di Matematica Università La Sapienza di Roma

Gennaro Malgieri Consigliere di amministrazione Rai

Stefano Mannoni Docente di Storia delle costituzioni moderne Università di Firenze 

Vittorio Mathieu Professore Emerito di Filosofia morale Università di Torino Socio nazionale Accademia dei Lincei 

Maurizio Molinari  Giornalista corrispondente da New York per “La Stampa”

Fiamma Nirenstein Giornalista corrispondente da Gerusalemme per “La Stampa”

Giovanni Orsina Docente di Storia contemporanea Università La Sapienza di Roma Direttore scientifico Fondazione Luigi Einaudi

Emanuele Ottolenghi Leone Ginzburg Research Fellow in Studi Israeliani Oxford Centre for Hebrew and Jewish Studies

Francesco Perfetti Docente di Storia contemporanea Università Luiss Guido Carli di Roma

Marco Taradash Giornalista

Victor Zaslavsky Docente di Sociologia politica Università Luiss Guido Carli di Roma

Board Ricerca e Innovazione:

Ezio Andreta Direttore presso la Direzione Generale Ricerca Commissione Europea, Bruxelles

Roberto Balzani Docente di Storia contemporanea Università di Bologna

Giampio Bracchi Docente di Sistemi informativi  Politecnico di Milano Presidente della Fondazione Politecnico di Milano

Roberto Cingolani Docente di Fisica generale e Direttore NNL National Nanotechnology Laboratory Università di Lecce

Girolamo Cotroneo Docente di Storia della filosofia Università di Messina 

Adriano De Maio Sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia Docente di Economia e gestione dell’innovazione aziendale Università Luiss Guido Carli di Roma

Roberto De Mattei Docente Storia moderna Università Cassino Subcommissario del Cnr

Andrea di Porto Docente di Istituzioni di diritto romano Docente di Economia e gestione dell’innovazione aziendale Università La Sapienza di Roma 

Giacomo Elias Presidente INVALSI Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione

Marcello Foschini Rettore Università Luiss Guido Carli di Roma

Simone Fubini Presidente Solving International Projecta

Lorenza Lei Dirigente Rai

Francesco P. Luiso Docente di Diritto processuale civile Università di Pisa Presidente della Fondazione Lucchese per l’Alta Formazione e la Ricerca 

Mauro Moretti Docente di Storia contemporanea Università per Stranieri di Siena

Antonio Paolucci Sovrintendente per il Polo Museale Fiorentino

Guido Pescosolido Docente di Storia moderna Preside della Facoltà di Lettere e filosofia Università La Sapienza di Roma 

Antonio Pilati Componente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato 

Claudio Roveda Docente di Ingegneria economico-gestionale Politecnico di Milano Direttore scientifico Fondazione Rosselli 

Fabio Roversi Monaco Docente di Diritto amministrativo Università di Bologna Presidente della Cassa di Risparmio di Bologna 

Renato Ugo Docente di Chimica inorganica Università degli Studi di Milano Presidente AIRI Associazione Italiana Ricerca Industriale

Paolo Vigevano Capo Segreteria Tecnica del Ministro per l’innovazione e le tecnologie

Board Welfare e Mercato:

Alessandro Botto  Consigliere di Stato

Renato Brunetta Docente di Economia del lavoro Università Tor Vergata di Roma  Europarlamentare 

Giuliano Cazzola Docente Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione di Roma Presidente del Collegio Sindacale Inps 

Benedetto Della Vedova Economista 

Alfonso Desiata Esperto del comparto assicurativo Vice Presidente Alleanza Assicurazioni, già Presidente ANIA 

Elsa Fornero Docente di Economia politica Università di Torino Direttore CERP

Giampaolo Galli Economista Direttore Generale ANIA

Oscar Giannino Vice Direttore di Finanza & Mercati

Claudio Gianotti Direttore Generale Worldenergy SA

Fabrizio Guerrera Docente di Diritto commerciale Università di Messina

Giorgio La Malfa ex Ministro per le politiche comunitarie

Mauro Marè Docente di Scienza delle Finanze Università della Tuscia Presidente Mefop 

Luciano Monti Docente di Politica regionale europea Università LUISS Guido Carli di Roma Direttore del Centro Internazionale di Ricerca per la Cooperazione Industriale

Fernando Napolitano Consigliere Enel

Angelo Pandolfo Docente di Diritto del lavoro e della previdenza sociale Università La Sapienza di Roma ex Commissario COVIP 

Stefano Parisi Amministratore delegato di Fastweb

Raffaele Perna Capo di Gabinetto del Ministro della Funzione Pubblica

Roberto Pessi Docente di Diritto del lavoro Università Luiss Guido Carli di Roma

Beniamino Quintieri Docente di Economia politica Università Tor Vergata di Roma Presidente ICE 

Salvatore Rebecchini Presidente Cassa Depositi e Prestiti SpA 

Pasquale Sandulli Docente di Diritto del lavoro Università La Sapienza di Roma 

Paolo Tosi Docente di Diritto del lavoro Università di Torino

Fondazione Fini

Una fondazione in fase costituente che seguirebbe come modello, per loro stessa ammissione, think tank come la Fondazione Italianieuropei di Massimo D’Alema, l’Aei, l’Heritage Foundation dei repubblicani americani, del Centre for policy studies della Tatcher e della Faes di José Maria Aznar. Secondo Adolfo Urso a cui stato dato l’incarico di portare avanti il progetto, a partire dall’esperienza dell’Osservatorio parlamentare di cui è il punti di riferimento, questa fondazione “deve far emergere una nuova classe dirigente più appropriata alle nuove sfide culturali”.

I FORUM E LE COMMISSIONI DI LAVORO

Forum delle Idee – 22 Settembre 2006
Forum della Solidarietà – 26 Settembre 2006
Forum dell’Impresa e del Lavoro – 29 Settembre 2006
Commissione per la “Forma di Partito”

Presiede: On. Silvano Moffa
Componenti: Sen. Giovanni Collino, On. Maurizio Gasparri, On. Alberto Giorgietti, On. Donato Lamorte, On. Ignazio La Russa, On. Marco Martinelli, Sen. Altero Matteoli, On. Antonio Mazzocchi, On. Enzo Nespoli, On. Riccardo Pedrizzi, On. Mirko Tremaglia
Commissione per la “Codice di Comportamento Interno”
Presiede: On. Alfredo Mantovano
Componenti: On. Giorgia Meloni, On. Roberto Menia, Sen. Franco Pontone, On. Mirko Tremaglia
Fondazione Formiche di Follini
In fase di allestimento

Comunione e Liberazione e Compagnia delle Opere

Comunione e Liberazione nasce nel 1954 per opera di don Luigi Giussani, che prima aveva fatto nascere Gioventù Studentesca inserita nell’Azione Cattolica da cui si scinde nel 1968 per dar vita all’attuale Comunione e Liberazione (CL). Da allora la presenza di Cl è cresciuta passando dal mondo delle scuole e dell’università a tutti i campi, da quello religioso a quello imprenditoriale attraverso la Compagnia delle Opere (CdO) la sua lobby, nata nel 1986. La CdO spiritosamente si definisce associazione senza fini di lucro; ma scorrendo l’elenco delle 21mila imprese associate alla Compagnia che si occupano di tutto, dalla ristorazione, agli studi legali, passando per l’informatica, l’edilizia, sino a giungere alle agenzie di viaggi, al settore assicurativo e alle Polizie private, sembra impossibile che tutto il giro sia no profit.

Tra i suoi attivisti c’è Raffaello Fellah, presidente dell’Organizzazione mondiale degli ebrei di Libia, amico e consigliere di Giulio Andreotti e amministratore della Cascina, impresa che si occupa di mense scolastiche e ospedaliere, inquisita nel 1989 per irregolarità nelle gare d’appalto e cibo avariato. La CdO ha 32 sedi in Italia ed è presente in 38 Paesi del mondo con sedi o uffici di contatto profit e no profit.

Comunione e Liberazione è il think tank di uno strano mondo cattolico dove più che praticare la fede, si distribuiscono benefit. Di formazione anticomunista, al momento delle elezioni sceglie i suoi candidati all’interno delle forze di centro, che vanno dai Ds a Forza Italia, passando anche per An. Pecunia non olet e le cooperative della CdO si alleano con Lega Coop e Confcooperative per aprire gli sportelli di Obiettivo Lavoro.

In questi anni, la Compagnia delle Opere è stata il motore e Cl il luogo di elaborazione culturale di alcune battaglie civili condotte sotto lo slogan “Più società, meno Stato” con cui si intende che la CdO deve sussidiare lo Stato nel maggior numero di attività possibili, ma soprattutto nei settori scolastici, della sanità e dell’assistenza.

Cl rappresenta una sfaccettatura delle concezioni liberiste, che offrono un modello di società dove la precarietà del lavoro e sistemi assistenziali al ribasso sono la condizione non discutibile dei poveri del mondo.

CFP Centro Formazione Politica -Milano

I Docenti

Alberto ABRUZZESE, sociologia della comunicazione, Università La Sapienza, Roma

Luciano BALBO, no profit e venture capital, economia nell’era della globalizzazione, Fondazione Oltre, Milano

Luca BELLOCCHIO, relazioni internazionali e geopolitica, Università degli Studi di Milano

Giuseppe BERTA,storia contemporanea; Università Commerciale L. Bocconi, Milano

Antonella BESUSSI, filosofia politica e etica Pubblica, Università degli Studi di Milano

Aldo BONOMI, sociologia del territorio, Consorzio Aaster, Milano

Carlo BORGOMEO, sviluppo del mezzogiorno, a.d. Bagnoli Futura s.p.a.

Patrizia BORSELLINO, filosofia del diritto e bioetica, Università degli tudi dell’Insubria 

Massimo CACCIARI, estetica e forme del fare e età della globalizzazione, Università Vita-Salute San Raffaele di Milano

Cristiano CODAGNONE, sistemi sociali comparati e e-government, Università degli Studi di Milano

Alessandro COLOMBO, relazioni internazionali e studi strategici, Università degli Studi di Milano

Guido DE MATTEIS, geografia economica, Politecnico di Torino

Giuseppe DE RITA, sociologia, CENSIS, Roma

Emilio D’ORAZIO, etica degli affari, Politeia, Milano

Luciano FASANO, scienza politica e sistemi dei partiti, Università degli Studi di Milano

Linda LANZILLOTTA, programmazione e controllo, Università Roma 3 e SPISA di Bologna;Dipartimento Innovazione e Sviluppo, Margherita; Glocus

Marco LEONARDI , economia politica, Università degli Studi di Milano

Gad LERNER, pluralismo dell’informazione, La 7

Bruno MANGHI, sociologia economica

Alberto MARTINELLI, scienza politica e politica globale, Università degli Studi di Milano

Stefano MENICHINI, opinionista politico e direttore di “Europa”

Roberto MORDACCI, filosofia morale e bioetica, Università Vita-Salute, San Raffaele, Milano

Maurizio MORI, filosofia del diritto e bioetica, Università degli Studi di Torino e Politeia, Milano

Paolo NATALE, metodologia della ricerca sociale, Università dgli Studi di Milano

Salvatore NATOLI , filosofia teoretica, Università degli Studi di Milano Bicocca

Vittorio Emanuele PARSI, relazioni internazionali e geopolitica, Università Cattolica del Sacro Cuore e ASERI, Milano

Nicola PASINI, scienza politica e etica della pubblica amministrazione, Università degli Studi di Milano

Mario RICCIARDI, filosofia politica e filosofia del diritto, Università degli Studi di Milano

Mario RODRIGUEZ, comunicazione pubblica, Università degli Studi di Padova

Enzo RULLANI, strategie d’impresa e economia e gestione della conoscenza, Cà Foscari, Università degli Studi di Venezia

Pietro RUTELLI, psicologia dell’organizzazione, Università degli Studi di Cagliari

Roberta SALA, filosofia politica e bioetica, Università Vita-Salute, San Raffaele, Milano

Michele SALVATI, economia politica, Università degli Studi di Milano

Sergio SCALPELLI, direttore relazioni istituzionali Fastweb, Milano

Filippo SENSI, ufficio stampa DL Margherita, Roma

Maria Chiara TALLACCHINI, filosofia del diritto e bioetica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Sede di Piacenza

Marco TOSI, e-government e innovazione tecnologica, a.d. Iconmedialab di Milano.

Fondazione Ideazione
Piazza Sant’Andrea della Valle, 6 – 00186 Roma
Tel. 06 6832110 – 06 6872777 Fax 06 68135134
www.ideazione.com
Presidente: Domenico Mennitti
Presidente del Comitato Scientifico: Vittorio Mathieu
Direttore generale: Antonio Palma
Segretario generale: Alessandro Campi
Soci fondatori: Domenico Mennitti, Alfonso Gallo, Gian Paolo Zeni, Antonio Palma, Vincenzo Manganaro, Diamante Menale, Domenico Di Paola, Rocco Spada
Consiglio di Ammnistrazione: Domenico Mennitti, Alfonso Gallo, Gian Paolo Zeni, Antonio Palma, Vincenzo Manganaro, Carlo Mazzoni, Diamante Menale, Giuliano Pompa, Sergio Scalpelli, Rocco Spada
Collegio dei revisori dei conti: Gerardo Pennasilico, Luciano Lanna, Francesco Tricarico, Roberto Furguglietta, Maria Zito
Comitato scientifico: Vittorio Mathieu, Giorgio Albertazzi, Carlo Altomonte, Dario Antiseri, Maurizio Baravelli, Alain Besançon, Sergio Belardinelli, Maurizio Belpietro, Sergio Bertelli, Alessandro Bettini, Nicola Emilio Buccico, Luciano Caglioti, Alessandro Campi, Cinzia Caporale, Franco Cardini, Carlo Umberto Casciani, Beniamino Caravita di Toritto, Jean-Claude Casanova, Monica Centanni, Achille Chiappetti, Mario Cicala, Daniela Coli, Giuseppe Conte, Catello Cosenza, Stefano da Empoli, Paolo Del Debbio, Domenico Di Paola, Emmanuele Emanuele, Giuliano Ferrara, Francesco Forte, Marino Freschi, Francis Fukuyama, Paolo Guzzanti, Virgilio Ilari, Ludovico Incisa di Camerana, Lorenzo Infantino, Luciano Lanna, Ubaldo Livolsi, Massimo Lo Cicero, Hermann Lübbe, Piero Melograni, Pierluigi Mennitti, Aurelio Misiti, Natale Molari, Michael Novak, Giovanni Orsina, Antonio Pedone, Giuseppe Pennisi, Francesco Perfetti, Angelo Maria Petroni, Guido Pugliesi, Antonio Pilati, Folco Quilici, Eugenia Roccella, Carlo Rossella, Giuseppe Sacco, Carlo Maria Santoro, Antonio Tamburrino, Rosalba Tardito Amerio, Massimo Teodori, Elda Turco Bulgherini, Giorgio Viganò, Marcello Vittorini, Stefano Zecchi

Astrid
Con questo nome da principessa è stato riassunta la sterminata denominazione di Associazione per gli Studi e le Ricerche sulla Riforma delle Istituzioni Democratiche e sull’innovazione nelle pubbliche amministrazioni.
Astrid è il think tank fondato nel 2001 da Franco Bassanini e Giuliano Amato, che edita ponderosi studi sull’ordinamento dello Stato e progetti di riforma, pubblicati in forma elettronica nel sito internet dell’Associazione e in tre collane di libri editi dagli editori Il Mulino e Passigli. L’intento di fornire materiali a sostegno della legislazione è evidente, ma non sono pubblici i nomi degli associati. Ha sede a Roma in corso Vittorio Emanuele II, 142.
www.astridonline.it

FONDAZIONE LIBERAL
Via della Panetteria 10, Roma
Presidente: Ferdinando Adornato
Comitato scientifico: Dario Antiseri, Mario Baldassarri, Luciano Barra Caracciolo, Luigi Marco Bassani, Giuseppe Bedeschi, Sergio Belardinelli, Paolo Blasi, Edoardo Boncinelli, Luciano Caglioti, Mauro Canali, Franco Cardini, Giuliano Cazzola, Dino Cofrancesco, Renato Cristin, Raimondo Cubeddu, Massimo De Angelis, Ermanno De Francisco, Pier Paolo Donati, Luca Doninelli, Domenico Fisichella, Renzo Foa, Franco Frattini, Stefania Fuscagni, Jacques Garello, Emilio Gerelli, Oscar Giannino, André Glucksmann, Paolo Guzzanti, Hans Hermann Hoppe, Mauro Maldonato, Antonio Martino, Antonio Marzano, Piero Melograni, Alberto Mingardi, Giovanni Minoli, Pier Giuseppe Monateri, Roberto Mussapi, Fiamma Nirenstein, Ernst Nolte, Michele Nones, Michael Novak, Lorenzo Ornaghi, Piero Ostellino, Angelo Panebianco, Marcello Pera, Francesco Perfetti, Angelo Maria Petroni, Guglielmo Piombini, Luigi Radicati di Brozzolo, Renato A. Ricci, Sergio Ricossa, Claudio Risé, Sergio Romano, Giorgio Rumi, Luisa Santolini,  Giovanni Sabbatucci, Rodolfo Sacco, Carlo Secchi, Giuseppe Severini, Vittorio Strada, Massimo Teodori, Luisa Todini, Giulio Tremonti, Giuliano Urbani, Francesco Valsecchi, Alessandro Vitale, Marcello Veneziani e Grazia Volo
Il Coordinamento nazionale dei Club di liberal è composto da Franco Asquini, Marco Baglioni, Dario Brotto, Renzo Brugioni, Amalia De Angelis, Francesco Floris, Michele Iorio, Giancarlo Laurini, Salvatore Miccichè, Leri Pegolo, Giorgio Simeone, Adriano Teso, Sergio Trauner.

La Fondazione liberal è nata a Roma nel 1995 intorno al mensile liberal per iniziativa di Ferdinando Adornato che propose ad alcuni protagonisti del mondo culturale, economico ed istituzionale, di fondare un think-tank, un laboratorio culturale, con il proposito di favorire lo sviluppo dei valori etici e politici del pensiero liberale laico e cattolico e di far sì che essi, dall’uomo e dalla società, si trasmettano nella famiglia, nelle comunità locali, nel sistema produttivo, nelle istituzioni pubbliche e nelle organizzazioni internazionali. La Fondazione promuove incontri, dibattiti e conferenze. Tre sono gli appuntamenti annuali fissi: in primavera le giornate di Milano liberal dedicate alla riflessione sui grandi problemi dell’educazione, della formazione e della scuola in Italia e nel mondo;  in settembre le giornate del pensiero filosofico a Trieste, con il premio liberal Trieste; in novembre a Venezia l’incontro inter- nazionale tra le fondazioni di orientamento liberale, sede di uno scambio di idee euro-americano.

E come no? Pensa a Ferdinando Adornato. Prima insegnava il marxismo leninismo, poi la democrazia progressista, poi la liberal-democrazia di sinistra, poi è diventato liberal nell’accezione americana, poi è diventato liberal nell’accezione europea e adesso è diventato liberale e basta. Mi lascia sconcertato che voglia insegnarle il liberalismo a me».

Ma l’evento è di quelli memorabili: è tornato dopo mesi di letargo, chiedendo scusa alle signore, Ferdinando Adornato. Ne dà il lieto annuncio il Giornale con una lunga intervista, dopo aver preavvertito la forza pubblica perchè transennasse le edicole. Se ieri mattina, acquistando il giornale, avete notato assembramenti presso il vostro chiosco di fiducia, niente paura: s’era già sparsa la voce dell’intervista di Nando e della notiziona ivi contenuta: «La Fondazione Liberal compie 10 anni». Roba forte. Resta da spiegare che cosa sia la Fondazione Liberal a chi (tutti, salvo Adornato) non lo sa: la Fondazione Liberal è uno dei tanti pseudonimi di questo Zelig della politica, che prima si faceva chiamare soltanto Liberal e prim’ancora Alleanza Democratica. Qualcuno gli aveva proposto un più sobrio «Nando», ma non c’è stato nulla da fare. 

Essendo la Fondazione e Adornato la stessa cosa, lui deve fare tutto da solo. Gli farebbe comodo, ogni tanto, avere qualcuno che gli fa le pulizie, va a prendere i sigari, dà una spuntatina alla barba. Invece niente, deve farsi tutto lui. Scrive, si legge, si recensisce, si cita, si elogia, si fa persino gli auguri di compleanno. Come Mister Bean che s’infila il cartoncino di happy birthday sotto la porta di casa e poi, quando entra, si commuove per il gentile pensiero.

L’intervista, curata impietosamente da Luca Telese, comincia con questa frase lapidaria: «Loro (quelli di sinistra, ndr) sono ancora fermi e non ci hanno spiegato perchè hanno scambiato il male del secolo con il bene assoluto». Resta da capire perché l’abbia scambiato lui, visto che era comunista, dirigeva il giornale della Fgci e nel ’79 scriveva: «Non possiamo catalogare lo stalinismo sotto il termine generico di “dispotismo”… Il successo di un’azione storica che, partendo dalle condizioni della Russia zarista ha portato l’Urss al livello di secondo paese industrializzato, non è sottovalutabile né interpretabile come “propaganda”. La rivoluzione russa fu la prima nella storia del mondo a cercare di instaurare la giustizia sociale mediante controlli economici organizzati dall’azione politica… Sarebbe sciocco e improduttivo considerare l’azione di Lenin come frutto di una semplice ispirazione dittatoriale». 

E il dissenso oltre cortina? Affari loro: «Non si tratta di lavorare dall’esterno, dall’Occidente per creare un’opposizione verso i paesi dell’Est… Si tratta di problemi che vanno risolti all’interno di quei paesi» (intervista ad Agnes Heller, Ed. Riuniti). Oggi dice che «Fassino, D’Alema e Veltroni non han fatto un’autentica revisione delle loro posizioni». Strano: i tre nel ’90 aderirono alla svolta Occhetto, mentre Nando Zelig stava con la mozione Bassolino-Asor Rosa e non ne voleva sapere di cambiar nome al Pci. Eppure si fa i complimenti da solo: «Io ho capito tutto 10 anni fa». Non sappiamo quale calendario usi, ma 10 anni fa doveva essere il marzo ’95. Bene, il 3 marzo ’95 tale Adornato, deputato Ds, dichiarava al Corriere: «Bossi è un guitto». Oggi sta al governo col guitto e implora la sinistra di «superare la demonizzazione di Berlusconi». Lui potrebbe darle una mano. Perché undici anni fa, almeno secondo il nostro calendario, il futuro inventore del terzismo tuonava: «Segni e La Malfa, con la loro neutralità fra destra e sinistra, consegnano l’Italia a Bossi e Berlusconi» (5-2-94); «Nessun partito della provvidenza potrà fare miracoli. Nemmeno Gesù Cristo riuscirebbe a farli. E Berlusconi, più che Gesù Cristo, mi sembra Lazzaro: un miracolato del vecchio sistema dei partiti» (Ansa, 28-2-94). Poi Lazzaro vinse le elezioni e Nando giurò: «Ci siamo presentati nei progressisti e restiamo nei progressisti: abbiamo perso, quindi staremo all’opposizione» (19-4-94). Opposizione dura perché, «l’Italia, se ha perso un imprenditore per guadagnare un politico politicante, non ha fatto un buon affare» (8-6-94). 

Il Berlusca I durò poco e Nando s’imbarcò in Liberal con i soldi di Romiti, ovviamente buttati («circonvenzione di capace», la definì Gianni Agnelli). La rivista aveva più vicedirettori (nove) che lettori: la mamma del Riformista, con rispetto parlando. Ma Nando sorvola e racconta quell’avventura elettrizzante come un’epopea. «Fa in qualche modo impressione rileggere articoli del ’96»: ecco, impressione è la parola giusta. 

Tutto cominciò «il giorno in cui Galli della Loggia mi disse: “Scusa, Nando (lui si ostina a chiamarlo così, ndr), tu sei così lucido”…». Fu una folgorazione: “lucido” non gliel’aveva mai detto nessuno. Fu allora che cominciò a farsi lo shampoo col Sidol, e nacque Liberal. Poi passò dal lucido all’unto: «Berlusconi è una personalità decisiva nella storia d’Italia». Così, «da allora, non abbiamo cambiato le nostre idee, ma la nostra collocazione geopolitica sì». Ecco: parla al plurale perché si crede un continente. Quando si sposta lui, cambia la geopolitica. I sismografi vanno in tilt, si sconvolgono le maree, si moltiplicano le ondate migratorie (in senso opposto al suo). Non a caso l’intervista s’intitola modestamente «Abbiamo anticipato la svolta di Bush». Ecco perché Bush sta cambiando idea. Deve aver saputo che l’altra era di Adornato.

Oscar Fulvio Giannino (Torino, 1963) è un giornalista italiano.
Laureato in Giurisprudenza, Giannino inizialmente si dedica all’attività politica, ricoprendo vari incarichi all’interno del Partito Repubblicano Italiano: segretario della federazione giovanile (1984-1987), membro della direzione nazionale e portavoce del partito (1987-1994). La carriera giornalistica inizia sul quotidiano del Pri, La Voce Rupubblicana, dove nel 1988 è caporedattore. Nel 1995 lavora a Liberal mensile, tre anni più tardi è vicedirettore della testata che nel frattempo è diventato settimanale. Nel 1999 è responsabile economia al Foglio. Lascia il quotidiano in polemica con le posizioni cosiddette teocon di Giuliano Ferrara e si trasferisce al Riformista come vice del direttore Antonio Polito. Dal 2005 è vicedirettore di Finanza&Mercati

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: