domenica, Dicembre 3

VOTARE COME DECISO DALLA GOLPISTA LOGGIA P2 E’ UN VOTO LIBERO?

di Andrea Montella

Il 25 settembre 2022 si vota, per l’ennesima volta dopo il truffaldino referendum piduista del 1993, con il sistema maggioritario voluto dalla golpista e atlantica loggia massonica Propaganda 2 e promosso dai radicali con la complicità del Comitato Mario Segni.

La P2 si avvale di più soggetti che intraprendono diverse azioni per dare attuazione al suo piano. Una di queste azioni è stata quella promossa dai radicali negli anni novanta, caratterizzata dalla presentazione di referendum per la riforma del sistema politico partendo dall’introduzione del modello elettorale anglosassone. Il sistema maggioritario, uninominale e a un turno, è stato il grimaldello con cui scardinare la Prima Repubblica che si reggeva sul democratico sistema proporzionale messo a fondamento della selezione dei politici che sarebbero andati in Parlamento. Scelti dal basso, dal territorio, dalle sezioni dei partiti. In questo modo il voto dei cittadini era determinante e aveva lo stesso valore su tutto il territorio e in ogni contesto, dando senso alla rappresentatività. Una selezione molto seria e non calata dall’alto come avviene oggi, dove le congreghe massocapitaliste scelgono tramite il controllo dei vertici dei partiti chi far entrare nelle liste elettorali.

Nonostante la loggia P2 sia stata sciolta d’autorità nel 1982, in base all’articolo 18 della Costituzione in quanto associazione segreta e nonostante sia stata oggetto di un’inchiesta parlamentare e di vari procedimenti giudiziari, il suo piano teso a stravolgere a favore dei massocapitalisti i rapporti tra le classi, lo Stato, i partiti e l’impianto democratico nato dalla lotta di Liberazione, non è stato arrestato. Anzi ha tratto nuova e più vitale linfa dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio dove lo Stato, gestito dalla massoneria, ha saldato in un corpo unico l’economia capitalista con quella criminale. Dalla fusione di questi interessi è nata la seconda Repubblica.

Quindi come si può votare secondo i dettami di una banda di criminali che hanno tramato contro la democrazia nata dalla Resistenza?

A questa domanda dovrebbero dare risposta i partiti della seconda piduistica Repubblica, se fossero mossi da vero spirito democratico e dalla volontà di ridare ai cittadini di questo paese la possibilità , come previsto dalla Costituzione e attuato parzialmente nella prima Repubblica, di poterlo governare. Nessuno degli attuali partiti denuncia che la progressiva e sistematica applicazione degli obbiettivi della P2, come nel recente caso del referendum promosso dal M5S sulla riduzione del numero dei parlamentari, obiettivo previsto dalla loggia massonica in 450 deputati e 250 senatori, ma superato a destra dai pentastellati con 400 deputati e 200 senatori. 

Altri obiettivi raggiunti dalla P2 sono il pareggio di bilancio in Costituzione, la modifica del titolo V e la sparizione nei fatti delle Province, la mutazione del ruolo dei sindacati e lo stravolgimento dell’articolo 11 della Costituzione aderendo a ogni guerra imposta dagli Usa e dalla Nato. Infine si sono concretizzati, grazie al duo Draghi-Cartabia, la separazione delle carriere dei magistrati, il processo breve e il bavaglio ai Pm, punti tanto cari a Berlusconi, tessera P2 n° 1816. 

Questa adesione conscia (e anche inconsapevole per molti) al Piano massonico ha determinato la realizzazione di un vero e proprio colpo di Stato fatto a tappe che ha avuto lo scopo, in prima istanza, d’impedire l’ascesa al potere del Partito Comunista Italiano e progressivamente lo spostamento dei poteri dalla sovranità dei cittadini e dal loro organo deliberante il Parlamento, al capo del governo. Mosse molto simili a quelle attuate da Mussolini. 

Obiettivi, quelli dei massocapitalisti da raggiungere ad ogni costo e con ogni mezzo. 

Infatti, un’altra delle azioni più importanti della P2 è stata la costruzione della Strategia della tensione, con i suoi atti terroristici, stragi, omicidi selettivi ed espansione su tutto il territorio nazionale della criminalità mafiosa e della corruzione politica; facendo nascere nuove formazioni e movimenti dalla fusione delle due gambe politiche del capitalismo i “progressisti e i “conservatori” funzionali alla destrutturazione della democrazia sociale costruita dai padri costituenti e in particolare dalle elaborazioni e dalla forza dei comunisti di Palmiro Togliatti.

Per tutto questo noi diciamo che occorre una Lotta di Liberazione 2.0 che riparta dai valori fondanti la Prima Repubblica che faceva dei partiti non dei comitati d’affari ma lo strumento per l’applicazione concreta della democrazia costituzionale che necessita del sistema proporzionale puro per concretizzare la volontà dei cittadini.

Ritornare alla Costituzione del 1948 e ai partiti di massa radicati sul territorio e al proporzionale puro senza sbarramenti è un dovere se si vuole ridare senso alla parola democrazia, altrimenti si cade, come noi siamo caduti, in quelle finzioni democratiche che sono i sistemi maggioritari, con gli Usa in testa, dove le elezioni le vincono sempre i rappresentanti dei massocapitalisti, sia democratici che repubblicani, mentre ai proletari e alle classi subalterne l’unica scelta concessa è quella del non voto, se non vogliono cadere dalla padella alla brace, venendo a mancare, grazie ai veti e agli sbarramenti imposti dal sistema, un partito che li rappresenti realmente come un vero Partito Comunista. 

Camuffamenti, come affermava Bertolt Brecht, in quanto «Un fascismo americano sarebbe democratico» perché manterrebbe il voto. Quindi è la qualità del metodo con cui si vota che ne determina la democraticità. Ne consegue che il sistema elettorale maggioritario e gli sbarramenti di vario tipo nulla hanno a che fare con la democrazia, che esiste solo nei paesi dove si vota con sistemi proporzionali puri senza sbarramenti.

Abbandonando la lotta contro il golpe della atlantica P2 stiamo percorrendo, come nazione, la stessa deriva delle classi subalterne statunitensi. Infatti il “partito” dei non votanti cresce continuamente anche da noi, mancando la verità sui processi politici, sulle stragi e una proposta politica che unisca i lavoratori, le classi subalterne e che sia un’alternativa di sistema, e non di poltrona, a livello nazionale.

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